Tempio Pausania, Fattori noti e elementi variabili della dislessia. I DSA al centro di una giornata di conoscenza di un disagio dell’apprendimento.

Tempio Pausania, 6 ott. 2017-

 

 

La dislessia è un disturbo specifico dell’apprendimento, che ha un’alta incidenza in Italia e che sviluppa strategie di controllo tali che i soggetti colpiti riescono ad essere del tutto normali e riuscire a vivere una vita perfettamente conforme al loro grado intellettivo,  non pregiudicato affatto dal disturbo da cui sono colpiti.

Giuseppe Zanzurino

Esperienze che vengono raccontate alla platea di genitori ed insegnanti che stasera hanno affollato la Casa del Fanciullo, dov’era previsto  il pomeriggio di questa prima giornata dedicata dall’AID alla Gallura (domani replay ad Arzachena). L’AID, Associazione Italiana Dislessia, sezione di Olbia, nasce proprio per essere accanto alle numerose famiglie che hanno figli colpiti da questo disturbo e che spesso attraversano anni di buio prima di riuscire ad avere una diagnosi certa della dislessia. Lo ha raccontato nel suo interessantissimo intervento il Dott. Giuseppe Zanzurino, psicologo clinico, parlando anche di un fenomeno molto sentito in Sardegna (ai primi posti in Italia) e in Italia (ai primi posti in Europa) ossia è la dispersione scolastica, un fenomeno negativo che ha anche a che vedere con la dislessia.

Un disturbo che necessita di pronta diagnosi, dicevamo, in maniera che subito vengano affrontate le strategie di compensazione che riescono a sostenere questo disturbo. Molto importante, come hanno fatto notare anche i due ragazzi dislessici presenti, riuscire a trovare insegnanti nel percorso scolastico che sappiano cosa sia la dislessia e riescano ad infondere la necessaria autostima ai soggetti interessati dal disturbo.

I due ragazzi dislessici che hanno raccontato la loro esperienza

Una giornata di approfondimento su un tema che ha bisogno di essere spiegato al meglio per poterne affrontare le derive sociali sempre possibili quando esiste ancora chi parla di dislessia come di una malattia e, come tale, anche passibile di emarginare e chiudere ancora di più i soggetti colpiti.

Antonio Masoni

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