Tempio Pausania, quel 28 luglio di 31 anni fa…

Tempio Pausania, 25 luglio 2014-

Ventotto luglio 1983. Sono passati 31 anni dall’incendio devastante diCurraggghja. Le fiamme si portarono via nove vite e tolsero il sorriso ad altrettante famiglie. Una tragedia che la città non ha mai dimenticato. Il suono delle campane a dare l’allarme, i volontari che arrivarono numerosi e si prestarono alla lotta contro le fiamme, il forte caldo e il vento che soffiava impetuoso, la collina che bruciava e minacciava la città.

Il giorno della memoria arriva anche quest’anno. E il pensiero è rivolto a loro. A quegli uomini generosi che accerchiati dal fuoco persero la vita. Diego Falchi, 43 anni, maresciallo del Corpo Forestale; Salvatore Pala, 40 anni, maresciallo del Corpo Forestale;Tonino Manconi, 50 anni, ex segretario comunale di Aggius e Bortigiadas; Claudio Migali, 37 anni, vigile urbano; Tonuccio Fara, 36 anni, muratore; Luigi (Gigi) Maisto, 24 anni, operaio tessile; Mario Ghisu, 35 anni, operaio forestale: Sebastiano (Nino) Visicale, 32 anni, impiegato; Silvestro Manconi, 44 anni, muratore. E ai quindici feriti.

Il ricordo di questa terribile giornata sarà commemorato attraverso una serie di appuntamenti. Si inizierà alle 9 e 30 con la deposizione di una corona d’alloro nel monumento presso il Viale Caduti di Curragghja, alla presenza del picchetto militare; alle 10 e 30 nella Cattedrale sarà celebrata la Santa Messa e alle 11 e 30 sarà deposta un’altra corona d’alloro presso il Monumento Funebre nel Cimitero Cittadino.

Un dono arriva anche dai giovani,  i nuovi depositari della memoria. Nel pomeriggio verrà inaugurato il murales realizzato dal Liceo Artistico De Andrè di Tempio nella Piazza Berlinguer. Un’opera ideata dell’assessore al Territorio Nicola Luciano e realizzata da diversi alunni dell’istituto in collaborazione con  Giovanni Sanna, docente alla cattedra di Pittura nell’Accademia delle belle arti di Sassari e Giuseppe Uzzanu, docente dell’istituto.

Da una parte le fiamme, simbolo della  devastazione e della tragedia di Curragghja. Dall’altra un’onda di acqua, simbolo dell’alluvione che ha colpito Olbia lo scorso novembre. Due elementi, l’acqua e il fuoco, alleati dell’uomo. Due fonti di vita che utilizzate male possono diventare strumenti di morte.  Sullo sfondo le sagome delle due città ferite. Poi l’estendersi del territorio che diventa  tutt’uno davanti ad una fonte vera con acqua potabile,  parte integrante dell’opera.

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