Tempio Pausania, Come Ognuno di Noi,di Gavino Ganau, allo Spazio Faber dal 7 al 26 dicembre 2018.

Tempio Pausania, 2 dic. 2018-

COME OGNUNO DI NOI, LA PERSONALE DI GAVINO GANAU IN CITTA’, VINCITORE SEZIONE PITTURA DEL PREMIO INTERNAZIONALE DI ARTE CONTEMPORANEA MARCHIONNI EDIZIONE 2018. INAUGURAZIONE VENERDI’ 7 DICEMBRE ORE 17.30.

CENNI BIOGRAFI

Gavino Ganau è nato a Tempio Pausania nel 1966.

Ha esposto in vari spazi galleristici e museali, tra i tanti: Galleria Lazzaro by Corsi, Milano; Viafarini, Milano; Care/Of, Milano; Palazzo della Permanente, Milano; Teatro Filodrammatici, Milano; Guidi&Schoen, Genova; AndreA arte contemporanea Vicenza; Ingresso Pericoloso Roma; Pairone9, Roma; Micro Gallery Roma; Zoo artecontemporanea, Bologna, Sesto Senso, Bologna; PiziArte Teramo; Novato Fano, 3G Udine; Loft Gallery Corigliano; Chora Spazio Espositivo, Sassari; Arte & Altro Gattinara; Temporay Storing, della Fondazione Bartoli Felter, Cagliari; Galleria Arte Spazio, Sassari, Qnat al Quasba, Emirati Arabi; Man, Museo Arte Nuoro, Nuoro; Magazzini del Sale Piazza del Campo, Siena; Fondazione Bartoli Felter Cagliari; Palazzo Pes Villamarina, Tempio Pausania; Museo MAGMMA, Villacidro; Museo Cà la Ghironda Bologna, Castello San Michele, Cagliari; Laboratorio 168, Cagliari; Galleria Civica d’Arte Contemporanea, Lissone.

Ha collaborato con diversi critici: Claudia Colasanti, Luca Beatrice, Gianluca Marziani, Maurizio Sciaccaluga, Antonio Arévalo, Chiara Argenteri, Davide Mariani, Roberta Vanali, Giuseppe Pulina, Valentina Scanu, Sonia Borsato, Mariolina Cosseddu, Alessandra Menesini, Micaela Deiana, Giannella Demuro e altri.

E’ stato finalista del IV Premio Cairo – Arte Mondadori, del Premio Lissone, del Premio Celeste e del Premio Marchionni 2017.

Ha vinto il Premio Internazionale d’arte contemporanea Marchionni 2018

Vive e lavora a Sassari.

Conosco Gavino e la sua arte nel 2010, registrai con lui una puntata, la prima della nuova stagione, di INCONTRI una fortunata rubrica che andò in onda sui canali della TV locale. Grande fu il mio dispiacere che quella puntata non fu mai messa in onda perché subito dopo finì la mia collaborazione e andai via. Ho cercato in questi anni di porre un qualche rimedio a quel torto, che non fu certo mio, raccontando negli anni successivi le importanti performance dell’artista tempiese che era già una firma conosciuta dell’arte contemporanea. In quella registrazione, scoprii lati nascosti dell’artista, certamente non solo quelli legati alla pittura ma quelli umani. Gavino resta un valore per questa città che ha spesso esaltato con la sua attiva presenza nel suo tessuto sociale.

In lui c’è ben altro che un innegabile talento artistico, è presente una viva sensibilità accompagnata da una intelligenza che lo porta ad essere un attento osservatore della moderna società, così povera per altri versi di interiorità e capacità di penetrazione nelle problematiche che viviamo ogni giorno. Mi ha scritto chiedendomi un mio “prezioso” pezzo, parole e bontà sua, anche perché di arte ho sempre scritto da un’angolazione del tutto priva di elementi cognitivi, legato come sempre sono stato alla mia soggettività che altro non è che il mio punto di vista di semplice appassionato della bellezza, raccontata in tutte le sue sfumature, scritte o visive, ma pur sempre priva di oggettiva competenza.

Guardi un suo quadro e sei immerso nel tempo che stai vivendo, come se Gavino non abbia mai voluto staccarsene, separando se stesso e la sua pittura come un modello fuori dall’ordinario ma sempre dentro la città, immaginaria o reale che sia, in cui egli vive. Il suo racconto per immagini somiglia ad un film che ha gli stessi connotati dello stesso film che sta vivendo un altro soggetto che, magari, scatta delle fotografie guardandosi attorno. Pose mai statiche, che esprimono un’azione qualsiasi seguendo ordinate o disordinate dinamiche, che trovano il senso nella fagocitante voracità che tutto sia un perfetto equilibrio di tempo e spazio. Ogni volto lo hai già visto, ogni azione che raffigura è stata anche da te osservata. Gavino è il suo tempo ma è anche quello nostro.

Quindi, COME OGNUNO DI NOI, vive questa dimensione spazio/tempo, è perso, distratto, spaurito nella fagocitante città che è uguale ovunque, cambiano semmai silenzio e pensiero, ma le immagini sono sempre in movimento anche quando sono volti fermi che pilotano la nostra fantasia nel vederle attive e partecipi di qualcosa che hanno vissuto o stanno per vivere. 

Gavino Ganau, esporrà Come Ognuno di Noi allo Spazio Faber dal prossimo venerdì 7 dicembre, alle ore 17.30. La mostra resterà aperta sino al 26 dicembre. Non perdetevi questa emozione.

Antonio Masoni  

 

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