Tempio Pausania, Il riordino delle autonomie locali, “insidie e trappole per tagliare fuori l’alta Gallura?”

Tempio Pausania, 18 mar. 2015-

Prendiamo spunto dall’articolo apparso sul giornale in cronaca di Cagliari (vedi copertina articolo) e che riguarda il prossimo commissariamento delle province.

Nella sostanza, a far fede dal 16 aprile 2015 si sarebbero dovute cancellare tutte le province per dare gambe alla nuova riforma che avrebbe dovuto delegare di alcune funzioni le unioni dei comuni le quali avrebbero avuto la facoltà di aggregarsi. Le altre funzioni sarebbero dovute andare in capo alla Regione, come le strade ed i lavori pubblici.

Il tempo, tiranno, invece ci ha portato ad oggi senza che niente di tutto questo sia stato fatto cosìcché, data l’urgenza della entrata in vigore della legge, è accaduto che l’elefante ha partorito il topolino, nel vero senso della parola. Sin qui niente di male se fosse rimasta in piedi la legge regionale del 2013 che avrebbe individuato i commissari tra i funzionari regionali con più requisiti e magari confermando quelli già nominati, come il Dottor Carta per la ex provincia di Olbia Tempio che, pur avendo le mani legate, ha ben operato e dimostrato grande sincerità e attaccamento al territorio.

Attraverso l’emanazione della legge regionale 11 marzo 2015, saltano questi principi, decadono i vecchi commissari sostituiti per le ex nuove e per le prossime ex vecchie province da amministratori straordinari ( anziché commissari straordinari), cioè figure politiche e non più tecniche. Vero è che il loro mandato dovrebbe avere ” durata limitata” cioè fino al 31 dicembre 2015, ma restano seri dubbi che non si tratti dell’ennesimo inganno per alcune nuove poltrone di vecchi marpioni della politica.

Ci chiediamo: se la ex provincia di Olbia Tempio dovesse essere amministrata ( straordinariamente e per un tempo limitato ) da un sindaco della bassa Gallura ( Antonio Satta si sta già candidando) chi tutelerebbe gli interessi dell’Alta Gallura? Tra le altre cose, lo stipendio medio sarebbe di 4500 5000 euro netti al mese, mca bruscolini!! 

L’incertezza di questa possibile trappola che si sta attuando ai danni del territorio dell’Alta Gallura, senza più voci in capitolo per la sua difesa, porta ad un altro ragionamento che nasce da sé. L’attuale risistemazione della Sanità in Sardegna, il ridimensionamento delle ASL, le nuove strutture che prenderanno i posto degli ospedali tradizionali, il nuovo assetto di questa folle e scellerata corsa all’estinzione di un territorio, già compromesso dalla crisi economica e dai continui tagli nella scuola e nella Sanità. non dovrebbe farci riflettere tutti e guardare oltre quella spessa coltre di fumo che ci sta oscurando la vista?

Non dovremmo prendere atto che non c’è più tempo da perdere e che si devono affrontare le emergenze con le emergenze? Cosa aspettiamo ad alzare la voce e riunire tutte le forze del territorio, politiche, imprenditoriali, sociali e dire basta? Esistono o no piani alternativi a questi subdoli e continui giochi del potere che viaggia sempre più lontano dalla Gallura?

Perché non prendere una netta posizione e staccarci dalla voce dominante della bassa Gallura (Olbia in primis) e far valere le ragioni di questa fetta di territorio che non avrà gli stessi numeri ma dispone di altrettante valide soluzioni per la sua Rinascita e per la sua crescita.

Il piano Loddo, come ormai viene definito dal nome del suo creatore, sindaco di Calangianus che ne è diventato anche il portavoce, era ed è una di queste alternative. Una riunione di territori, comuni e città, che saranno geograficamente distanti ma sposano tutti il medesimo scopo: non essere abbandonati e non accontentarsi delle frattaglie, come ormai si possono definire i resti di ciò che abbiamo, che provengono da questa ennesima lobby di potere Sassari e Cagliari centrica.

Olbia? Olbia penserà a cosa sia meglio per lei. Tempio, il Goceano e il Logudoro, il Meilogu sino ad Alghero, compresa l’Anglona, hanno potenzialità inimmaginabili (180.000 abitanti) tali da permettere di essere ASL, di essere DEA di primo livello e di poter contare su tre ospedali (Tempio, Alghero e Ozieri), tutte di eccellenza. Un esempio tra tutti: questo ambito territoriale avrebbe i numeri per mantenere due punti nascita : Alghero e Tempio, Ozieri avrebbe potenziata la neurologia; Tempio manterrebbe l’otorino, la ginecologia il punto nascite assieme a ortopedia dialisi chirurgia medicina pneumologia. In questo ambito avremmo modo di creare tre piccole eccellenze: Ozieri per la neurologia Alghero per l’urologia e Tempio per la pneumologia.

Bisognerebbe capire che alcuni politici, che ancora non hanno detto basta alla loro ingordigia di potere, seppure sarebbero dovuti essere espressione di un intero territorio, da sempre perseguono fini ed obiettivi di parte e certo non cambierebbero neppure stavolta. Un esempio: se Tempio e i 22.000 abitanti dell’alta Gallura non restassero con Olbia, la ASL 2 non avrebbe più i numeri sufficienti (occorrono 160.000 abitanti per una Asl autonoma) e quindi sarebbe costretta ad accorparsi a Nuoro, perdendo di fatto la leadership che invece attualmente possiede.

C’è paura di questo scenario e “qualcuno” sta facendo di tutto per scongiurarlo. Per questi ed altri motivi la riforma degli enti locali, l’abolizione delle province, l’affidamento del passaggio burocratico post province, affidato ad un commissario straordinario politico col cuore a Olbia, è da considerare come un anticipazione delle mosse future che certamente verranno poste in essere a discapito del nostro territorio. E certamente non gli mancheranno i personaggi “malleabili” dell’alta Gallura che lo seguiranno in questa ennesima, infausta, tremenda devastazione del nostro territorio e della nostre risorse migliori.

La nostra proposta deve convergere su politici più vicini a noi, come il sindaco di Bortigiadas Deiana, che certo non avrà i santi in paradiso dell’altro politico, ma può contare sulla preparazione necessaria per affrontare i problemi del riassetto post-province ex nuove e vecchie.

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