Tempio Pausania, Lentamente Muore.

Tempio Pausania, 9 nov. 2015-

E’ triste vedere ogni giorno il mio paese che decade, nelle intelligenze, nella voglia di lottare, di risorgere, di combattere con qualsiasi arma, nell’apatia che uccide i movimenti e l’azione, che mette le pantofole agli atleti ancora in attività, che distrugge le intenzioni e le idee, che ammazza la creatività e la fantasia, che ci fa assurgere a paladini dell’effimero dinanzi ai problemi generalizzati, che ci fa spostare la testa di lato quando incontriamo il problema, che ci trasporta, giorno dopo giorno, in quel gioco perverso del’autolesionismo, nelle viscere dell’ignoranza profonda.

Tutti imbambolati dalle scemate, dal carnevale, da facebook, dalle distrazioni di ogni tipo. Tutti a mangiare al “fast-food dell’ignoranza”, a bere alle fontane del “meglio oggi che mai”, seduti al ristorante “solo posti in piedi”.

Intanto,  lentamente si muore. Tutti a parlar male di questo o quello ma nessuno che agisca. Alla finestra, si osserva meglio il mondo ma non si lascia traccia di nulla, si punta solo la focale su quello che crediamo sia il problema ma sbagliamo obiettivo.

Mi sono stancato dell’apatia dilagante di questo posto, delle distrazioni che portano ignavia e supponenza. Sono stanco di leggere stupidate perché non c’è altro da dire. Ma come? Nessuno che si chieda perché tutto questo che ci accade stia accadendo? 

Non cercate il problema dove non c’è. I privilegi della politica? No, nemmeno quelli. Gli extracomunitari? Nooo!! Renzi? Pigliaru? No, nemmeno loro. Sono solo soldatini al comando di forze occulte e ben nascoste, quelle che mai vedrete in TV o esporsi in pubblico.

Guardatevi attorno, lì dove stanno decidendo per voi e per tutti, lassù nelle terre frequentate da quel nuovo capitalismo nazista che prende ordini dalle lobbies finanziarie, quelle che ora ci moniteranno quando andremo a pisciare, che sceglieranno per voi cosa dovete mangiare, che vi impediranno di farvi un orto e mangiare i vostri prodotti, che vi costringeranno a direttive “comunitarie” che rispondono a interessi precisi, che vi picchieranno se oserete ribellarvi, che vi uccideranno se occorre. Voi non siete importanti, siete solo  numeri, proprio come individui schedati nel casellario degli inutili e dannosi. In qualsiasi modo, non contate nulla, siete e sarete strumenti da usare se serve o eliminare se scomodi.

Vi lascio questa poesia, una di quelle che dovete imparare a memoria perché contiene l’essenza del pensiero umano, quello che vi deve appartenere, aldilà delle vostre idee politiche o di ciò che fate o farete nella vita.

Vivo di utopie ma vivo la realtàLentamente muore…chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,

Antonio Masoni

La poesia è di  Martha Medeiros attribuita, per errore, a Pablo Neruda:

Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all’errore e ai sentimenti.

Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita, di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.

Soltanto l’ardente pazienza
porterà al raggiungimento
di una splendida felicità.

 

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