Tempio Pausania, “Ronnie, storia di un cane”, di Cristian Camba.

Tempio Pausania, 20 apr.2016-

A volte succede per caso, a volte perché lo si vuole, che l’amore per gli animali superi di gran lunga quello per il resto dell’umanità. Quando poi si ha la fortuna di avere un animale, come quello di questa storia, ma si può generalizzare per qualunque animale, allora diventa più chiaro riconoscere la forza di questo amore. Ho conosciuto Cristian e ne ho raccontato le vicende, come certo i lettori ricorderanno. Cristian e il suo cane Ronnie, sono una sola cosa, difficile effettuare una dicotomia tra due esseri quando questi sono uniti in tutto, nella buona e nella cattiva sorte. Lo capisci quando conosci l’uomo e non riesci a distinguere dove inizino la sua storia e quella di Ronnie. Una sorte che oggi è finalmente diventata una lunga, eterna, bellissima ed insostituibile storia d’amore. (A. Mas.)

“Parto col dirti che ho sempre desiderato avere un cane fin da piccolo, ma il mio desiderio si è avverato solo dal giorno 2/10/2011 e  spieghero’ perche’ solo da quella data.

In principio decisi di salvare la pelle ad un altro cane della stessa razza di Ronnie (American Staffordshire Terrier) che era detenuto presso un canile nella provincia di Bergamo. Sembrava che fossi riuscito ad ottenere questo affido (credevo io) ma, il giorno che mi sarei dovuto presentare, per telefono mi obbligarono ad accettare le loro condizioni  ossia, una volta uscito dal loro cancello, avevo l’obbligo di farlo castrare.

Dopo svariate scornate per il mio rifiuto, ho avuto un allontanamento da tutti i canili nel Bergamasco. Quel cane aveva 8 anni e l’avrei liberato da quella prigionia per fargli trascorrere gli ultimi anni di vita da cane libero. Purtroppo, ho fallito e non sai quanto sia stato male.

Continuai la mia ricerca e trovai Ronnie su Ebay Annunci e il testo citava cosi’ :

«Regalo Amstaff di 4 anni a vero amante di questa razza.»

Contattai immediatamente l’inserzionista il quale mi disse che mi sarei dovuto recare presso il suo domicilio per vedere Ronnie. Risposi che non avrebbe avuto alcun senso che fossi andato io da lui dato che mi avrebbe visto solo come un visitatore. Quindi, (mi sentii preso in giro), dopo svariate domande da parte mia sulla salute mentale e fisica del cane, mi portarono Ronnie da Lodi a Bergamo.

Era una domenica mattina. Arrivarono verso le 11.00,  a bordo di una panda nuovo modello (alla guida lui, passeggero Ronnie e dietro compagna e bambino di 3 anni). Scesi dalla macchina, e fatte le presentazioni, cominciai ad osservare Ronnie (andava oltre l’esser strano) era peggio di un tossico. Sguardo spento, non rispondeva al suo nome, ecc.

Dopo svariate chiacchiere, venni a conoscenza di questo,cioè che il primo proprietario detenne questo Amstaff per i primi 9 mesi di vita rinchiuso giorno e notte all’interno di un box di legno della grandezza del cucciolo . Il cucciolo veniva percosso tutti i giorni più volte al giorno perché tentava di rosicchiare questa cella di legno poco più grande di lui.

Al compimento del 9° mese di Ronnie, la sorella più grande di lui di un’anno, riusci’ a scappare all’interno di questo podere dove venne ripresa, rimessa alla catena e sparata in bocca con un fucile a doppia canna. Questa fu l’ultima delle tante che fecero questi assassini, dato che furono scoperti perche’ cominciarono a far movimento terra alle 2.00 del mattino. Intervennero i carabinieri e scoprirono che l’intero campo era un cimitero di animali.

Trovarono Ronnie rinchiuso in questa cella di legno e lo presero in affido loro. Dopo pochi giorni, i carabinieri diedero in affido temporaneo Ronnie a questa famiglia (che poi lo cedettero a me) perche gia’ detenevano due femmine della stessa razza .

Da una permanenza temporanea è rimasto in questa pseudo famiglia per 4 anni. Posso dire in famiglia  tanto per dire, dato che era lasciato alla mercè di se stesso all’interno di un cortiletto lungo 2x1mt.

Chiesi il perche’ di questa scelta, ma ottenni risposte fuorvianti. Andarono via i proprietari e finalmente mi ritrovai solo con Ronnie. Trascorse metà della giornata a girare intorno, non rispondeva quando lo chiamavo e aveva un comportamento peggio di un tossico appena fatto. Un sguardo totalmente perso, era in un mondo tutto suo. Aspettai parecchie ore e finalmente scoccò l’amore. Si avvicinò lui per primo, mi annusò. mi guardò e cercò con una zampa di toccarmi il ginocchio. Decisi di portarlo fuori a fare un giretto (da quel momento capii tante ma tante cose). Il cane non era in grado di camminare, sbatteva, ed aveva crisi di panico crollava a terra (inizialmente pensai a delle crisi di epilessia poi capii che non fù mai portato fuori dal budello per ben 4 anni. Chiamai i vecchi proprietari ed ebbi la conferma. Non lo portarono mai all’esterno proprio per evitare di vederlo con le crisi. Inizialmente decisi di prendere la strada del comportamentalista e questa è la lettera che gli scrissi.

Premetto che questo Amstaff ha delle fobie profonde. Esempio: Lui preferisce stare sotto il tavolo o dietro un tavolino piuttosto che star in giardino. Una volta portato in giardino il cane ha sempre e dico sempre orecchie basse e coda tra le gambe. Durata dellla permanenza in giardino 5 secondi. Il comportamento all’esterno della casa è a dir poco straziante. Quando Ronnie si trova a dover scendere dalla macchina cominciano le crisi. Tremori continui come un forte attacco di Parkinson e prima che si decida a scendere trascorrono da 1 a 10 minuti . Una volta a terra diviene la mia ombra Per tutto il tragitto, orecchie basse e coda tra le gambe. Il frastuono del traffico lo terrorizza. Vederlo cosi’ insicuro di tutto cio’ che lo circonda mi fa star male . Vorrei con l’aiuto di gente competente nel settore rendergli il suo carattere fiero e giocherellone. Ora è totalmente apatico. Togliendogli il guinzaglio, non corre non si scatena. Corre e si scatena solo se io corro o mi scateno … Di sua iniziativa mai. So che 4 anni non son pochi ma vederlo soffrire, e morir dentro giorno dopo giorno, fa star peggio me di lui. Non chiedo di formattarlo e reinstallargli il sistema operativo, ma farlo rivivere si.

Cio’ non servì proprio a niente (loro avrebbero voluto mettere Ronnie sotto psicofarmaci ). Li mandai a fare in beep.

Mi misi d’impegno e gli diedi tutto l’Amore e tutto il tempo di fidarsi del sottoscritto. Ci volle un anno e mezzo, di duro lavoro. Per sottrarlo alle crisi, cominciai a fargli fare 14 km al giorno a piedi in mezzo al traffico per i rumori, poi passai dalla strada all’avere la folla attorno. Ora son quasi 3 anni con me e posso dire con fierezza che buona parte dei suoi problemi li ho risolti. Certo, non è un cane che fa le feste a chi si presenta al cancello o quando qualcuno cerca di accarezzarlo. Però, se si concede si concede con tutto se stesso. Posso dirti che le persone che possono toccarlo e di cui si fida si contano sulle dita di una mano. Questa e’ la storia d’Amore mia e di Ronnie”

Cristian Camba

io e ronnie a curaduredduP.S. Una nota di precisazione: questa storia Cristian l’ha scritta due anni fa. Ora Ronnie, che Cristian prese a 4 anni, quel 2 ottobre del 2011, a giugno compirà 9 anni.

Posso dirvi, con assoluta certezza, che Ronnie, ora che mi conosce, si comporta come in questa foto che Cristian stesso mi ha scattato, in quel grande giardino che dal 26 ottobre è ancora la sua casa, Curadureddu. Una storia che ho tenuto a raccontarvi per due ragioni, la prima è che fa capire cosa sia l’amore per un cane, la seconda: mi dite come si può chiedere a quest’uomo di separarsi dal suo animale per poter essere aiutato?

Fatevi un esame di coscienza, o voi che predicate amore e poi vi sentite autorizzati a chiederne la fine!!

Antonio Masoni

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