Tempio Pausania, 16 nov. 2014-
Martedì 18 novembre ricorre il primo anniversario dell’alluvione che ha colpito la Sardegna.
Il 18 novembre del 2013 le piogge incessanti colpiscono zona dopo zona tutta la Sardegna. Il Ciclone Cleopatra arriva violentissimo sull’isola nel primo primo pomeriggio. L’acqua cade senza sosta. Esondazioni, strade interrotte, treni bloccati. In poche ore dal Medio Campidano al nord della regione il territorio è devastato. Chi può scappa, perché l’acqua dalle cantine e dai garage inizia a salire nei piani alti. Ma le strade ben presto diventano inagibili.
Olbia diventa una città di fango In Gallura la pioggia aumenta in serata. Verso le 20 a Olbia in poco più di un’ora piove quanto in sei mesi. L’acqua nelle case supera i due metri. Le strade sono inghiottite dal fango: la città è irriconoscibile. Tutta la regione si scopre fragilissima. L’80 per cento del territorio è a rischio idrogeologico. Parliamo di 306 comuni. 18 vittime, 2700 sfollati La provincia con il più alto numero di paesi colpiti è il nuorese: 16 su 61. Lungo la strada che da Oliena porta a Dorgali crolla un ponte. Un’auto precipita. Un poliziotto muore: è una delle 18 vittime dell’alluvione; 2700 sono gli sfollati. (Rai News)
Lungo la strada che da Olbia porta a Tempio, nel tratto di Monte Pino, crolla la strada e per il fuoristrada condotto da Bruno Fiore, quella voragine fu la tomba. Con lui perirono la moglie Sebastiana Brundu e Maria Loriga, assieme ai coniugi Fiore dentro quell’auto.
I danni di quel 18 novembre furono incredibili! Oltre 600 milioni di euro. Tanta la solidarietà. La messa in sicurezza parte, ma per gli interventi strutturali i Comuni hanno bisogno di soldi e anche lì dove ci sono – lamentano le amministrazioni – per spenderli bisogna fare i conti con la legge di stabilità. La Sardegna è la Regione con più morti per inondazione. La Sardegna è una terra sempre più stanca di piangere le vittime del maltempo. Negli ultimi 50 anni è stata la regione italiana con il maggior numero di morti per inondazione. Un anno dopo il devastante passagio di Cleopatra, l’isola è ancora fragile e teme una nuova violenta perturbazione. (Rai News)
A tuttoggi si lamenta che i soldi non sono mai arrivati e si rischia persino di non avere quelli della Comunità Europea, a suo tempo stanziati. I problemi restano immutati e nei centri colpiti si sta sempre con lo sguardo rivolto al cielo. Dovesse ripetersi quella tragedia, sarebbe un’altra valanga di fango e di lacrime. La paura è parte importante del nostro DNA. I sardi, così tenaci, così forti ed abituati a cavarsela da soli, sono terrorizzati ogni volta che scende una goccia di pioggia di troppo. Il sentimento di vergogna per essere stati lasciati da soli ancora una volta è forte. Le parole di rabbia si elevano alte ma nulla cambia. Una sola cosa vorremmo a questo punto, che non piova mai più.