Tempio Pausania, “Video diario”, i primi due giorni di occupazione (18 e 19 ottobre) del Paolo Dettori.

Tempio Pausania, 20 ott. 2018-

 

Abbiamo deciso di raccontarlo in questo modo, con un video diario, con i momenti dell’occupazione raccontati di volta in volta dagli occupanti. Lo facciamo per darvi conto dei risultati, delle notizie collegate a questa manifestazione, la prima occupazione a Tempio per il presidio sanitario.

La popolazione dell’alta Gallura, quella della bassa valle, parte dell’alta Gallura fuori distretto, storicamente legata al Dettori, ci sospinge, lo fa con presenze, con messaggi web, con telefonate, con la forza che si espande anche per empatia, per quella forma di energia silenziosa che accompagna le lotte civili che rivendicano un diritto inalienabile.

E’ un passaparola, sono richieste di partecipazione, a volte precedute da domande del tipo “Come posso essere d’aiuto?”. Non esistono maniere, né moduli, né domande, conta solo la voglia di esserci per se stessi e per tutti gli altri che non possono, per chi attende che il Paolo Dettori ritorni funzionale com’era prima, mentre oggi lega la sua salute ad un viaggio, a una sanità in movimento, con strade pessime e assenza di collegamenti viari dignitosi. Uscire fuori dal proprio territorio, per un problema di salute,  non sempre è garanzia di soluzione, specialmente quando determinate prestazioni erano possibili in loco.

Vorremmo che questo video messaggio fosse visto come un racconto, certo, come una facile e moderna scrittura visiva dell’impegno che vogliamo fosse condiviso il più possibile da tutti, un sostanziale aiuto reciproco che deve indurci a riflettere su quanto sta avvenendo.

Guardare gli sguardi di chi incontriamo in queste prime due giornate, i loro sorrisi, i timidi ma convinti “grazie” di chi sta entrando a timbrare il cartellino o sta uscendo dopo una giornata difficile di lavoro, sono la conferma che la popolazione ha compreso quanto si sta cercando di fare sapendo, come un po’ tutti sappiamo, che forse a poco servirà. Però, è la risposta della gente, la sua rabbia, la deriva che la sanità pubblica sta ormai interessando la Sardegna come l’intera Italia, il voler urlare “Non ci stiamo, adesso Basta!”. con il grido di battaglia che nasce da questa occupazione gallurese:

“Abali Basta!”

Appuntamento al secondo video diario che racconterà la giornata odierna e quella di domani, domenica 21 ottobre.

Si ringraziano:

il sindaco Andrea Biancareddu, la giunta civica tempiese, il sindaco Tirotto e la giunta per intero di Aglientu, il sindaco Marisa Careddu e la giunta di Luras, Vice Sindaco e giunta di Trinità d’Agultu, il consigliere Anna Paola Aisoni, il consigliere dell’amministrazione di Calangianus Gian Martino Loddo, al quale specificamente va il merito di avermi chiarito in questi anni le oscurità della riforma che ci si apprestava a varare. Grazie a Caminera Noa e al loro sostegno concreto sulla lotta in atto, agli amici degli altri presidi occupati, La Maddalena, Ghilarza e Isili. Grazie a tutte le presenze fisse quotidiane, a quelli che anche per pochi minuti sono venuti e hanno partecipato e dialogato con tutti noi, al personale della portineria del Dettori, alle guardie giurate, alla direzione sanitaria, agli organi di stampa sardi e ai cineasti del laboratorio Cinemadamare che hanno girato immagini sull’occupazione, a tutto il personale sanitario dell’ospedale,  ai gestori del bar, alle pizzerie che hanno contribuito in queste prime due giornate, Il Fagotto di Piazza d’Italia e Il Pizzicotto di viale Don Sturzo. 

Antonio Masoni

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