Tempio Pausania, Qualcuno ironizzava sulla Città delle Transenne? “Paddha o fenu sempri lu mattessi sò!”

Tempio Pausania, 3 nov. 2015-

Una città sonnecchiosa, solo qualche volta vivace, spesso malinconica e decadente per non dire assente e moribonda. Si ironizzava qualche tempo fa sulle troppe transenne della città, a delimitare fossi, voragini  e situazioni di pericolo. Oggi, a distanza di qualche anno, finita la festa del populismo, Tempio piange il suo funerale, la sua dipartita senza ritorno.

Le foto emblematiche del Comitato Civico Essere Cittadini, da qualche giorno circolanti sul web, la dicono lunga sulla vicenda”transenna” e qualcuno, forse, ha meno voglia di deridere se stesso e quella allegra canzoncina che ha fatto ridere qualche tempo fa.

Che c’è? Non si può più dir nulla in questa città? Non si può più ironizzare a nostra volta sulla decadenza? O dobbiamo assistere ogni giorno ad un pezzo di paese che cade giù, sotto l’effetto del meneimpippo? Non ci sono soldi? Allora prima c’erano e non venivano spesi? O forse sarà che la paglia e il fieno sempre la stessa cosa sono? E dove sono tutti quei guerrieri del pre elezione che sbeffeggiavano la derelitta compagine che li ha preceduti, colpevoli, si diceva, del silenzio assenso?

La città chiede spiegazioni, la gente ne ha le scatole piene delle chiacchiere “facili” con cui vi siete eretti a paladini di una Rinascita che non c’è e non ci sarà. Perché?

Le risposte mica ve le posso dare io, ignorante e stolto blogger che sta alla finestra ad osservare, chiedere, filmare e rispondere alle mail di tanti cittadini che chiedono qualche minima considerazione. 

Già, però io non sono chi dovrei essere, avete ragione. Se circa 2000 persone (ieri 2740) al giorno di media mi leggono, forse qualche spiegazione la meriterei anche io, che ne pensate? Ma, senza pensare al sottoscritto, che dite di fare qualcosina per questa città? Non so, giusto qualche lampada e qualche transenna in meno, magari senza la musichetta sciovinista ed ipocrita che accompagnava quella amena canzoncina di qualche tempo fa, colonna sonora dell’ “alius concertator” che ora risuona come una condanna, la vostra!

Con profonda tristezza, visto che siamo nel periodo giusto, la stessa canzoncina ora la farei cantare al “Duo Novembre”, coppia di sfigati musicisti del web che non hanno il groove della band che ha allietato le ore di molti tempiesi illusi del cambiamento epocale di questa città, ma di sicuro sposano meglio la stessa situazione di allora e, purtroppo, nello stesso imperturabile silenzio.

Vabè, ora vado che c’è l’inaugurazione della funivia dal Parco delle Rimembranze a Vallicciola. Occasione d’oro da non perdere assolutamente. Anzì, no…scusate, era l’inaugurazione del traforo del Limbara che ci porterà a Berchidda in uno sputo e mezzo!.

Desolatamente vostro,

Antonio Masoni

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