Tempio Pausania, “Teoria della Stupidità Umana”. Le riflessioni di Lucio Verre.

Tempio Pausania, 10 lug. 2015-

Teoria sulla stupidità umana

Lucio-Verre
Lucio Verre

In un precedente scritto avevo promesso di parlare della stupidità umana in modo scientifico. Scientifico nel senso che è frutto di riflessione, conoscenza e ricerca approfondita sull’argomento. La teoria di cui vorrei parlare non è mia, ma di uno storico dell’economia di nome Carlo Cipolla. Come tutti i modelli, la teoria è una semplificazione della complessa realtà sociale dove si insinua la stupidità; non ha quindi la pretesa di essere la “verità” sull’interpretazione della stupidità umana, ma è una simpatica e efficace spiegazione dei comportamenti umani.

E proprio dall’analisi del comportamento bisogna partire per la costruzione teorica. Quando agiamo si possono o non possono avere conseguenze. Le conseguenze possono essere positive o negative. Possono essere positive o negative sia per noi che per gli altri. Se tracciamo una linea orizzontale e mettiamo al centro il valore “0”, a destra dello zero metteremo i valori positivi e a sinistra quelli negativi per noi stessi come nella seguente figura.

grafico1Se tracciamo una linea verticale e mettiamo al centro il valore “0”, allo stesso modo metteremo sopra lo zero i valori positivi e sotto quelli negativi per gli altri

GRAFICO2 (2)Se ora uniamo le due linee si ottiene una figura divisa in quattro quadranti. In ogni quadrante metteremo la tipologia di comportamento ottenuta in base ai risultati.

grafico3

Quindi, chi agisce provocando un vantaggio per se e per gli altri, si colloca nel quadrante in alto a destra (intelligente); chi agisce procurando vantaggi agli altri e danno a se stesso, si colloca nel quadrante in alto a sinistra (può essere sia uno sprovveduto che una persona che agisce per alti ideali); chi agisce procurando vantaggio a se stesso e danno agli altri, si colloca nel quadrante in basso a destra (sono i banditi, persone senza scrupoli che non considerano il danno che fanno alla comunità pur di avere un vantaggio personale anche minimo); infine ci sono gli stupidi; questa categoria, che si colloca nel quadrante in basso a sinistra, è contraddistinta da azioni che danneggiano gli altri senza averne alcun vantaggio o, peggio, procurando un danno anche a se stessi. Devo far notare che il comportamento degli sprovveduti, e quello dei banditi, si avvicinano moltissimo al comportamento degli stupidi quando le azioni dei primi procurano un minimo vantaggio per gli altri a scapito di un grave danno per se stessi, e quelle dei secondi procurano un minimo vantaggio per se stessi a fronte di un consistente danno per gli altri.

Questa definizione del comportamento stupido è la terza “legge” (io la chiamerei principio) sulla stupidità umana che Cipolla definisce “aurea”. Lo stupido è irrimediabilmente dannoso per tutti, anche per se stesso.

Ma non finisce qui. Le leggi sono cinque.

La prima afferma che ognuno di noi sottovaluta sistematicamente il numero di stupidi in circolazione. Questo significa che sono alte le probabilità di incontrarne un numero consistente.

La seconda, molto importante per l’attenzione che comporta, dice che la stupidità è una caratteristica indipendente da tutte le altre categorie nelle quali vogliamo distinguere le persone. Gli stupidi, cioè, si annidano tra i medici come tra i carpentieri, tra i laureati come tra gli analfabeti, tra i politici come tra i commercianti, tra i dipendenti pubblici e quelli privati senza distinzione di sesso, età, colore della pelle, cultura, religione e qualsiasi altra caratteristica si voglia prendere in considerazione. Insomma non esiste luogo al mondo in cui non si possano trovare persone stupide.

Della terza legge aurea abbiamo già detto. La quanta legge dice che le persone non stupide sottovalutano regolarmente il potenziale dannoso di quelle stupide. Questo avviene perché le persone non stupide adottano nelle loro scelte sempre una componente di razionalità che guida l’azione. Gli stupidi non lo fanno! Quindi ci si trova a doversi raffrontare con situazioni incredibili, pericolose e molto dannose che non ci si aspetterebbe solo perché prive di ogni senso logico. Le persone non stupide sono completamente impreparate e prive di strumenti che siano in grado di fronteggiare il pericolo. Cercare di entrare in un rapporto collaborativo con le persone stupide si dimostra costantemente un errore fatale. Il potenziale dannoso della stupidità è superiore a qualsiasi tentativo razionale messo in atto per contrastarlo.

La quinta e ultima legge deduce da tutte le altre che lo stupido è la persona più pericolosa che esiste al mondo ed è anche peggio del bandito. Vista la diffusione consistente e trasversale della stupidità, fate estrema attenzione a riconoscerla immediatamente.

Cari amici vi invito a mettere nello schema proposto il giudizio sulle vostre azioni e valutare, per ogni azione, in quale quadrante vi situate e poi fare altrettanto per le azioni delle persone che vi circondano, sia nella vita affettiva, sia in quella lavorativa. Se avete qualche vostro comportamento che si avvicina alla stupidità cercate di porvi rimedio, ma se incontrate uno stupido mollate tutto ciò che ha a che fare con costui, allontanatevi ed evitate ogni altro contatto. Il danno che potrete ricevere è potenzialmente enorme se insisterete. Ricordatevi però che un comportamento stupido isolato fa parte del bagaglio di esperienze di ognuno di noi.

Buona estate a tutti.

Lucio Verre

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