Tempio Pausania, Class Action contro Abbanoa. “Si può fare, si farà”, dall’assemblea pubblica del Comitato Civico una voce unanime.

Tempio Pausania, 24 feb. 2018-

L’assemblea pubblica del Comitato Civico Essere Cittadini, organizzata ieri venerdì 23 febbraio presso l’Officina dei Ragazzi, aveva un solo argomento all’ordine del giorno. Conoscere, attraverso le esaurienti spiegazioni di due esperti dell’Adinconsum, l’associazione di matrice Cisl che tutela i consumatori, se esistono i presupposti per intraprendere una Class Action, un’azione di classe, contro il gestore unico delle risorse idriche in Sardegna, ovvero Abbanoa. Tanti i motivi che riguardano questa causa, tra cui la mannaia dei conguagli passati e per ciò che attiene a Tempio, anche la mancanza da oltre due anni dell’acqua potabile nella rete cittadina. Franco Dore, avvocato e il segretario generale di Adiconsum per la Sardegna, Giorgio Vargiu, dopo la premessa del presidente del Comitato Civico Essere Cittadini Paolo Sanna, hanno illustrato modalità e esecutività di questa azione.

Un’assemblea informativa che hanno ben illustrato i due esperti, sia nei suoi aspetti legali che in quelli organizzativi. L’azione di classe riguarda sia i diritti individuali che quelli collettivi quando questi diritti  vengono violati. Abbanoa gestisce un bene collettivo in regime di monopolio dove ai cittadini non viene data certo la possibilità di scegliere. Il monopolista detta le regole senza che il cittadino, che non è un suddito, possa minimamente essere tutelato,  lui paga e basta. Dinanzi al dovere di pagare ci deve sempre essere il diritto di vedere rispettato il contratto. L’azione di classe ha questa funzione, portare davanti ad un giudice questi diritti non rispettati. Il giudice si identifica col tribunale di Cagliari, perché l’azione di classe può avere solo un giudice nell’ambito di ogni regione e questo è stato appunto individuato in quello di Cagliari, ossia del capoluogo della regione. Le azioni di classe possono essere promosse da singoli cittadini, da Comitati (nel nostro caso), dalle associazioni così come da tutte queste tre categorie che si mettono assieme. Questo schema organizzativo è stato già adottato da Adiconsum per altri comuni dove già un’azione di classe è stata adottata.

Un’azione di classe è un diritto per i cittadini di Tempio che da oltre due anni sono rimasti senza acqua potabile a causa dei disservizi del gestore unico. Questo tempo è una violazione di quei diritti di cui si parlava. Quando noi paghiamo per potabile un’acqua che non lo è, ne riceviamo anche un danno economico anche perché se l’acqua non la possiamo usare per cucinare, per bere, ecc., ci vediamo costretti ad acquistarla o, come nel caso di Tempio, andare a prelevarla periodicamente alle fontane per quegli usi. Quel costo noi lo dobbiamo pretendere risarcito e un’azione di classe ha proprio questo come fine ultimo, avere un risarcimento congruo per tutto il periodo che quel bene non l’ho potuto utilizzare. L’azione di classe contro Abbanoa è stata ammessa per Porto Torres, per Castelsardo e ora per tutta la Sardegna. Quindi, oltre ad essere possibile, diventa indispensabile aderire. Il risarcimento non riguarda solo il danno patrimoniale, ossia quanto noi abbiamo speso per acquistare l’acqua, ma anche il disagio ricevuto da questo lunghissimo periodo in cui non abbiamo avuto acqua potabile e siamo stati costretti all’utilizzo di fonti alternative.

” Per Tempio – ha detto l’avvocato Dore – fare un’azione di classe non è un salto nel buio ma è un percorso già valutato dal tribunale di Cagliari, ed è quindi accessibile. Si conoscono le difese di Abbanoa, ma si sanno anche le istanze legittime che, attraverso il tribunale, vengono garantite agli utenti. Se Tempio decide per una class action, fatelo con serenità, non tanto per fiducia nelle nostre capacità di Adiconsum ma confidando nel fatto che il tribunale ha già dato delle risposte positive ai cittadini sardi e le stesse risposte non potranno essere diverse per voi. Una precisazione è doverosa, il risarcimento, una volta acclarato che deve essere comunque sostenuto da Abbanoa, non andrà a cascata a tutti ma solo a quelli che aderiranno all’azione di classe. L’impegno di adesione all’azione di classe non determina una vostra partecipazione come soggetti processuali, nel senso che non siete voi la parte civile. Questo vuol dire che se le cose dovessero andare male, voi che avete aderito non rischiate nulla a livello economico. Sentitevi tranquilli su questo aspetto, voi non dovrete pagare nulla se non dovesse andare a buon fine una istanza come questa dell’azione di classe. Il giudizio di causa è solo dei proponenti che se ne fanno carico, in questo caso Adiconsum. Il vostro rischio è zero”

La parola è passata poi a Giorgio Vargiu che ha dato riscontro della parte organizzativa, attraverso una specifica modulistica che entro i prossimi mesi verrà fatta conoscere attraverso il Comitato Civico che si è reso promotore di una battaglia di interesse collettivo importantissima e alla quale tutti dovremmo partecipare.

Il senso civico che già ha visti tutti i tempiesi uniti in altre battaglie come quella della Sanità, adesso attende la stessa unanimità e corresponsione anche per l’acqua, un bene pubblico vitale che sembra diventato un miraggio in questa che un tempo era anche la Città dell’Acqua.

Il video riassume alcuni passai salienti dell’assemblea di ieri. Ringrazio il Comitato Civico per essere stato coinvolto e darò il io sostegno alla campagna di informazione che verrà messa in cantiere nei prossimi mesi. Ci sono delle date e delle scadenze, entro aprile si dovrà promuovere questa azione e ancora una volta ci si trova a combattere per un fine comune. Dobbiamo esserci, tutti.

Antonio Masoni

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