Tempio Pausania, 23 aprile 2014- (tiscalinotizie regioni)
Fa sempre piacere leggere notizie come questa che stamattina abbiamo visto sulla home regioni di Tiscali. Le librerie sarde, soltanto 12 per ora, entrano in una rete sarda che si propone di essere promotrice di cultura, incentivare la lettura e abbattere i costi “vivi” della propria attività a tutto vantaggio dell’utenza. L’iniziativa è stata chiamata “Libraisardi in rete!”
Tre i progetti presentati per lanciare la rete: “Scuola Fammi grande“, ovvero l’integrazione della lettura nei programmi scolastici; “L’appetito vien leggendo“, che allarga il campo alla cultura delle eccellenze del settore artigiano e agroalimentare (le librerie saranno anche vetrina per questi comparti); e “Bibliodiversità“: un magazzino condiviso, un comune database che collega librerie aderenti, ma anche biblioteche, con lo scopo di rendere la reperibilità dei prodotti quasi immediata sul territorio regionale. L’obiettivo è incentivare la lettura attraverso una serie di iniziative che coinvolgono scuola, istituzioni e produttori di eccellenze in campo artigianale ed enogastronamico.
La formula del progetto è racchiusa nel sottotitolo: “Fare rete per fare impresa per fare cultura”. “Si tratta di una ricetta anticrisi per salvare le librerie, aumentando il numero di lettori con la forza delle idee e superando il concetto di concorrenza”, ha sottolineato intervistata da Nicola Muscas la presidente della rete, Tiziana Marranci.
Della rete fanno parte: Emmepi di Macomer, i circoli MieleAmaro di Nuoro, Cagliari e Quartu, Le Messaggerie, Koinè, Dessì, Azuni, Max 88 e Odradek di Sassari, Max 88 di Tempio, Koinè di Porto Torres. “E’ una idea importante ed esportabile anche a livello nazionale – ha sottolineato l’assessore regionale della cultura,Claudia Firino – l’isola si pone come realtà di sperimentazione di buone pratiche in ambito culturale”.
Anche Max ’88 entra quindi tra le librerie sarde di questo progetto, sia con la libreria di Tempio che con l’altra di Sassari. Un plauso di stima per Massimo Dessena e per tutti i suoi encomiabili collaboratori. Bravi!