Tempio Pausania, La vicenda Tribunale fa il paio con quella dell’ospedale: la palla sembra passata di mano.

Tempio Pausania, 4 dic. 2015-

Ovvio che lo avevamo detto e scritto: qui al momento sembrano arresi ma poi si si vorranno prendere tutto. La famelica città costiera, è ormai asservita come tante altre città, a volontà arabe, quelle che da un lato foraggiano il terrorismo e dall’altro si ripuliscono la coscienza andando ad investire nelle squadre di calcio affermate o in presunti investimenti privati che andrebbero a vantaggio della Sardegna.

Un mondo di liberismo senza limiti e senza un’adeguata forza contrattuale coi i governi, siano essi centrali o periferici, si sta letteralmente mangiando tutto. In questo continuo andirivieni di opinioni, articoli dei giornali, riflessi televisivi o fonti della rete, una cosa sola appare certa. Olbia si sta divorando tutto ciò che passa per le sue fauci ingorde e non sta lasciando nulla a nessuno.

Sapete qual’è la cosa buffa? Che agli olbiesi, fatta eccezione per i diretti interessati, del tribunale non gliene frega nulla. Lo dicevano quando, anche da questo spazio internet, si stava profilando questo piano diabolico che assicurerà alla “capitale del nord-est l’egemonia sul resto della Gallura. Lo dicevamo e urlavamo all’amministrazione del tempo di difendere la democrazia del territorio che ora si sta aprendo come un’anguria matura, sbucciando come una banana stracotta, schiacciando come un pomodoro da sugo sotto il peso della sua impotenza.

Olbia sta vincendo su tutti i fronti, alla faccia dell’Unità della Gallura!! Quale unità Antonio Satta? E quale predica ci farà ora il parlamentare silente che prendeva i voti a Tempio alle regionali e alle politiche? L’agnellino travestito da lupo che sta seminando da sempre per la sola città che gli è sempre interessata, ha tolto la maschera e ormai ha palesato il suo pensiero “Pro Domo mea”, senza mezze misure, investendo di potere anche la Curia degli avvocati olbiesi che ora dicono apertamente- anche se lo avevano già fatto in passato ma mai con questa veemenza e arroganza- “Il tribunale va a Olbia e andrà a Olbia!”.

Inutile piangersi addosso. Sogno una reazione delle toghe e del popolo unito a scongiurare questo scippo che sta diventando certezza. A noi restano le carceri nuove mentre una bella porzione di economia di ritorno se ne andrà via. Il De profundis è stato proclamato. Olbia ha dalla sua la forza dei numeri di questo assurdo piano strategico di distruzione e distrazione delle masse, attente più a urlare su facebook che a promuovere azioni di rivolta che incidano sulle belle conferme che avrà la “metropoli” marina.

ospedale di Tempio dal bassoSi inizi a lasciare la ASL e i numeri dell’alta Gallura, si torni a Sassari e si prospetti un piano d’azione alternativo allo status attuale, scontato ed inutile quanto “una buccja di cioga”. ci sono le risorse naturali, culturali, anche antropologiche che ci accomunano a quel territorio. Si faccia rete con Sassari e ci si batta per far tornare Tempio nel novero delle città che ancora hanno un respiro importante, com’era e come potrebbe ancora essere. In gioco c’è ancora qualcosa, e se Olbia prenderà il tribunale, noi andiamo via dalla ASL. Si inizi con le minacce e si faccia fronte comune con quei 50.000 abitanti di Gallura alta e di Anglona e Logudoro, così come indicava il progetto di cui ha sempre parlato Loddo. Dalle schermaglie politiche della sanità si esca, subito!  Punto nascite SI, punto nascite NO..ma cui rendiamo conto che si fa passare per un regalo qualcosa che è un diritto? Siete al corrente di come l’ospedale di Tempio stia perdendo ed ancora perderà importanti pezzi in cammino giorno per giorno? Dai presidi che mancheranno, alla mancanza di personale medico e paramedico, ad interventi eseguibuili da noi che non potranno più essere eseguiti per mancanza di qualcosa o qualcuno? Ma siete ancora al tempo delle mele?

Che si indìca una assemblea popolare con tutte le forze lavorative presenti, della sanità, della giustizia e della scuola e si faccia un’azione univoca per cercare una via d’uscita da questa stagnazione che è solo privazione, fatta passare per riduzione della spesa pubblica (la più grossa stronzata mai sentita da orecchie umane!!).

Ogni giorno che passa, un pezzettino di stato sociale che va via, è l’inizio della fine di una città che non ha neppure le capacità per vivere della effimera gloria del passato. Amen!

Antonio Masoni

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