Tempio Pausania, Millantar, la lunga attesa tra acrobazie e lotte intestine. Il mistero dei finanziatori.

Tempio Pausania, 27 apr. 2018-

C’eravamo lasciati alla genetica bizzarra dei millantariani, questa stirpe del pianeta della fuffa che stava in eterna attesa del quid, quod, quad, ossia della manna che il grande Tarlok, capitano dai nervi d’acciaio e dal cuore di latta, aveva predetto sin dalla nascita del sistema solare e quantico planetario. Non v’era dubbio per il Re, la manna sarebbe arrivata, era solo questione di tempo, forse anni, forse giorni o chissà anche minuti. Le sue acrobazie di maneggiare il tempo erano note ovunque nel resto del cosmo, lui sapeva come gestire l’attesa e come sbrogliare le matasse e le fuffe più intricate e complesse. Tale era la sua abilità a destreggiarsi anche con le sue balle, che la Bubbola, il Testo Sacro di Millantar, comprendeva tutta una serie di avvenimenti registrati e cancellati. I millantariani oramai non ci facevano nemmeno caso, la loro fiducia era a prova di scoreggia. Gli esempi della sua escalation verso i vertici finanziari del pianeta, pregno di investitori, si sprecavano. In realtà, sapeva bene che al popolo, per quanto affamato e ansioso di avere la manna, gli dai due tricchettracche e quello ti aspetta a vita, quant’è vero Ruttor, il vulcano che dominava Fake City. I continui rinvii, da una data epocale all’altra, sempre nell’ottica del superamento di un paradigma della cippa, non erano passati sempre indenni e spesso, come ricordato negli episodi precedenti, i dissidi e le lotte intestine avevano fatto traballare spesso il potere del Re e della sua fidatissima corte di immortali corazzieri di corte. 

Nella Bubbola si narra di un grosso finanziatore della galassia, tale Magnaxius, che al tempo si diceva avesse fatto il grano dal traffico galattico di pulzelle avvezze al divertimento, ma non di quelle da una bottarella e via ma di vere donne dall’aspetto giunonico, dotate di una carica erotica collaudatissima, a prova di combustore a brugola traversa e parafanghi elicoidali che, come era noto nel cosmo, dotavano i possessori di una magica avvenenza irresistibile. Magnaxius, si era mostrato interessato all’affare e decise di andare a corte da Tarlok per proporre un accordo. I fatti accaddero in questo modo, come ben si evince da un paragrafo dedicato della Bubbola, che andava sotto il nome “Panzane e  Dintorni”.

” Buonasera Re – disse Magnaxius – son venuto per…..”

“Taci – rispose il re – hai scordato che sono un indovino e che so bene cosa sei venuto a fare? Lascia pure il pacco e fatti pagare con quidcoin dalla mia ancella, Suorpaolina”

“Veramente io non sono il corriere, Sire, io sono Magnaxius e son venuto per l’affare della fuffa”

“Ops – risponde Tarlok – pensavo fossero i soliti creditori del pianeta che mi chiedono il quid. Scusami tanto. Accomodati su quella poltrona  “Panzane & Fuffà” e parliamo. Allora, cosa sei disposto a fare per il progetto? Hai versato l’euro, sei allineato? Sei un plinto, una colonna, un traliccio,  uno della plebe organizzata?”

“Maestà, dev’esserci un altro equivoco. Io sarei disposto a finanziare il progetto, sono ricchissimo e vorrei essere partecipe di questa grande fuffa epocale che ha persino superato la sua fama!”.

” Perbacco, Per Giuda, per l’anima santa di Al Capone e Vallanzasca, le chiedo umilmente scusa. Sono tutto orecchie e tasca, mi dica pure. Quanto potrebbe investire?”

“Non lo so, mi dica lei – rispose Magnaxius – io non ho limiti di spesa. Chiaramente devo avere il tornaconto mio se no non se ne fa nulla”

Benissimo, per tutte le belle mafie del cosmo, che belle parole evangeliche che mi ha detto – disse Tarlok- guardi le vengo incontro. Lei mette sulla bilancia 3 trilioni di euro ed io le garantisco 6 triliardi di quidcoin. Mi sembra una proposta degnissima di due belle persone come noi, galantuomini della fuffa piramidale a punta rovesciata”

” Cosa cazzo sono i quidcoin? Mi perdoni Sua Altezza, ma sono monete spendibili o no?” -chiese preoccupato Magnaxius.

” Ma certo, lei li può spendere in un superstores della mia catena di Sant’Antonio martire Signorsì! Mica ovunque, ma solo dove la garanzia è un miraggio, la qualità una visione mistica e il costo è elevato! Questa – prende di tasca una carta – è la card supernova a triplo scappellamento epocale quantico. La serie limitata detta GoldFake”.

Nel frattempo che Tarlok pronunciava quell’ultima frase, irrompe col microfono Morellus di Striscia la Panzana che lo smaschera in un batter d’occhio bionico. Magnaxius, colto di sorpresa da quell’ingresso, rinuncia all’affare e scappa via. Ecco spiegato perché i finanziatori cosmici non investivano, era tutta colpa di quei perdigiorno dei New Detractor’s che, a sorpresa, mandavano infovisioni documentate alla nota trasmissione sviscera bubbole e all’inviato Morellus.

Questo è uno dei tantissimi episodi nei quali i finanziatori di Stokaz, la nebulosa da dove provenivano i misteriosi mecenati mai visti, avevano avuto a che fare col progetto.

Tarlok non demordeva però, i mercati prima o poi dovevano accorgersi del grande affare di investire nel progetto, il tempo era compiuto e lui sapeva anche che gli anni passavano e il proscenio si faceva sempre più desolatamente vuoto. Nessuno, nulla, una minchia, un beatissimo cazzariello, si era fatto avanti e i conti con la Plebe Organizzata erano anche da regolare. Quelli che lottavano con l’intestino che ruggisce peggio una leonessa biafrana, erano pronti alle lotte intestine, pardon con l’intestino. E mica se la potevano menare ad libitum random tra scoregge e rutti di fame in attesa della manna. 

“Io sono plinto, – dice Fra Gandolfo da Norcia –  a me spetta la card Goldfake”

“Io sono un coglione, – diceva Gaius, ripresosi dal taglio del dito medio – e a me spetta un cazzo macrobiotico! Urrààààààà!”

Queste erano le discussioni quotidiane su Idiorbook sempre più pieno di dubbi e vergogne al punto che si decise di ottemperare al regolamento nuovo e chiudere definitivamente la privacy. La parola d’ordine del nuovo regolamento era: coemmizzare al massimo il resto della pattuglia. E poi basta con le evidenze, a Fake City erano finiti pure gli Stabilo e i marker, e anche le lavagne a fogli mobili stavano esaurendosi. A parte che anche i cruciverba, venduti ad 1 euro, editi dalla Illegal Free Trade che faceva parte dei CPC ( Centro Paraculi di Corte), erano sempre gli stessi con parole pre impostate da completare (nella foto un fac-simile) e inserimento di caselle nere. Ogni salotto ne aveva uno come questo e, dopo le interessantissime discussioni sul sesso degli angeli, ci si sforzava, tutti assieme beatamente, di completarne uno.

Per le lotte intestine Tarlok decise di irrorare il pianeta di Imodium gassoso, giusto per placare la diarrea imponente che aveva colpito i poveracci che continuavano a gridare su idiotbook “Abbiamo fame, non mangiamo da giorni, dateci la manna, vi prego!”

Per scongiurare rivolte, furbescamente Tarlok emise il suo secondo editto, noto come “Ti puoi fare il bagno”. Il testo diceva.

“Da oggi, in data odierna, a partire da questo giorno, in sintesi ora, è in vigore l’editto “Ti puoi fare il bagno”. Esso, consiste di 4 semplici regole. 1) Non chiedetemi il quid 2) Fatemi inventare qualche nuova sorpresona 3) Chiedete ma non vi sarà risposto 4) Cazzi Vostri. A chiunque venga sorpreso a chiedere il quid perché affamato o in bolletta, verrà chiesto di farsi il bagno perché il bagno lo si può fare solo se digiuni. Questo editto si considera in vigore e verrà obbligatoriamente seguito senza alcuna discussione, estate e inverno. Anche gli affamati, però, potranno donare l’obolo mensile e divulgare la grandezza epocale del progetto, anche se non prenderanno un chiodo da 2 mm. Io sono io e voi non siete un cazzo. Tacete e allineatevi, massa di ingrati che non siete altro. Firmato, il Re”.

La carestia a Millantar continuò sempre più feroce e, nonostante le serate con annesso karaoke della Fuffy Music, la gente continuava ad essere affamata. E non bastarono più i consigli del TGQUID che proponeva il NOTOXX a manetta per spurgare le tossine di rabbia in circolo. La ramificata catena del DNA stava mutando ancora, e sempre di più prevalevano la psicocredulina e l’idiotina, a testimonianza di quanto il genoma dei millantariani fosse suscettibile ai cambiamenti epocali dettati dalla povertà estrema.

continua…..

Antonio Masoni

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