Foto tratta dal sito del Carnevale Tempiese
Tempio P., 10 febbraio 2014 –
Proviamo a dare delle risposte, più che altro fare alcune ipotesi, rispettando però a priori il duro ed incessante lavoro di coloro che per un intero anno si dannano l’anima per allestire le magnifiche parate in costume e i vivaci e colorati carri, vero trionfo, negli ultimi anni, dell’arte dei cartapestai locali.
1) Il tempiese medio (patetico), quello che ha risparmiato (beato lui!) quei pochi soldini in queste stagioni di assoluta indigenza, avvertita come non mai proprio dalla classe media, non troverà più una ragione di vita e cercherà di vivere il resto dell’anno in costume da Zorro, portandoselo anche in ufficio…giusto per non dimenticare. I suoi colleghi, anch’essi affranti, appartenenti alla medesima categoria, per rispetto nei suoi confronti, ed anche per non fargli mancare la solidarietà, addobberanno le stanze con stelle filanti e coriandoli. In ogni ufficio ci sarà una cucina dove verranno sfornate tutte le sere le frittelle lunghe e il moscato innaffierà la cocente delusione; non mancheranno i trenini nostalgici.
2) Il tempiese medio (irriducibile), quello che ha risparmiato di più, modificherà la sua auto, dipinta con colori sgargianti, ed anche in pieno inverno viaggerà sul suo cabriolet improvvisato, strombazzando con un clacson gracchiante e gettando coriandoli ai passanti che lo vedranno come un eroe dei nostri tempi, l’ultimo eroe che non si vuole arrendere alla catastrofe della fine del Carnevale; ha chiamato i suoi figli Giorgio e Mannena.
3) Il tempiese medio (infoiato), quello che aspetta il Carnevale come sola opportunità di avere un coito, spinto dalla convinzione che a Carnevale ci riescono tutti, sarà costretto a rimediare con qualche bambola gonfiabile o rivolgersi alle mestieranti che però non saprà come pagare. Tristezza inevitabile lo coglierà e si iscriverà anche lui al O.G.M. (Orgasmo Generale Manuale); si consolerà con you porn.
4) Il tempiese medio (l’indifferente), quello che il Carnevale non l’ha mai visto come la festa migliore della città, quasi mai coinvolto in mascherate, ballerino mancato a causa di una marcata zoppia che gli ha pregiudicato la dinamicità, dirà: “Chi se ne frega!”. Insensibile al fascino e al populismo becero dei carnevali. in qualche modo, ne sarà felice; vivrà la vita da eremita inconsolato e senza amici.
Non so in quale categoria il lettore può essere inquadrato ma, se dovesse essere in una delle prime due, certamente subirà dei contraccolpi pericolosi per la sua psiche mentre l’indifferente continuerà la sua vita, già soffocata dalle ristrettezze economiche in corso, e forse riprenderà a camminare in maniera più consona. Rimane l’infoiato non ragionerà più con la mente ma con la mano.
Scherzo, come credo sia chiaro, e aspetto anche io questa edizione che dicono sarà incredibile come non mai. Spero che corrisponda qualche ritorno economico importante per la città e che tutti gli sforzi sostenuti siano ripagati al meglio. Viva il Carnevale tempiese e buon Carnevale a tutti voi.