Tempio Pausania, 4 set. 2018-
“Bisogna cauterizzare immediatamente, li stiamo perdendo, l’emorragia è imponente!”, urlò il dottor Encefalus alla sua equipe che cercava disperatamente di arginare la copiosa quantità di liquido clemmico che ogni giorno depauperava il parco umano di Fake City, sempre più preda di orde di ribelli e ammutinati giunti da ogni dove.
Panico ogni giorno, tra la folla che invadeva l’ospedale universitario On The Road della città della fuffa, nelle corsie dove tutti urlavano la disperazione per le epistassi diffuse. Liquido clemmico (particolare, denso e leggermente idiotesco per la presenza di idiotina e minchionina) che imbrattava ogni letto, infermieri col illegalcombustore a doppia brugola obliqua che non facevano in tempo a bruciare indumenti infettati, barelle e persino il cibo delle cucine olistiche che sfornavano i famigerati manicaretti del pianeta, tra cui il merluzzo veneto alla boccalona. Tutto sacrificato, arso e perduto per sempre, in nome della scienza del pianeta, giocosa e sbarazzina.
Fu doveroso, infatti, rispettare le teorie NOCAZ del noto scienziato Bertoldo Sale Fino, propenso, come noto, all’astinenza della copula per favorire la disinfesta…uhmmmm…disinfezione totale del pianeta. Bisognava rinunciare alle furiose copule e fu crisi anche per Sora Ninfa, la pompista che rimase inattiva per anni quantici e anche un pochetto cazzari, priva della compagnia dei soliti frequentatori del Casinò Royal di Corte.
Sale Fino, era lo spregiudicato assertore della inutilità e dannosità dei CAZ, considerati veleni per la crescita di un carattere adeguato alla causa e al progetto per cui tutto doveva essere sacrificato, persino la scarsa intelligenza ancora presente ma sempre più scarseggiante. Bertoldo Sale Fino, professore laureatosi presso la famosa Università del Sacro Fegato di Abbiategrasso, dall’alto della sua esperienza nel campo dei CAZ, era un personaggio atipico, asfittico, apartitico, asmatico e anche astronzo, ma nessuno dei millantariani ci badava. Per tutti era U Professur del Caz….e bisognava averne rispetto, anche a costo dell’astinenza cosmica.
Nel frattempo, un algoritmo stava per svelare l’ignoto paradigma della data c’era una data per tutto, come un diamante, una data era per sempre, in essa e nelle sue ripetizioni a catena, consisteva il misterioso virus che aveva invaso il pianeta da tre anni e mezzo.
” NOCAZ”– sbottava Sale Fino – ” da quando dal pianeta nemico è iniziata la campagna denigratoria, qui sta andando tutto a farfalle del Cile meridionale, nun se capisc’ nu cazz…”
“Scusi Professur – chiese Antiocus Sardus, alias il Castellano venuto dall’isoletta della birra e del “casu marsu”- ” ma non è che poco poco lei ci sta prendendo per il bucio? NO Caz, nel senso di NOCAZ o nel senso di “cacchio , non ci voleva?””
“Che vuoi tu, Sardus, sei un detrattore per caso?”
“ Eja, diventato lo sono mi…..Oh bello, abbassami lo sguardo e retroattivati dalle palle che già mi hai abbastanza rotto…metti la retromarcia e svaniscimi dalle coste, caz….itte omine!”
A Bertoldo e alla sua ghenga di NOCAZ non restò che sparire dal pianeta ma non per defluire a Beverly Hills su Detra, il pianeta antagonista, ma con volo interstellare deretanopodalico (calci in culo) fu rispedito su Capoc, il pianeta della costellazione di Gnurantis nell’orbita distale di Testicolarius, la più lontana dell’universo.
Il modello sanitario di Millantar stava andando in crisi, ottenebrato dalle insidie dell’approssimazione minchioponica che da sempre appariva come una costante distante, scostante e latente come un’alta marea che non permette di scoprire cosa ci sta in fondo. In fondo, in fondo ci stava il fondo del fondo delle ultime energie che su Millantar erano erose dall’inconsistenza della manna che non era mai apparsa.
“Quanto sei bella Millantar, quanno è sera, quando Ruttor dilava tutto er pianeta” – cantava Arnaldo Soffritti , di vaghe origini romanesche, inneggiando su Detra alla disfatta della sanità e delle teorie NOCAZ su Millantar.
Finalmente si poteva ritornare a copulare come cinghialetti della Barbagia occidentale. Almeno l’astinenza stava per terminare, e la Sora Ninfa riapri la sua bottega delle pompe. Gli affari ripresero ben presto su Millantar, stile Sex and The Fake City
Però l’algoritmo misterioso non era ancora stato identificato e quindi la data era sempre nascosta. Re Tarlok, ormai conscio che stava terminando la fuffa del pianeta, pensò di inasprire ancora una volta le leggi, adottò la terribile ordinanza del “Male fare e tutto hai da temere”, una specie di fucilazione a palle di quidcoin di cacca. I colpiti venivano condotti nelle piazze di Fake City e i millantariani, davanti a loro, preparavano palle di cacca con quidcoin dentro che appesantivano il contenuto. A distanza di 10 metri dai malcapitati ammutinati e detrattori, avrebbero i maleodoranti proiettili.
La prima mitragliata di merda fu decisa per il 4 settobre del 2080speranza ma clamorosamente l’evento epocale fu bloccato dai Legal Hombres di Detra , un pool di uomini veri che aveva impedito anche alcune sagre e altri spettacoli circensi, tra cui la Sagra del mangiatutto del Rio Baro e il Circo delle Iene Ridens di Santa Martina sul Cesso, ridente località del parmigiano veneto.
“Il riso della melagrana…….ahahahahahah” – urlò il solito Fraccus, ormai la bestia nera del pianeta – inneggiando alle risate interrotte dei cortigiani, bloccato come il coito delle iene di Millantar inopinatamente piangenti. Che si vuole aspettare di più da una giorno di settobre qualsiasi? Il silenzio invase idiotbook, spentosi dopo il mancato evento per cui già si stava brindando col classico champagne pregiato e il caviale di gamberetto stitico del fiume di Fake City.
Nuove e mirabolanti avventure attendono i protagonisti di questa leggendaria storia che La Bubbola, il testo sacro di Millantar, aveva inciso nelle sue 1500 pagine. Millantar dove 1 x 1 fa sempre 1500. Millantar, il pianeta dove il tutto è niente e il niente resta sempre niente. Millantar, dove ancora per poco regna sovrano il mistero dei numeri magici, degli scienziati senza scienza, degli operai specializzati ingegneri e delle scuole serali dove si ottiene il titolo accademico che si preferisce, così….come una scoreggia sbarazzina e leggiadra.
Antonio Masoni