Tempio Pausania, Le bufale corrono sulla rete. Come difendersi da esse e dalle altre balle.

Tempio Pausania, 8 nov. 2016-

Corrono veloci e spesso diventano virali, una forma di contagio che imperversa e paralizza l’attenzione degli internauti alla ricerca di scoop. Parliamo delle bufale. Intanto perché si chiamano così. Esistono diverse ipotesi sull’etimologia di questa parola, la più plausibile sembra che la parola “bufalo” si usa anche per indicare una persona “ottusa” e “rozza”. Non va dimenticato che i pastori, un tempo, conducevano i bufali al pascolo tirandoli dall’anello che portavano al naso: coloro che si lasciano “prendere per il naso” sono gli stolti, i creduloni. Una notizia falsa, dunque, potrebbe essere diventata una “bufala” proprio per questo: solo i “bufali” – gli ingenui, gli sciocchi – possono crederla vera.

Sul web le bufale dilagano e ci sono svariati siti che nascono solo con questo intento: colpire il lettore e fargli credere  cose del tutto inverosimili. Uno dei siti bufale “satirici” più noti è Il Lercio, che comunque, basta andarlo a leggere, dice chiaramente che le notizie sono false e hanno il solo sopo di far ridere, riuscendoci peraltro molto bene. Alcuni siti sono invece mascherati e si rifanno ad altri noti ed attendibili, come “Il Fatto Quotidaino” al quale è bastato spostare le lettere dell’ultimo dittongo per confonderlo col famoso Il Fatto Quotidiano, di altra natura e che riporta on line notizie del giornale cartaceo. Altri siti sono elencati in questo link di Bufale.net che vi prego di far vostro in modo che sappiate quale scegliere quando condividete sui social. Prendetene nota!!!

Nei giorni successivi al sisma del centro Italia, su whatsapp è diventato virale un messaggio che riportava numeri telefonici di aziende che dovevano vendere i loro prodotti per evitare che andassero a male (salumi, prodotti agricoli, olio, ecc.). E’ bastato informarsi bene e venire a sapere che queste aziende non esistevano proprio benché riportassero contatti telefonici e indirizzi a cui spedire ordini e denaro.

Una delle bufale più diffuse è nata anni fa, sempre su whatsapp e riportava la richiesta di sangue per tale Elisa “vattelapesca” Montagnoli ed indicava un numero di cellulare da contattare se si disponeva del sangue di un determinato gruppo. Si da il caso che chiunque abbia ontattato quel numero si sia visto nel giro di pochi secondi scippato l’intero suo credito telefonico. Anche questa bufala ha ripreso vigore e continua a circolare indisturbata.

La Guardia di Finanza e la Polizia Postale sono in continuo allarme per queste segnalazioni che girano in un lampo e fanno cadere in trappola migliaia di sprovveduti utenti del web.

Esiste un sistema molto semplice quando riceviamo questo genere di aiuti o di richieste. Basta digitare su google il nome o l’argomento della richiesta e lo stesso web che stava per ingannarci, ci viene in soccorso dandoci tutte le risposte. Stessa procedura usatela anche con le telefonate di alcune aziende o pseudo tali elettriche, telefoniche, del gas che provano ad estorcervi il numero di migrazione. Non cascate nella trappola altrimenti vi ritrovate con un’utenza con questo e con quello senza che voi abbiate fatto nulla. Altrettanto dicasi per le mail di pseudo banche che vi inducono ad inserire i vostri dati perché pare ci sia da aggiornare il vostro collegamento con la predetta pseudo banca. Se, accidentalmente, dovesse essere la vostra banca, non scrivete nulla. Le banche trasmettono telefonicamente  le loro richieste e preferiscono chiamarvi nella sede. Se si tratta di banche con cui non avete mai intrattenuto alcun rapporto, la risposta vien da sé. 

Insomma, siate scaltri ed evitate di abboccare alle insidie della rete. Per qualsiasi dubbio esiste il numero della Guardia di Finanza (117), per chi risiede in zona anche lo 079 631294.

Prima di chiudere il discorso sulle truffe in rete, spendo una parola su false notizie locali che girano sui social e che parlano (il sentito dire…ah, che brutta piaga!!) di omicidi di questo e di quello. Solo ieri sera, personalmente ho ricevuto decine di richieste di informazioni su un qualcosa mai successa e che ha proiettato l’immaginario pubblico in un far west gallurese.

Nelle vostre case, infine, non avete nessun obbligo di far entrare nessuno senza permesso o autorizzato da aziende esterne, a meno che questo intervento non sia stato da voi richiesto esplicitamente per qualcosa. Nessuno vi deve controllare i rubinetti del gas, gli impianti elettrici o telefonici senza che voi lo abbiate legittimato personalmente.

Ti giri e ti volti e la truffa corre sul filo, anzi sulla rete in un tempo folgore.

Antonio Masoni

 

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