Tempio Pausania, Una mostra fotografica per sostenere la ricerca sulla sclerosi multipla. Come un’idea artistica diventa solidarietà.

Tempio Pausania, 16 nov. 2016-

locandina-mostraFotografia Pura è stata chiamata questa bellissima esposizione di una quarantina di foto nel Bar Piazza Italia a Tempio. Le opere, frutto di un’attenta selezione di scatti da viaggi all’estero ed osservazione delle realtà locali, raccontano la tradizione della fotografia che accentra il suo obiettivo su volti, atteggiamenti e curiosità del mondo attorno a noi. Pose che immergono in paesi stranieri dove il racconto si ferma su un volto di donna, di un bambino, di spiagge e mari che muovono le nostre emozioni e su visi e scene quotidiane che ai più sfuggono ma che la tecnica dei tre fotografi interessati evidenzia con l’amore per questa arte.

Fotografia Pura, perché la macchina fotografica torna alle sue origini, diventa nuovamente pellicola lontana anni luce da quella sfrenata digitalizzazione che tutto aggiusta ma toglie anche freschezza alla tradizione che ha fatto innamorare questi validi fotografi. In realtà uno solo è fotografo professionista, Agostino Graffi, gli altri due per lavoro fanno altro, Piero Romano Ingegnere e Fabio Floris medico al Dettori. Ecco un video che passa in rassegna tutte le foto presenti. Per apprezzarne la bellezza dovete andare di persona e emozionarvi come successo a me. Sono una più bella dell’altra e, visto che acquistarne una è anche solidarietà e sostegno alla ricerca, sarebbe proprio il caso di pensarci.

L’idea di questo progetto, di cui Graffi è stato il Trait d’union, inizialmente era un omaggio d’amore per la pellicola, tecnica con cui tutti i fotografi hanno imparato, ed oggi è diventata una espressione che va oltre la mostra per diventare anche solidarietà. Infatti, proprio ieri, come ci racconta Fabio Floris.

Abbiamo deciso di vendere in copia le foto a chi le voglia acquistare e il ricavato andrà tutto alla ricerca del Prof. Zamboni che da anni ha sperimentato una tecnica chirurgica che aiuta i malati di sclerosi multipla ad un recupero della loro vita, migliorandone la funzionalità e un ritorno alla quasi normalità. La sclerosi, con l’intervento del Prof. Zamboni, non guarisce ma certo lo stesso rappresenta un aiuto enorme nelle persone che ne sono affette

Vi sono state in questi mesi dei contatti con l’equipe di Ferrara del prof. Zamboni e alla sua ricerca è stata anche dedicata una canzone, scritta da Giuseppe Anfossi e cantata da Mauro Savigni con le muische di Sandro Fresi e l’ausilio di due altri validi musicisti locali, tra cui Max Ricciu e Gian Vito Carbini. “Mandorlina” è il suo titolo e qui di seguito vi riporto la nota che ripercorre la storia di questa mostra fotografica, la nascita di questa canzone e anche il contatto con Zamboni.

” Parkinson, Alzheimer, sclerosi multipla e tutte le malattie degenerative dell’asse cuore-cervello, costituiscono il campo di ricerca di un famoso professore universitario,riconosciuto universalmente come uno dei cento migliori ricercatori a livello mondiale. Stiamo parlando del Prof. Paolo Zamboni, docente presso l’università degli studi di Ferrara, che ha fatto della ricerca in questo campo la sua priorità. Purtroppo, in ragione di una ricerca innovativa, non viene supportato finanziariamente dalle case farmaceutiche e quindi, per portare avanti il gravoso compito, si rende necessario reperire fondi attraverso altri canali. Molti propongono l’acquisto di fiori, di frutta ma il Prof.Zamboni ha deciso di trovare una fonte di finanziamento attraverso la musica. E qui entrano in campo dei valenti musicisti sardi che per puro diletto hanno composto una canzone veramente gradevole ed orecchiabile dal titolo “Mandorlina”, che ha già avuto il battesimo ufficiale facendo da sottofondo all’intervista al prof. Zamboni nel TGR 3 Emilia-Romagna del 1 Novembre scorso.

Questa canzone è diventata la colonna sonora della clip (anche grazie ad un video che ne supporta la trama musicale) che promuove l’iniziativa volta al reperimento di fondi per la ricerca scientifica in tema di malattie degenerative.

Com’ è nato, quindi, questo matrimonio artistico-scientifico tra un noto ricercatore in campo medico che vive e lavora tra Emilia-Romagna ed estero ed un gruppo di artisti tempiesi e calangianesi.

Il causale trait d’union si è concretizzato attraverso due valenti chirurghi che prestano la loro opera presso l’Ospedale Civile Paolo Dettori di Tempio.

Il Dott. Fabio Floris e la Dott.ssa Francesca Rizzuti, infatti,dopo aver sentito ed apprezzato la canzone, grazie ai trascorsi di pregresse conoscenze presso l’Università di Ferrara, hanno contattato il prof. Zamboni, riconoscendogli una particolare passione in campo musicale, certi di un suo apprezzamento.

Il resto lo abbiamo raccontato. Nasce così la copertina della canzone pubblicata sul sito internet, disegnata dalla Dott.ssa Rizzuti e il video realizzato a Ferrara.

Manca solo da dire che il testo è del Dr. Giuseppe Anfossi, funzionario presso il Servizio Demanio Marittimo di Tempio e brillante autore di diverse canzoni che,di volta in volta animano il Carnevale tempiese; la musica è di un famoso musicista che risponde al nome di Sandro Fresi; la voce,avvolgente e graffiante, è di Mauro Savigni, calangianese doc; la tromba è affidata all’estro di Massimo Ricciu e la chitarra e gli arrangiamenti al bravissimo Gianvito Carbini,tutti di Tempio.

In conclusione una grande opportunità di visibilità per un gruppo di artisti tutti sardi e soprattutto un gran motivo di orgoglio poter essere utili per una nobile causa quale questa della ricerca scientifica nel campo delle malattie degenerative che, in particolar modo in Sardegna, hanno un’incidenza nettamente superiore alla media nazionale.

Non va, inoltre, dimenticato il sostegno assiduo e costante della Sig.ra Nicoletta Mantovani, compagna del sommo ed indimenticato tenore Luciano Pavarotti, che fiancheggia in questo gravoso compito gli sforzi del Prof. Zamboni e che, sicuramente, di musica se ne intende.

Chi volesse sostenere la ricerca può acquistare Mandorlina da tutti i siti online, contribuendo con poco più di un euro a sostenere questa lodevolissima iniziativa.”

La canzone, come riporta la nota inviataci, è acquistabile su diversi siti on line e, anche se la potreste ascoltare su youtube, è meglio donare 1 euro per sostenere la ricerca. Eccovi comunque il video della canzone eseguita da Mauro Savigni.

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