Olbia: post alluvione ancora senza soldi!

Olbia, 25 febbraio 2014-

Cento sono i passi che occorre fare a Cinisi, per colmare la distanza tra la casa della famiglia Impastato e quella del boss mafioso Gaetano Badalamenti. Erano i passi che Peppino Impastato doveva percorrere tutti i giorni. Li contava, ad uno ad uno, ogni giorno sino alla sua morte per mano di mafia. Creava danni alla cupola del boss Tano quella voce accusatoria da quella emittente Radio Aut che scavava dentro le coscienze dei siciliani, vessati e succubi di quel sistema.

Lungi da noi il tentativo di associare quella brutta storia con i 100 giorni dal dopo alluvione ma, con altrettanta rabbia e concitazione, dobbiamo trovare nel silenzio, nella mancanza di date e sicurezze, la insostenibile situazione di Olbia e degli altri centri colpiti il 18 novembre dalla tragica alluvione.

La città si mette in fila, ogni giorno, davanti ai centri di raccolta per prendere da mangiare e da vestire, come un popolo all’elemosina, frustrati nella dignità e nell’indigenza assoluta, privata del lavoro, della macchina, delle case, di tutto quello che sino a quel giorno fatale aveva.

Non è giusto per un popolo civile, incolpevole e oppresso dalla umiliazione, chiedere ogni giorno l’obolo, per sopravvivere. Non è giusto contare ogni giorno da quella infausta data come se fosse l’ultimo di sofferenza. Già, per vivere bisognerebbe avere ben altro. Occorrerebbero i soldi, quelli che non arrivano a causa di una burocrazia feroce e di una lista d’attesa che deve tener conto delle priorità, dei veri bisogni. Signori, son passati già 100 giorni! Le case sono quasi tornate nella norma, la vita è ripresa e si deve proseguire nella difficile ricostruzione. Quindi? Sino a che la gente potrà sopportare questi ritardi o le promesse di una classe politica che è presente quando deve tranquillizzare e sedare le legittime proteste? Per poi eclissarsi o cavalcare cavalli azzoppati (vero Scanu?) come la rivendicazione del tribunale. Viva gli olbiesi, senza distinzione, e abbasso questa politica becera ed inopportuna.

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