Tempio Pausania, Su Millantar una “Gag è per sempre, come un diamante!”

Tempio Pausania, 4 lug. 2018-

Era importante la data del 4 luglio per Millantar, non come per gli americani che con l’Independence Day celebravano la festa dell’Indipendenza, ma perché mancavano 14 giorni esatti alla fatidica ed epocale giornata dell’Idiot Day, il 18 luglio, il giorno che a Fake City si sarebbe finalmente aperta la nuova piattaforma cinematografica ” Una gag è per sempre”, epocale cambiamento che avrebbe evidenziato l’evidenza già di per se evidente. Il nome scelto per il nuovo business uscì fuori dopo un conciliabolo fra Tarlok, il re mecenate e il suo staff di cuochi di palazzo. Si chiamò ” Forse Domani”, un modo come un altro per dire al popolo impecorito più della carta bruciacchiata, ” Non rompetemi le palle che prossimamente si vedrà!”. Era angosciante sapere che i sogni stavano tutti naufragando nel mare tempestoso delle illusioni quotidiane, che persino Maialetti, l’oste di corte che era famoso per i suoi cocktail, dopo aver subito una condanna per coitus interruptus, stava passando altri guai a causa di interdizione dai suoi servigi per ben 30 anni! La sfiga perseguitava i millantariani, così simpaticamente coglioni, ma altrettanto tenaci nel sostenere il nulla quantico. La stasi cerebrale, un periodo di quiescenza meningea, epidemiologica su Millantar, diventava virale, ne stavano soffrendo sempre più persone, chi poco e chi molto, associati da una empatia patologica e grottesca.

La stasi meningea è una forma patologica di assenteismo dalla vita reale, una sorta di maleficio che Tarlok aveva sparso per l’intero pianeta della fuffa e presentava sintomi vari, a seconda della meninge colpita. Chiaro che le meningi dei millantariani non erano come quelle di tutti gli altri. La dura madre veniva chiamata Mamma, quanto dura!, l’aracnoide era diventata baraccoide ( da baracca, vecchia bicocca fatiscente) , mentre la pia madre era nota come Mamma che prega. La meninge più sensibile fu dimostrato essere Mamma che Prega, quella più profondamente connessa con la scarsa materia grigia dei millantariani.

L’ospedale di Fake City, il POLICLINICO PADRE LONGIS TARDUM, aveva un reparto attrezzato per i casi più gravi di stasi meningea che nella sanità posticcia del pianeta venivano trattati con antibiotici a raggi macroquantici a giramento inverso di protoni, una tecnica messa a punto da Manrico Decerebellum, noto Doc, che le aveva studiate nei minimi dettagli. A prima vista, i sintomi si presentavano con strani rossori della cappella per gli uomini e della “patatina” per le donne (deh, suvvia, non dobbiamo essere volgari, ostrega…che qua ci denunciano alla sagrestia di Mamma Teresa, dell’ordine delle sorelle di Giuda!). La sintomatologia faceva impazzire chi ne veniva colpito, e per alleviare il prurito, uomini e donne copulavano come ricci del Guatemala, non sapendo che i rischi di peggioramento della stasi, erano praticamente sicuri. Nemmeno l’adozione del TGQUID fece dismettere questa pratica sessuale da conigli. Tarlok sbagliò strategia, con la sua ordinanza sui rischi da copula, quella che la Bubbola, il testo sacro di Millantar, ben evidenzia in un paragrafo chiamato ” Distraetevi col TGQUID e fermiamo la stasi meningea”. Nulla, nessuna distrazione, a Millantar si copulava da pazzi. Fu così che la malattia si diffuse sul pianeta e la sindrome fu acromizzata, così come ogni cosa della megafuffa, con S.D.S.M., però dedicata. Ben presto l’epidemia da S.D.S.M. divenne la piaga del pianeta. 

Il Re corse ai ripari e inviò su Detra l’ennesima missiva. Che c’entrano i detrattori di New Detractor’s? Nulla, ovviamente, ma nei suoi liturgici e minchioponici salmi, oltre alle tante invettive contro Il Felpa e Giggetto, Bello de mamma, aggiungeva sempre un piccolo passaggio dove imputava ai Detra le colpe di tutto, oltre a minacciarli di denuncia presso il Tribunale del Salmone Affumicato di Fake City, dove la giustizia era un optional e persisteva ancora “Il Pene di Morte”. Era questa una tortura che prevedeva una strizzata di palle per tutti le misure extra large di fallo maschile, caratteristica ben presente nei Detra, che a Millantar erano conosciuti per misure spropositate mentre a loro, per mala sorte, oltre al già conosciuto microcefalo, si accompagnava anche la nomea di falletti minuscoli ereditari. 

Alla Corriera CQ H 24, intanto si metteva a punto la strategia di stampa per supportare la prossima epocale scadenza, il 18 luglio, giorno che a Millantar era attesa la famigerata “manna” o, per meglio dire, la data nella quale si sarebbe dato evidenza all’evidente novità della piattaforma “Forse Domani”. Ormai le attese erano diventate abitudinarie, in tre anni si attende ad attendere, a spazientirsi di impazienza ma anche a scappare via sul pianeta Detra,  diventato come la Miami Beach degli esodati da Millantar. Su Detra si stava davvero bene, ci si rispettava, si ascoltava, si domandava e si rispondeva. Tutti avevano risposte per gli umiliati ed a tutti si offrivano conforto e buone parole di incoraggiamento. Il caporedattore fuffico della Corriera CQ H 24, Culattoni, aveva già scritto il pezzo di apertura del suo editoriale sul 18 luglio. Uno stralcio è stato estratto da una chat segreta quanto la castità di Sora Ninfa, la Pompista di Fake City. Più o meno c’era scritto:

“Una nuova piattaforma sta per essere inaugurata il 18 luglio su Millantar, trattasi di “Forse Domani”, una serie di gag’s esilaranti che cambieranno il paradigma del progetto della Fuffa. Con questa nuova apertura, che costerà 3.000 quidcoin a ciascun adepto, Tarlok è sicuro di vincere la sua battaglia contro la povertà, la sola missione che dall’inizio si era prefisso, prima di avventurasi in una serie interminabile di “cacate epocali” che hanno ritardato l’avvento dei finanziatori cosmici….”. Il pezzo continuava poi con altre chicche di sana letteratura millantariana e con i consigli per gli acquisti. Nelle note bibliografiche citate, Culattoni menzionava i riferimenti librari del pezzo, tra gli altri “Venga a prendere il caffè da noi”, “Giovannona la tedesca, cerca marito” e ” Un attimo prima di morire era ancora vivo”, best sellers del pianeta, tutti capolavori dello scrittore Federico La Porca.

La fine di Millantar era oramai prossima, come la vacca di Gaius, quello del dito medio mozzato e anche la capocciata di corte (testata era troppo) CQ H24 avvertiva il decadimento dell’intero progetto. Il regista cinematografico della storia, Tony Sdrucciolo, immortalò in una spettacolare pellicola di successo quei momenti nel famoso film ” Ciuccialo”, ispirato alla vita e alle peripezie del Re.

Tarlok, per la gioia di un film dedicato alla sua vita, lo propose anche come gadget ai millantariani, al costo simbolico di 10 euro, forse l’ultimo obolo che sarebbe stato sborsato dagli incauti abitanti per quella che si annunciava come la fine di tutto. Frettolosamente, si apprestava a cambiare aria? Abbandonava per le ridenti Alpi Svizzere? Si sarebbe dedicato alle colture acquaponiche? Avrebbe venduto combustori a doppia brugola traversa e pistoni curvi? Avrebbe finalmente imparato l’italiano corretto? Il prosieguo nelle prossime appassionanti puntate di Millantar, il pianeta della Fuffa.

“Veni, vidi, vici, siamo tutti mici, teneri amici, vi amo e vi amerò”, la targa impressa in memoria del Re, sul portone della Università  Of  The Road di Fake City, era tragicamente crollata dopo l’ultima eruzione di Ruttor.

Un’altra tragedia però stava per sconvolgere definitivamente Millantar…ma questa è già un’altra mirabolante storia che vi racconteremo a breve. Già non ci mancherà il tempo di vedere altre minchiate. O no? 

Antonio Masoni

 

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