Tempio Pausania, la fine di un sogno! Cadono i veli dell'”ultimo mistero di Tempio”.

Tempio Pausania, 1 dic. 2014-

Scary movie, film parodia del 2000, racconta che dietro la maschera di un killer si possono nascondere diversi personaggi e, pur essendo un “demented movie” , ha un suo significato preciso.

Aldilà della trama, infarcita di deja vu, collage imperfettamente riuscito di film celebri del filone horror, infatti ci si può tranquillamente divertire e. se siete di pessimo umore, magari riuscite pure a dare aria ai denti e godere della goffaggine delle scene.

Alla fine del film si scopre che il killer mascherato altri non era che il personaggio più stupido dell’insulsa pellicola, colui il quale nessuno degli spettatori mai avrebbe pensato capace di efferati delitti. Come dire: al peggio non c’è proprio fine! Eh si, cari lettori. Come potreste accettare da un film di questo genere demenziale che l’assassino sia uno stupidotto? L’assassino lo immaginiamo “cazzuto”, intelligente, strategico, calcolatore di ogni dettaglio, intransigente e puntiglioso nei minimi particolari. Quindi, da spettatori qualificati del film, immaginiamo dietro quella maschera un aitante e “cattivo” tenebroso, dal passato infausto che ha cercato nel crimine la sua rivincita. Quale sorpresa poi a scoprire tutt’altra verità?

Questa premessa cinematografica per parlare di un caso analogo che sta andando avanti da questa estate e che si è manifestato con l’ingresso in società di un’anonima associazione di uomini e idee che doveva rappresentare il “nuovo che avanza” e che si stava per mettere in gioco nell’agone politico della città.

Il “nuovo che avanza” era apparso come una meteora di luce in questa offuscata e agonizzante politica locale dove poche sono le novità e troppe le dicotomie, lacerazioni vere e proprie del tessuto umano, dove devono coesistere una sana amministrazione e una popolazione serena che in essa ripone la fiducia senza condizioni.

Questa nuova speranza era diventata per qualche migliaio di virtuali fiancheggiatori una voce fuori dal coro.

Strideva, è vero, questa voluta anonimia che alla maggior parte di noi sembrava mancanza di coraggio ma tant’è che, pur se in tanti lo avevano fatto notare, costoro si erano sempre trincerati dietro una strategia politica di una raffinata mente che sapeva bene come funzionavano le cose.

Quindi la maschera occorreva, proprio come nel film.

In tanti ci siamo chiesti: ma chi c’è dietro? Ora si conoscono nomi e cognomi e, alla luce di questa fragorosa risposta, non si trattava di “nuovo che avanza” ma “di vecchio che stanzia”, politici vetusti e della old generation che hanno pensato bene di buttare un po’ di fumo negli occhi e di mistificare, attraverso un sottobosco di presunte ricette miracolose, la realtà. Cercavano collaborazioni e consensi, avrebbero dato ruoli, affidato incarichi, ma soprattutto risolto tutti, ma proprio tutti, i problemi della nostra città. Milioni di euro come pioggia, finanziatori occulti pronti ad investire nella nostra ridente cittadina, e Tempio sarebbe rinata “più bella e più potente che pria!” “Bravo!” “Grazie!”

Signori miei, a guardar bene cosa è avvenuto vi siete ripagati con la stessa moneta con cui pensavate di comprare la nostra stupidità. E’ bastato un piccolo dettaglio trascurato e oplà! “Rien ne va plus”! “Le jeux son faits” “La musica è finita e gli amici se ne vanno”.

Ve lo dicevo in tempi di vacche grasse che continuare a celarvi sarebbe stato un danno. In chat ero quasi riuscito a conoscervi, ma alla fine ha prevalso la “tattica della maschera”. Non siamo a Carnevale e quindi anche quella tecnica era anacronistica, fuori da ogni criterio di pulizia che la gente vuole dalla politica. A cose fatte, posso dire che avevate ragione a nascondervi; se vi foste palesati probabilmente in pochi vi avrebbero seguito, figli o parenti stretti come siete del sistema che ci ha portati a questo momento drammatico. E ora?

Ora non resta che chiedere scusa ai tempiesi, con l’umiltà che mai avete avuto. Scusa per aver fatto credere di essere puri, di avere con voi le fonti inesauribili del bene comune, per aver finto di coinvolgere cittadini per bene nel vostro gioco, magari promettendo loro ruoli in questa nuova vita della città. Sapete cosa non è andato? Che per voi erano accettati solo i complimenti e sulle critiche passavate il pennarello nero o cancellavate da quella piattaforma di finzione che è stata per voi, e per tanti altri, facebook.

Se aveste visto quel film di cui parlo all’inizio forse non commettevate l’errore fatale. L’anonimato è una stupidità che è come una bugia, ha le gambe corte, anzi cortissime. Ora alla vigilia dei prossimi impegni politici di questa città, mi è caduta anche questa speranza di rinnovamento col “Vecchio che stanzia”.

Avete tessuto una rete fitta di collegamenti anche con l’hinterland tempiese, gettato le basi di un vocabolario politico nuovo (anche se sottoforma di cosca) e poi avete pensato bene di aspettare…..aspettare….tanto è stata lunga l’attesa che vi è caduta la maschera e ora non esistete più. Il vecchio che stanzia e che muoveva i fili dei burattini ha avuto una defaillance improvvisa. Peccato! In fondo, nonostante mi abbiate messo al bando, per me questa è la miglior croce che possa portare addosso, d’onore s’intende, ero incuriosito di sapere chi foste. Quando l’ho scoperto non è stata una sorpresa, anzi. I nomi che ci stanno dietro erano ampiamente pronosticabili e nessun sondaggio sul futuro sindaco scelto dai tempiesi può dirottare il mio pensiero da ciò che ho sempre pensato di voi e chi si cela dietro account fasulli o evita di manifestarsi.

Il sottobosco è una miccia che rischia di bruciare una foresta. A volte prezioso ma il più delle volte pericoloso. Magari se facevate “cucù” da una siepe un cacciatore vi avrebbe impallinato subito e così non si perdeva tutto questo tempo con voi Robin Hood al contrario che pensavate che, viste le abitudini consolidate di cittadini addormentati, i tempiesi vi avrebbero votati.

Nota a margine: la foto precedentemente pubblicata con questo articolo era relativa al seguente articolo di cui fornisco il link. Ogni riferimento a Nicola Comerci con cui la somiglianza è assolutamente vaga è del tutto casuale. ecco il link:

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