Tempio Pausania, Non solo servizi, anche posti di lavoro a rischio per alcuni lavoratori ATS.

FOTO ANSA


L’ennesima beffa di questa ATS che si mostra sempre più slegata dalle persone che chiedono tutela e sanità pubblica adeguata e dignitosa.

ospedale di tempio – foto galluranews

Tra le conseguenze negative nella sanità sarda, merita attenzione anche un serio problema sulla stabilizzazione di alcune figure professionali che stanno correndo il rischio di vedere sfumare la possibilità di una stabilizzazione del loro lavoro precario svolto per tanti anni al servizio dell’Azienda Tutela della Salute Sarda.

Il riferimento è per diversi autisti di autoambulanze che lavorano presso i presidi sanitari di Tempio, Olbia e La Maddalena, ossia negli ospedali galluresi che gravitano nell’ASSL Olbia. 

Ospedale Giovanni Paolo II di Olbia – foto galluranews

” Con i colleghi abbiamo intrapreso ora una strada legale – ci racconta uno di questi lavoratori che dal 1 gennaio si ritroveranno “letteralmente” sulla strada e stavolta certo non sul loro mezzo abituale di lavoro – per rendere visibile anche il nostro stato di precariato che a fine anno rischia di non essere stabilizzato, nonostante la legge parli a nostro totale favore. E’ cosa nota – continua – che la legge Madia, in fatto di stabilizzazione, abbia previsto 36 mesi di lavoro non continuativi in 8 anni e nel mio caso i mesi sono stati addirittura 46 allo scorso dicembre 2017 ma vengo giudicato non idoneo per la stabilizzazione. L’ATS non ha mai dialogato con noi così come non lo è stata finora con i bisogni reali dei territori come quello tempiese e di La Maddalena che sono dovuti arrivare ad una occupazione per alzare il tiro. Per non parlare dei sindacati,  sordi e ormai molto più vicini ai padroni che a noi lavoratori. E dire che l’azienda ha detto di voler premiare l’esperienza acquisita ma, a quanto pare, questo vale solo per alcune figure nell’ambito sanitario ma non per tutte. E tra quelli penalizzati ci sono i deboli, gli ultimi, gli invisibili come quelli che fanno il mio lavoro e coloro che evidentemente non dispongono di potere contrattuale forte attraverso amicizie o conoscenze particolari. I santi in paradiso, insomma, noi non li abbiamo. Arru e Moirano hanno parlato di stabilizzare tutti ed invece eccoci qui, a scadenza di contratto ormai imminente (31 dicembre) con la triste prospettiva di restare senza più un lavoro. Dicono che nessuno di noi abbia i requisiti per godere della stabilizzazione. Appare strano, vista la grande importanza che hanno dato con la riforma alle emergenze aeree e sulle autoambulanze che hanno potenziato, che siamo proprio noi che viaggiamo su questi mezzi a subire questa drammatica situazione”

L’ospedale Paolo Merlo di La Maddalena

E’ verissimo quanto sostiene uno dei precari, l’emergenza doveva essere il cappello alla sanità a terra ed è stata la prima cosa a cui si è pensato non prima di aver tagliato a destra e a manca senza criteri di sensatezza o di oculata visione dei reali bisogni dei territori dove ricadevano i presidi di Tempio e La Maddalena. Nonostante questa priorità, c’è chi nella emergenza ci lavora e ci campa che sta per pagare a duro prezzo l’ennesima beffa di questa ATS che si mostra sempre più slegata dalle persone che chiedono tutela e sanità pubblica adeguata e dignitosa.

“La nostra preoccupazione – conclude -, oltre a quella di non avere interlocutori efficaci e capaci di ribaltare a nostro favore una causa legittima, è sapere che l’esercito dei precari presto sarà imponente nei presidi ospedalieri galluresi. A fronte di chi verrà assunto dopo di noi, 11 autisti sono a scadenza contrattuale a fine mese e nessuno che si preoccupa di noi, invisibili ai sindacati, all’Ufficio Personale, a tutti. Ci restano le vie legali e abbiamo già preso con un avvocato che curerà la nostra causa ed ha già inviato lettere e telefonate all’azienda che non ha mai risposto alle sue sollecitazioni. Questo per dire che non gliene importa nulla nemmeno di ascoltarci. Finirà in tribunale ovviamente dove si vedrà chi ha ragione.”

Ormai.  è anche questa cosa risaputa, i prossimi autisti saranno “fidatissima” merce di scambio in vista delle elezioni regionali come sempre avvenuto in questo paese di merda che è diventato l’Italia dove il diritto diventa favore e il bisogno  viene barattato per suffragare il potere di pochi prescelti dal sistema. Vergogna!!!

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