Tempio Pausania, Cervello, Rispetto, Educazione. Optionals necessari o obbligatori? Non è mai troppo tardi!

Tempio Pausania, 22 dic. 2014-

Un attacco si contraddistingue di solito con almeno due presupposti: a) conoscenza dell’avversario b) strategia per distruggerlo. Spesso, tuttavia, ci si scorda che anche il più attrezzato reggimento, dotato di armi sofisticate, di capacità di tenuta, ha delle lacune dove il “nemico” può affondare la propria contro difesa per contrastare gli eventuali danni. Accade spesso che la presunta superiorità di eserciti corazzati si infranga sul muro difensivo di nemici deboli, almeno sulla carta. Nel calcio, per citare un esempio semplice, può succedere che la Juventus perda con l’ultima in classifica o che nel basket i San Antonio Spurs cedano alla Dinamo Sassari.

Mi sono ritrovato, in quest’ultimo periodo, a dover affrontare diversi “nemici”, qualcuno fantasma ignoto e qualcun altro con nome e cognome, ma nella migliore tradizione dell’esercito debole, ho saputo difendermi e qualche volta contrattaccare senza contare perdite rilevanti. Soprattutto non ho perso la possibilità di dissentire da ciò che non mi piace, da tutto quello che altri voglono far passare per verità senza tener conto che a me non mi entra nulla in tasca. Forse è questo che pesa? Quali armi ho usato? Non avevo a disposizione granché, giusto qualche vecchio archibugio della prima guerra mondiale e una visione delle cose capitatemi che ha sempre guardato in una direzione, quella di un interesse che a molti sfugge, il bene comune. Parola difficile da capire quando l’avidità di taluni, accompagnata da fastidio, rabbia, inconsistenza, invidia, frustrazione e altri deficit socializzanti, diventa livore, desiderio di sopprimere, insana e detestabile mania di protagonismo senza intoppi, senza confronto e senza la più elementare forma di democrazia.

Imperversano sui social e si proiettano come arieti assatanati contro chiunque osi motivarne il dissenso, dileggiano e continuano ad assurgersi a paladini del vero e dell’assolutismo della parola, frutto di autoconvinzione e di presunta manipolazione della mente. Ci provano con ogni mezzo, destabilizzano il popolo invitandolo ad accanirsi contro quel loro nemico che deve diventare il nemico di tutti.

Non esiste in queste situazioni la possibilità di un confronto, basato su dati reali e concreti, ma solo la loro regola che ha come unica regola quella di non accettare le regole della civile discussione.

Alla fine, convinti che l’avversario è stato distrutto, abbassano le armi e cambiano obiettivi indirizzando il loro fuoco contro altri. Si assiste a strane alleanze: un nemico dichiarato, verso cui ha proferito schifezze irripetibili, che diventa loro amico per combattere un comune nemico, almeno ritenuto tale perché, come detto, è una voce che irrita, che crea disturbo al loro presunto agire per un fine nobile. La situazione per loro può diventare drammatica perché anche la Dinamo Sassari, con un impeto di orgoglio e di forza insperata, può ribaltare la partita contro gli Spurs. Chi può dirlo?

Pensavo di aver visto tutto o quasi nella mia vita ed invece mi ritrovo a conoscere situazioni inverosimili nelle quali anche un topolino può dar fastidio ad un esercito di rinoceronti. Anche dei mitomani, assurti al paradiso dei social dove riversano il loro scibile, interrotto troppo presto da cause sconosciute, su persone per bene che vogliono far apparire come dei mortali nemici o dei manipolatori del pensiero.

Alla televisione, dopo Master Chef, la popolare trasmissione che elegge ogni anno il cuoco non professionista più bravo d’Italia, stanno pensando di proporre Master Wall dove si esibiranno i cento edili migliori d’Italia per proclamare il Master Wall 2015. Più che muri però avrei preferito che si costruissero cervelli, quindi un Master Brain, qualcosa che abbia a che fare con menti artificiali capaci di sostituire quelli inadatti al vivere civile. Vedrei di buon occhio anche un Master Respect o un Master Education, tanto per chiarire che essere rispettosi ed educati non basta scriverlo e farsene grandi sui social, ma bisogna applicarlo nella vita di tutti i giorni.

Preciso che ogni riferimento a persone reali è puramente casuale

Pensavo di averle viste tutte ed invece ancora ne ho da scoprire.

Antonio Masoni

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