Tempio Pausania, Il Distretto culturale Gallura, presentato il progetto dell’Unione dei Comuni.

Tempio Pausania, 2 feb. 2017-

Diversi gli attori in campo, soprattutto associazioni culturali, ma unica e di competenza la regia, quella dell’Unione dei Comuni. L’UdC Alta Gallura ha elaborato un progetto, quello del Distretto culturale, che si auspica di consociare amministrazioni e soggetti interessati per far decollare la cultura come volano di economia e turismo. Non solo le offerte che derivano dal mare ma soprattutto guardare all’interno del nostro territorio per sfruttare le risorse, che non sono certo poche, intellettive e adeguate, per offrire quel sapore di saperi storico che ignavia e inefficienza di troppi decenni di  apatia avevano relegato a ruolo di basso profilo. Eppure, e lo hanno sottinteso un po’ tutti gli interventi della riunione che si è svolta ieri nella sala dell’Unione dei Comuni dell’Alta Gallura, la cultura era un vanto di questa splendida porzione di Sardegna che è la Gallura.

Un finanziamento della Fondazione del Banco di Sardegna, prima trance che ha uno scopo perlustrativo, atto ad individuare gli attori, ha reso possibile la nascita di questo nuovo distretto gallurese, un polo culturale che punterà ad una nuova forma di sviluppo con la stessa matrice della Città di Paesi, la sinergia e il fine del bene comune.

“Un distretto – dice Gavino Minutti, redattore di questo progetto – è un sistema delimitato e connotato territorialmente (la Gallura in questo caso) di relazioni politiche, sociali ed economiche che guardino alla valorizzazione delle risorse culturali.”

La necessità di avere infrastrutture che garantiscano questa fruibilità e le organizzazioni che erogano servizi. Il legame col territorio dev’essere forte così come di qualità devono essere i servizi erogati, lo scambio dei saperi e le competenze. Per far ciò il “settore pubblico” deve fare la sua parte. Tutto ciò per l’avvio di un modello di sviluppo territoriale che punti a mettere a sistema tutti gli attori in campo che non dovranno utilizzare le scarse risorse fin’ora garantite come sempre hanno fatto ma agire attraverso un progetto organico che prevede l‘unione in rete di tutti nei vari settori di pertinenza di questo distretto, sull’esempio dello sviluppo territoriale de La Città di Paesi appena avviato.

Insomma, la cultura a tutto tondo, intesa da subito come consapevolezza di un grande patrimonio che non resta nel forziere ma “vola” per essere essa stessa “il senso” di tutto, elemento collante che integra e rafforza, che pulsa e fertilizza in una proiezione innovativa di crescita.

E’ certa una cosa – ha sostenuto Marisa Careddu, sindaco di Luras – che i primi a sapere dobbiamo essere noi proprio perché è necessario essere padroni di un prodotto, la cultura in questo caso, che dobbiamo offrire a chi ci viene a trovare“.

Sono state delineate le linee strategiche del progetto Distretto Culturale Gallura dove esiste la corresponsbilità tra tutti gli attori secondo una programmazione concertata e la partecipazione attiva di enti e istituzioni, così come soggetti privati, consorzi, associazioni, aziende. Su tutto deve esserci quel necessario senso di appartenenza dal quale non è possibilie prescindere.

Personalmente, ritengo che questo nuovo obiettivo non sarà immune da prevaricazioni e desiderio di emergere perché laddove esiste un discorso di coabitazione, seppure autonoma, di varie figure, l’esperienza insegna che non accade mai nulla di buono. Gli esempi, proposti dal referente Minutti sui distretti di sughero e granito (?), non sono illuminanti, tutt’altro. Intanto perché non esistono come sovrastrutture ma solo da un punto di vista geografico e soprattutto perché ogni qualvolta si sia tentato di creare legami, tra persone con lo stesso interesse, non è mai scaturito nulla di positivo. Spesso, l’inizio della fine.

Ci si augura che stavolta, visto il perdurare di questi chiaroscuri di luna economici, che stanno minando le resistenze di tutti, il fine comune sia condiviso e che nessuno avanzi più di un altro. L’Unione dei Comuni, e lo vado ripetendo da tempo, è il solo Ente che può mettere d’accordo tutti e in questi anni molte delle proposte scaturite dai sindaci messi assieme del territorio, sono state lungimiranti e produttive. Il tempo futuro prossimo ci dirà se anche questo Distretto Culturale Gallura, che ha proprio l’UdC come regista, saprà conciliare e unire tutti gli attori in campo.

Antonio Masoni

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