Tempio Pausania, 24 mar. 2018-
Si aprono le danze e i cortigiani di Re Tarlok il Mecenate escono allo scoperto per ingaggiare duelli all’arma quantica tra loro. Risa e beffe degne di Montelittorio, laddove osano i cardellini della fuffa epocale. Ninì Tirabusciò molla una schioppettata delle sue a raggi macrotruffaldini e Fra Gandolfo da Norcia risponde con una soffiata di deretano da far impallidire Dorian Gray. E’ guerra tra bande, si scannano persino tra consanguinei, dopo aver ben nascosto il disegno ultimo e il giallo si tinge di tinte fosche al punto da far tremare il pianeta di Millantar.
Nessuno tra i manovali osa intervenire nella guerra dei mondi, viaggiano ancora nella remota speranza che la pioggia di stelle, quella caduta durante la nascita del Re, arrivi finalmente a sanare le 10 piaghe dell’afflitto. Eccole qui le imprese degne di un caimano azteco.
- Tramutare il quid in bitcoin; impresa improba, a metà strada tra Fracchia e Fantozzi, con una sola possibilità su 1 decatrilione di triliardi.
- Invasione di mosche attirate dalle merda che sputano fuori queste bocche ad ampio spettro di Fra Gandolfo e Ninì Tirabusciò.
- Invasione di vermi del Colorado orientale che saltellano felici tra il lordume dei contendenti e il percorso ad ostacoli del fantacoemm, oggi anche Fantakaraoke.
- Invasione di formiche a testa rossa piramidale che cercano di sopprimere le gigantesche rivali della piramide principale.
- Moria di dromedari e scimmie catarrine che invano tentano di essere salvate dallo Tsunami scatenatosi.
- Ulcere diffuse tra Luppole, Suorpaoline, Sfigatelli e manovali alla ricerca disperata di muri da costruire per arginare il diluvio.
- Pioggia di fuoco e ghiaccio dalle psicotroniche armi a raggi quantici che eruttano morte ad ogni sparo.
- Invasione di cavallette cieche che cercano l’ ambulatorio di infovisione per guarire.
- Tenebre del Pianeta Millantar dove il sole si è spento…e chi l’ha spento sei tu ( guest star Celentano )
- I primogeniti maschi sono morti, sentite condoglianze alla famiglia. Fiat voluntas Tua mentre La Ford son c…. miei.
Maialetti che sbraita sulla sua limpidissima medical art professional mentre Fra Gandolfo da Norcia, a cui cola il grasso anche dai denti, schiumando di rabbia concorda con Sfigatelli che Ninì deve morire. E’ scritto nelle Sacre Scritture del Bignami della Bibbia per bambini che deve esserci una pecora sacrificale per ringraziare Tarlok e scongiurare le 10 piaghe dell’afflitto.
Il summit fu preparato in quattro e quattro quid e l’assemblea, senza la Tirabusciò, impegnata in Allemagna in una serie di concerti per sordomuti del Burkina Faso, appena sbarcati su Millantar. Pare che i sordomuti che non la potevano, ovviamente, ascoltare, basavano il consenso sul cenno del gobbo sul palco che a passo di scimmia affetta da periartrite alle ginocchia, dava loro cenno del momento clou per scatenarsi e applaudire.
“Tarlok, costei va fatta fuori da tutto, gioca sporco e vuole mettere due piedi nella stessa scarpaponica!” – urla Fra Gandolfo mentre la sugna gli esce pure dalle orecchie.
“Ha ragione Fra, Bro – dice Maialetti – questa sta minando il nostro disegno del Mondo Migliore, vuole fare una strada parallela a doppio accavallamento di cosce per invogliare l’Allemanno a prenderla nel faraonico progetto”
“Come ti permetti di chiamarmi Bro? Mica siamo fratelli io e te, stai nel tuo e non rompermi le palle quantiche che altrimenti…. lo vedi lì il combustore? Ti ci infilo dentro e ti brucio!! Per quanto riguarda Ninì, male non fare e paura non avere, fatemi parlare con lei che la risolvo subito la questione”
“Messia – dice Maialetti – porgo le mie scuse galattiche per aver osato rivolgermi a Sua Eccellenza in codesto modo, ma siamo irati con Tirabusciò, ci sta fottendo la fuffa! Lo sa quanto costa al giorno d’oggi la fuffa pregiata? Ben 1500 quidcoin al mes…pardon chilo!”
“Ebbene – tuono Re Tarlok – allora che sia messa al rogo non prima di averla messa a testa in giù per svuotarle le tasche”
” E sia – dissero in coro tutti i presenti, comprese Luppola e Suorpaolina – costei verrà bruciata”.
La decisione, apparsa irremovibile dal vertice, fu rimessa ai voti del popolo di Millantar in trepida attesa della manna dal cielo.
Tarlok salì sul proscenio dal quale non era mai sceso da 30 anni, sempre con un microfono a raggi ultraquasar nell’orecchio destro, e chiese al popolo.
” Idioti! Chi volete libero e chi volete bruciato. Abbiamo una Ninì d’annata, ancora piacente e cosciata bene, carrozzata Pininfarina e Fra Gandolfo da Norcia, che pesa 230 chili e sta diventando odiosetto alle truppe”
“Barabba, Barabba, Barabba, vogliamo libero Barabba. Al rogo tutti e due, bruciateli vivi!!”– urlò il popolo.
La manna era scesa dal cielo, e tutti aprirono ingordi la bocca per farne scorta. Il cielo di Millantar aveva espresso il suo favore alla decisione del popolo, assicurando lunga vita a Millantar e alla fuffa pregiatissima.
Le strade di Millantar tornarono a respirare amore etico finalmente, Ninì e Fra Gandolfo erano stati fatti fuori e Tarlok ricevette anche gli omaggi dell’Università del Fungo Porcino del Mozambico orientale che andò ad incrementare la sua bacheca di titoli e lauree, ad odorem magnum.
Antonio Masoni