Tempio Pausania, «Rivogliamo la provincia del Nord-Est », unanime il parere di tutti i sindaci della Gallura sul ripristino dell’ente commissariato.

Tempio Pausania, 24 ott. 2017-

Era il secondo appuntamento previsto per discutere sul ripristino della provincia del Nord Est, meglio conosciuta come Olbia-Tempio, dopo il primo incontro di sabato scorso a Olbia al palazzo comunale. Nella sala conferenze del Palazzo comunale di Tempio si erano dati appuntamento quasi tutti i sindaci della Gallura con qualche assenza per motivi di lavoro o di salute. All’appello, perché impegnati altrove, mancavano il presidente dell’ANCI Sardegna, Emiliano Deiana, sindaco di Bortigiadas e Stefano Pisciottu, sindaco di Santa Teresa, che sono arrivati all’atto finale che ha previsto un documento di sintesi da presentare giovedì prossimo a Cagliari, Alla Commissione per le Autonomie e sottoscritto da tutti in maniera unanime.

Settimo Nizzi

In apertura è toccato al padrone di casa, Andrea Biancareddu, presentare le motivazioni dell’incontro che ha visto unanimi pareri sul ruolo che la Gallura intende riprendersi dopo il commissariamento delle quattro province che la legge n. 9 aveva istituito nel 2001 (12 luglio) e che divennero operative dopo le elezioni provinciali del 2005. La Regione ha autonomia assoluta in materia di enti locali e pertanto è di sua esclusiva competenza l’istituzione e la configurazione delle province nell’ambito del proprio territorio.

Andrea Biancareddu
Luca Montella

L’esistenza di questi enti amministrativi è stata uno degli oggetti della consultazione popolare dei referendum abrogativi regionali del 2012, in cui è stato di poco superato il quorum del 33% e la cui maggioranza dei votanti si è espressa a favore dell’abolizione. Un referendum consultivo tenuto nella stessa consultazione ha visto inoltre un risultato analogo per l’abolizione delle 4 province preesistenti. In seguito al progetto di abolizione o riforma delle province in Sardegna approvato dal Consiglio Regionale il 24 maggio 2012, secondo gli attuali intendimenti della Regione tutte le attuali Province dovrebbero trasformarsi in nuovi enti amministrative o essere abolite dal 1º marzo 2013 passando le competenze ad altri enti intermedi, come le unioni dei comuni, da istituire nei mesi precedenti tale scadenza. Con la legge regionale 2 del 2016 questo assetto è stato superato stabilendo che dal 20 aprile 2016 le province sarde sono Nuoro, Oristano, Sassari e Sud Sardegna con l’aggiunta della Città metropolitana di Cagliari.

Antonio Satta

I sindaci, che finalmente oggi si parlano tutti, sono stati unanimi nella decisione di riprendersi quanto è stato tolto all’intera regione gallurese, vista poco e male a Cagliari forse perché come hanno detto Nizzi e anche Luca Montella, sindaco di La Maddalena:

«La Gallura ha sempre viaggiato a doppia velocità rispetto agli altri territori e questo, anziché agire come un volano di crescita per l’intera isola, è stato preferibilmente stoppato e tolto»

Andrea Nieddu, sindaco Berchidda e presidente unione dei comuni Monte Acuto

Tutti i sindaci intervenuti hanno poi redatto un documento di sintesi con l’istanza della proposta da portare a Cagliari e da sottoporre alla Commissione per le Autonomie. Il nord-est non vuole tornare con Sassari, non vuole che i nuovi consigli provinciali siano rappresentati dai sindaci, come è precisato nella riforma, e men che meno vuole avere un ruolo subalterno a quello di Sassari avendo, finalmente, riscoperto il forte carattere identitario dei primi cittadini a cui si aggiungono anche quelli del Monte Acuto (Berchidda) o distanti come Budoni, tutti concordi nella rivendicazione della provincia del Nord Est.

Il video integrale della riunione di oggi martedì 24 ottobre riporta tutti gli interventi dei sindaci presenti.

Antonio Masoni

 

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