Tempio Pausania, Assolto con formula ampia dal tribunale di Tempio. Nessun reato per il padre denunciato. ” Avevo fatto curare le mie due figlie”.

Tempio Pausania, 3 lug. 2018-

Non è ancora finita la vicenda che riguarda un caso di sottrazione di minori di cui, a questo link, potrete rileggere la storia (LINK)

La vicenda ha avuto un’altra pagina che deriva da una denuncia che la signora Vanna Mudadu, 44enne di Sassari, madre delle due bimbe, ha sporto nei confronti del suo ex marito, Gianni Deperu, 40 anni, nato a Savona ma residente a Tempio. Il 12 giugno scorso è stata scritta un’altra pagina di questa burrascosa vicenda con un proscioglimento del Deperu dall’accusa di sottrazione di minori. 

” Sono stato denunciato perché ho cercato di curare le mie due figlie che erano state colpite da broncopolmonite  al polmone destro – ci ha detto Gianni Deperuuna cosa paradossale e assurda dal momento che le bambine non le potevo accompagnare dalla madre, come avrei dovuto secondo gli accordi tra me e la mia ex moglie. Ad impedirmelo non solo i medici del pronto Soccorso di Tempio ma anche il pediatra di Sassari a cui mi ero rivolto vista la grave situazione di entrambe. Una delle due bambine (sono gemelle) era stata infatti ricoverata con 41° di febbre mentre l’altra, che era ugualmente grave, la fecero restare a casa mia e coi nonni sempre con la febbre alla stessa temperatura. Le cure erano necessarie e anche urgenti e le certificazioni mediche lo confermano. Quando un sabato di 4 anni fa vado a Sassari per riprenderle per il fine settimana in cui mi spetta averle a casa a Tempio, e dopo aver dalla mia ex moglie anche le lastre che confermavano la broncopolmonite diagnosticata da uno studio medico di Sassari, sono tornato a Tempio. Le bambine erano coperte perché con la febbre. In macchina, il termometro segnava 41.1°. Diedi io stessa un antibiotico  in sciroppo per alleggerire la febbre. Non sono neppure rientrato in casa ma sono andato dritto in ospedale, al pronto Soccorso. Vengo ricevuto dal Dott. Elio Tamponi, responsabile del servizio e dal Dott. Novarese i quali leggono le lastre e il referto medico allegato e dispongono il ricovero di una bambina mentre l’altra poteva rientrare a casa ma con una serie di farmaci idonei per la patologia e il veto a farle prendere freddo. Alla mia domanda, relativa al fatto che la domenica io dovevo riportare le bambine a casa, fu proprio il medico che mi mostrò il piede per prendermi a calci se avesi fatto una sciocchezza simile. Il mio avvocato, Mario Perticarà che segue la mia causa penale, nella parte civile sono seguito dall’avv. Monica Liguori, mi dice di non fare stupidate e affidare ai sanitari di Tempio le mie figlie.La salute delle mie bambine era più importante dell’ubbidire alle disposizioni del giudice che mi obbligava a riportare il giorno seguente a Sassari le bambine”

“Senta Gianni, lei ha avvertito la mamma che le bambine dovevano stare a Tempio e che i medici glielo stavano dicendo perché sarebbe stato grave spostarle?”

“Certo, non solo. Ho inviato un telegramma alla mamma per chiederle di venire a fare le notti con la bimba ricoverata perché ad un papà non è consentito fare la notte con una figlia. Lei, non è mai venuta, nemmeno 5 minuti e a fare le notti c’è andata mia sorella. Ho anche chiamato il pediatra di Sassari, presso cui allora le bambine erano in cura, che mi disse di fare tutto ciò che mi avevano detto a Tempio. Non solo, anche di evitare proprio di farle viaggiare per evitare complicanze alla broncopolmonite, mi parlò di possibile pleurite se lo avessi fatto. Quindi ribadì lui stesso che le bambine non dovevano uscire da Tempio sino alla loro completa guarigione che doveva essere stabilita dal pediatria di Tempio. Nel frattempo, comunico alla mamma di venire a fare le notti ma lei si rifiutò e, come detto prima, ci andò per l’intera degenza della bambina mia sorella.”

“Quando la bambina ricoverata fu dimessa, e l’altra si era ristabilita, cosa è successo? La madre è venuta lei a riprendersele o fu lei a riportarle dalla madre?”

“Si presentò la mia ex moglie con la sorella, mia cognata. Ma le bambine, non potendo ancora camminare bene, spossate dalla malattia e molto deboli, mi dissero i medici che dovevano essere mantenute sempre al caldo per ulteriori 15 giorni con antibiotici e seguite per bene dal medico. A questa necessità, esplose la rabbia della mia ex moglie che voleva rivolgersi ai Carabinieri nonostante aveva ricevuto dalla pediatra di Sassari la conferma che le bambine non dovevano ancora muoversi da Tempio. La mia ex moglie si reca dai Carabinieri e mi denuncia dopo esserci consultata col suo avvocato. Per loro conoscenza, io avevo inviato ai Carabinieri l’intera documentazione medica sulle condizioni delle bambine che quindi, quando la signora Mudadu, ha sporto denuncia, già sapevano tutto sulla impossibilità di riportarle a Sassari. Dopo 20 giorni l’avvocatessa riesce a farsi dare un 709 ter, ossia una pratica immediata e urgente adottata come soluzione nelle controversie e provvedimenti in caso di inadempienze o violazioni,e questo mentre ancora le bambine erano in via di guarigione ma avevano ancora temperature lievi  (febbricola). Nella diffida c’era scritto che io venivo ammonito per non aver riportato le bambine alla mamma con l’obbligo di riportare le bimbe a Sassari.”

“E lei come ha reagito e cosa ha fatto?”

“Ho chiamato la mamma dicendole che le bambine potevano tornare a casa sua. Certo, preoccupatissimo perché sentivo che non stavano ancora bene. Ho ricevuto la notifica della denuncia che non avevo rispettato l’ordine del giudice per le bambine con in più un decreto penale di condanna ed una multa da pagare di 500 euro. Mi si davano 20 giorni di tempo per controbattere il decreto. L’avv. Perticarà fece subito opposizione e dopo 3 udienze successive, nella 2^ vengo anche condannato a risarcire la mia ex moglie di 4.000 euro. Cioè, lei ha trovato la forza per denunciarmi e non è venuta una sola volta ad assistere la bambina ricoverata a Tempio”.

” Arriviamo alla sentenza del 12 giugno scorso, ultima delle tre udienze che l’ha prosciolta con formula ampia dalle accuse a suo carico.”

” Il P.M., Dottor Vargiu chiede, dopo due ore di arringhe nell’udienza, l’assoluzione piena nei miei confronti e il Dott. Contu, giudice, conferma dopo avermi lasciato fare una deposizione nella quale ribadisco che il mio fu solo l’ interesse delle bambine e la loro salute.  Dopo mezz’ora di Camera di Consiglio, il giudice,  Dott. Contu esce e decreta con formula piena il mio assolvimento e con le spese processuali a carico della signora, dopo aver detto all’avvocato della signora che talvolta bisognerebbe agire con buon senso”.

“Grazie Gianni”.

“Grazie a lei e a Galluranews per aver seguito dall’inizio questa storia”.

La vicenda giudiziaria delle due bambine, della ex coppia di coniugi, è ancora ad una fase, e non è certo definibile conclusa. Ancora si attende il 4 ottobre per un’altra udienza di penale che riguarda la sottrazione delle bimbe da parte della madre, vicenda nella quale sono anche coinvolte due complici della Mudadu, ex colleghe di lavoro. La situazione della signora Mudadu, anche alla luce di questa ennesima pagina, certo non può definirsi semplice. Su di lei pendono anche altre accuse di sottrazione di minori, calunnia, procurato allarme, calunnia aggravata, falso. Per quanto attiene il signor Deperu, si rimarca la sua soddisfazione per l’esito della accusa a suo carico ma anche la sua preoccupazione, più volte sostenuta in questi anni, delle conseguenze sulle figlie. Per questa ragione, si è anche rivolto alla Corte di Appello di Sassari di Sassari chiedendo la definitiva collocazione presso la sua abitazione delle bambine, sia per quanto già rilevato dalle bimbe e sia anche dopo la perizia del Neuro Psichiatra Infantile C.T.U disposta dal Tribunale di Tempio Pausania.

Che la legge faccia il suo corso ma che si pensi a queste due dolcissime bimbe che vogliono stabilità e amore.

Antonio Masoni

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