Sardegna, 12 ott. 2018- Ricevo e pubblico costantemente gli aggiornamenti della Confartigianato e della Coldiretti. Di solito, gli argomenti vengono diffusi singolarmente ma questa volta, avendo come comune denominatore i danni della recente alluvione, ho accomunato le stime dei danni in Sardegna nei due comparti.
CONFARTIGIANATO SARDEGNA
ALLUVIONE SUD SARDEGNA – 4.578 imprese nei comuni interessati dalle precipitazioni e dalla viabilità interrotta. Confartigianato Sud Sardegna avvia il censimento dei danni e disagi alle attività produttive. Murgianu e Spada (Confartigianato Sud Sardegna: “Attendiamo ripristino sede stradale e indicazioni su viabilità alternativa per i mezzi pesanti e traffico commerciale”.
Sono 4.578 le imprese, di tutti i settori produttivi, che, con i loro 8.821 addetti, operano nei comuni del Sud Sardegna interessati dall’alluvione e dall’interruzione della viabilità. 258 operano nel manifatturiero, 582 nelle costruzioni e 2.318 nei servizi. Ben 941 sono realtà artigiane che offrono lavoro a 1.648 dipendenti diretti e a circa 5.000 operatori dell’indotto. In questo caso 175 sono manifatturiere, 346 fanno parte delle costruzioni e 408 dei servizi.
E’ questo ciò che emerge dall’analisi relativa nei 9 comuni più colpiti da rischio idrogeologico realizzata dall’Osservatorio per le PMI di Confartigianato Imprese Sardegna, sui dati di Unioncamere-Infocamere di giugno 2018.
Per salvaguardare le attività produttive, i loro dipendenti e le loro famiglie, considerata la gravità della situazione, Confartigianato Sud Sardegna ha iniziato una mappatura degli eventuali danni e dei disagi che le imprese dei comuni di Capoterra, Sarroch, Pula, Domus de Maria, Teulada e Macchiareddu, ma anche Castiadas, San Vito, Villaputzu e Muravera, potrebbero aver subìto direttamente a causa delle piogge e a conseguenza dell’interruzione della viabilità. Questi potranno servire per fornire numeri utili e certi alle autorità preposte e, soprattutto, accelerare la fase di ricostruzione per coordinare al meglio le varie fasi.
“Abbiamo già ricevuto alcune segnalazioni di attività allagate o con strutture lesionate – commentano Luca Murgianu e Pietro Paolo Spada, Presidente e Segretario di Confartigianato Sud Sardegna – ma sono molte di più quelle che hanno interrotto l’attività perché il personale non può raggiungere il luogo del lavoro e perché le merci non riescono ad arrivare nelle attività”. “Per questo – continuano Murgianu e Spada – è urgente conoscere al più presto le indicazioni sulla viabilità alternativa che consenta ai mezzi pesanti e ai veicoli commerciali di raggiungere tutti i centri interessati”. “In ogni caso – sottolineano Presidente e Segretario – apprezziamo la celerità con la quale l’ANAS ha iniziato le operazioni di ripristino della sede stradale della statale 195 “Sulcitana”, per la quale auspichiamo il completamento dei lavori nel più breve tempo possibile”.
Nonostante l’avvio dei lavori, la sede dell’Associazione degli artigiani del Sud Sardegna, da questa mattina raccoglierà segnalazioni, dati e informazioni da parte sull’entità dei danni sia delle aziende sia delle strutture connesse, come per esempio le infrastrutture viarie o i sottoservizi.
“Chiediamo la collaborazione degli imprenditori, delle Amministrazioni Locali e dei cittadini – concludono Murgianu e Spada – per creare una banca dati da mettere subito a disposizione per accompagnare le imprese nella fase di prima assistenza e accelerare al massimo la ripresa delle attività”.
Confartigianato Sud Sardegna chiederà che l’EBAS, Ente Bilaterale per l’Artigianato della Sardegna, si mobiliti per riconoscere alle imprese iscritte che abbiano subito disagi in seguito all’alluvione un intervento di solidarietà per lenire, almeno in parte, il danno subito.
Gli imprenditori del Sud Sardegna che volessero segnalare le proprie difficoltà possono rivolgersi agli uffici della Confartigianato Sud Sardegna a Cagliari-Pirri in via Riva Villasanta 241 o contattare il numero 070554121 o mandare una mail a confartigianato.cagliari@gmail.com.
WWW.CONFARTIGIANATOSARDEGNA.IT
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COLDIRETTI SARDEGNA
Desolazione e disperazione. Tanta. Il mondo delle campagne del sud Sardegna inizia oggi ha quantificare la grave situazione lasciata dalla pioggia, da quei 500 millimetri caduti in 24 ore che hanno stravolto il paesaggio, mandato in rovina centinaia di aziende, distrutto strade e ponti, eliminato recinzioni.
Milioni di euro di danni immediati, e ancora la stima si va affinando, ma il danno è già quantificabile in queste proporzioni, in una conta che sta tenendo conto solo dei danni materiali immediati, che andranno ad aggiungersi a partire da subito alle mancate produzioni, ai mancati guadagni, al dover ricostruire realtà che ora sono solo sulla carta.
Nel Sarrabus tante le aziende ancora isolate. Sono numerosi i pastori, e gli allevatori di bovini, che non sono ancora riusciti ad arrivare nelle proprie aziende. Molte strade sono state completamente cancellate rendendo impossibile il transito nei punti dove l’acqua con la sua forza ha portato via ogni cosa. Di contro sono diversi pastori che hanno iniziato la conta dei danni. Alcuni animali sono morti altri dispersi. Ancora poi non si hanno notizie del povero servo pastore nelle campagne di Muravera che stava portando al riparo il bestiame e che risulta disperso. Manca la corrente elettrica in diverse zone, dal momento che la furia delle acque ha divelto la rete di distribuzione, mentre non ci sono più le recinzioni in diversi pascoli. Un capitolo a parte meritano invece gli agrumeti distrutti dalla pioggia e dall’acqua che è scesa a valle travolgendo tutto. Alle porte della stagione di raccolta, per diverse aziende sono migliaia gli alberi di arance e mandarini che non hanno retto alla potenza delle correnti. Impossibile per ora stabilire la portata invece dei danni nei campi di cereali e degli ortaggi che sembrano delle vere e proprie risaie e sui quali ancora oggi è impossibile entrare. Ettari di coltivazioni andate, in alcuni casi, letteralmente a mare, campi dilavati e ortive di cui non si sa il destino della produzione. Ad essere danneggiati oltre a strutture irrigue anche pozzi e sistemi elettronici di distribuzione. Così come in alcune serreche sono state allagate e si rischia la perdita di tutta la produzione pronta per invadere i mercati autunnali. Situazione grave anche per gli apicoltori che avevano posizionato le arnie nei territori interessati dalla alluvione. Anche per loro una perdita stimabile non solo nella mancata produzione di miele e derivati, ma proprio nella perdita di tutto ciò che riguarda i materiali di lavorazione. Anche diversi agriturismo vivono il disagio di questa alluvione. Per loro è in corso la stima ei danni.
“Immediatamente occorre istituire un coordinamento che porti aiuto ai pastori che non riescono ad arrivare in azienda – spiega Luca Saba, direttore di Coldiretti Sardegna -. Non possiamo aspettare un minuto di più, soprattutto per quegli allevatori che hanno speranza di trovare qualcosa. La portata dei danni di questa alluvione va arginata sin da subito, con interventi e una task force che diano aiuti immediati”. “Perché ancora una volta le aziende non possono rimboccarsi le maniche e lottare contro sistemi complicati – gli fa eco Battista Cualbu presidente di Coldiretti Sardegna – occorre facilitare le operazioni di riconoscimento dei danni, intervenire subito dove quei danni riguardano infrastrutture pubbliche ripristinandole, e facilitare il lavoro delle imprese agricole senza ulteriormente aggravare questo bilancio di distruzione che impone a tutti di prendersi le proprie responsabilità e agire”.