Tempio Pausania, Economia e Libertà, binomio inscindibile. La pagina economica a cura di Antonello Loriga.

Tempio Pausania, 9 nov. 2014-

antonello loriga

Forse vi apparirà strano, ma l’economia è il presupposto essenziale della libertà umana.

La ragione che sta dietro questa affermazione è la seguente; qualcuno diceva che l’uomo è ciò che mangia ed in un certo senso l’economia potrebbe essere definita come quel sistema di processi che regolano l’approvvigionamento dei vari gruppi sociali, in che senso? Esistono diversi gruppi di persone che perseguono interessi differenti e che provengono da storie diverse . Questi gruppi differenti di persone hanno dei bisogni sociali; che sono la soddisfazione dei bisogni essenziali per qualcuno, come per esempio i lavoratori, la sussistenza del profitto come per esempio le imprese, la capacità di vedersi restituiti degli interessi per il sistema finanziario. Obbiettivi che invece sono di tipo non economico per l’amministrazione pubblica e per il terzo settore. Quindi l’economia è lo studio di come questi diversi soggetti si vanno ad appropriare delle risorse necessarie. Vi voglio ricordare, a tal proposito, uno dei film più famosi degli 15 anni; MATRIX. Matrix è interessante perché ha diversi piani di lettura, prendiamone in considerazione uno assolutamente parziale che non ha la pretesa di essere esaustivo. In Matrix che cosa avviene? Gli esseri umani non sono esseri umani in quanto tali, sono dispensatori di energie, cioè gli esseri umani  collegati ad un sistema di fili e servono soltanto per alimentare determinate macchine che traggono dagli esseri umani stessi l’energia per poter funzionare. Ma …come si fa a costringere gli esseri umani a concedere questa energia alle macchine? Beh!!! Nel film quello che avviene è che gli esseri umani sono addormentati e sognano un mondo che non esiste, un mondo nel quale loro sono i protagonisti di loro stessi, ci sono addirittura delle sequenze fantastiche a mio avviso nelle quali quando il protagonista che si chiama Nio, capisce l’importanza del sogno qualcuno dei suoi compagni gli dice…. Non svegliarmi…. Erano così buoni quegli spaghetti, erano così buone quelle bistecche, perché delle volte il sogno è più bello della realtà. Vi chiederete che cosa c’entra tutto questo con l’economia o con il capitalismo!!!!…. Matrix è un’interessantissima metafora del capitalismo. Perché che cos’è il sistema capitalistico? E’ quel particolare tipo di economia, quindi lo studio di quel processo con cui le classi sociali entrano in possesso delle cose che soddisfano i propri bisogni, che funziona in questo modo: esiste un grandissimo gruppo sociale che è rappresentato da tutti coloro che devono procurarsi un lavoro per poter sopravvivere, che cede la propria energia a chi dirige questo processo di produzione. Un po’ come se le macchine di Matrix le potreste immaginare come la classe capitalistica che inizia la produzione non per soddisfare il bisogno della classe che deve lavorare ma per realizzare un profitto. In Matrix qual’ è lo scopo ultimo della società? Addirittura nel secondo film quando praticamente Nio incontra l’architetto della matrice… alla domanda a cosa serve il sistema ? L’architetto non ha una vera e propria risposta…. Serve a perpetrare se stesso. Una società come la nostra che appartiene ad un modello di sviluppo capitalistico ha come unico obbiettivo quello di perpetrare il modello stesso. Non c’è un principio che guidi la società secondo l’esigenza di soddisfare i bisogni di tutti i componenti della società stessa. Come si è sviluppato il sistema capitalistico? Ovviamente non nasce dal nulla, si evolve a partire da quello che è il modello feudale dell’economia.  E qual è il modello feudale di economia ? E’ un modello nel quale questo processo di approvvigionamento non ha bisogno della imposizione economica come avviene oggi, nel senso; ho bisogno di un reddito… devo lavorare!!! Altrimenti non mangio!! Il controllo della società viene effettuato attraverso la tradizione: esiste una divisione in caste, il clero , la nobiltà la monarchia ecc. e dunque il modello sociale si tramanda per tradizione. Anche in quel sistema c’è ovviamente un concetto cruciale che è lo sfruttamento ovviamente, addirittura nel mondo feudale c’è lo schiavismo. Il punto del capitalismo ha anch’esso una forma di sfruttamento. Non ha più bisogno della tradizione, della storia, dell’imposizione fisica ma schiavizza l’essere umano attraverso la necessità di procurarsi un reddito per avere accesso alle risorse. Questo si è potuto sviluppare attraverso la presenza dello stato. Lo stato e’ l’ente che ha acconsentito al mondo almeno occidentale di passare da un’economia feudale ad una economia capitalistica, Perché? Perché i  signori feudali che esistevano appunto prima delle rivoluzioni borghesi , illuministe ecc. ecc. dunque tutta la stagione del 1750 e 1800 non consentivano a questo sistema di poter prosperare, c’erano guerre , invasioni. Non c’era un sistema di diritti che garantisse una volta per tutte  i diritti di proprietà. Dunque lo stato è stato il presupposto di questo tipo di sistema, e come lo ha fatto essenzialmente? Qual’è lo strumento principale che ha usato lo stato? Lo strumento principale è la moneta perché il capitalismo è una forma di economia monetaria. Vedete, come sempre, tutti i nostri discorsi ci riportano  alla moneta. Questo significa come spiega in modo molto elegante Karl Marx; che la produzione viene iniziata a partire dalla moneta, con questa moneta si producono delle merci. Queste merci non vengono prodotte come abbiamo detto perché bisogna sfamare delle persone che ne hanno bisogno ma perché bisogna trarne un profitto, se si trae quel profitto allora io posso impiegare lavoratori e il processo va avanti.

La moneta non è però un qualcosa in qualche modo slegata dal potere dello stato, perché la moneta viene emessa dallo stato. Una delle sue tre funzioni è quella di essere unità di conto (come ho spiegato negli articoli precedenti) dei debiti e dei crediti. Nel senso che noi attraversi la moneta diamo un valore ai debiti e ai crediti che abbiamo con tutti gli altri agenti dell’economia. Il fatto che la moneta sia l’unità di conto decisa  dallo stato, anche se noi possiamo pagare le cose tramite strumenti che non sono essenzialmente la moneta dello stato. Se utilizzo la mia carta di credito non sto utilizzando la moneta dello stato, se utilizzo qualsiasi altro strumento  privato, non sto utilizzando la moneta di stato. Ma, nel pagare il primo debito che io ho verso lo stato cioè la tassazione io devo utilizzare la moneta di stato. Nel restituire un debito che ho presso la mia banca io devo utilizzare la moneta di stato. Questo che cosa significa? Che tutto il sistema capitalistico è governato dalla presenza di questa moneta. Pertanto se abbiamo detto che lo Stato è stato da un lato l’artefice e in qualche modo il motore del capitalismo, dall’altro ha anche consentito che  diventando da monarchico ad assoluto ad oligarchico a stato democratico, attraverso il processo di lotte che culminano per noi nella resistenza della seconda guerra mondiale. Questo strumento dello stato può essere utilizzato anche in un’altra funzione cioè può essere utilizzato per soddisfare i bisogni dei cittadini che ne fanno parte. Questo significa che da un lato questa moneta rappresenta lo strumento di sfruttamento del sistema capitalistico. Ma se  la moneta viene utilizzata da chi la emette per arrivare ad obbiettivi non di tipo economico , come appunto la piena occupazione( che sta alla base della MEMMT) l’equa distribuzione del reddito e questo può essere fatto soltanto se allo stato viene conferito il potere di intervenire in questa sfera, e abbiamo visto che il modello economico neoliberista che stiamo sperimentando da una trentina d’anni ha avuto come primo punto obbiettivo, quello di eliminare la presenza dello stato dall’economia in tutte le sua forme, costituisce proprio il fatto che si vuole eliminare questa funzione dello stato come garante di questi diritti ultimi. E come può lo stato garantirli? Attraverso l’utilizzo della moneta, spendendo in ISTRUZIONE, INFRASTRUTTURE, SPENDENDO PER CREARE TUTTA QUELA QUELLA SERIE DI BENI E DI SERVIZI CHE SONO VALORI D’USO, cioè sono cose utili per noi e non sono essenzialmente valori di scambio cioè cose che servono per incrementare il mio profitto.

Se noi immaginassimo l’economia come una sorta di campo coltivato da irrigare e immaginassimo la moneta come l’acqua che deve irrigare questo campo è chiaro che se io irrigo il campo in maniera insufficiente, questo si inaridisce, il raccolto va  male, di conseguenza se l’economia in qualche modo non produce una quantità di redditi insufficiente si crea disoccupazione. Se la moneta immessa nel sistema è insufficiente a garantire il desiderio di avere un reddito per tutti, si crea disoccupazione. Allo stesso tempo se io irrigo il campo in maniera eccessiva  creo altri problemi. A questo punto ci si potrebbe chiedere….la moneta è in realtà come l’acqua, l’acqua finisce dopo un pò? Risposta, la moneta non è un bene scarso nel senso che non è una merce. La moneta è un qualcosa che è una pura astrazione che l’essere umano ha creato per regolare lo scambio di beni e servizi. Naturalmente ci sono state delle varie tappe nella storia, e ad es. dal 1971 che una data importantissima per lo sviluppo dell’economia. Perché dal 1971 la moneta ha interrotto il suo rapporto di parità con l’oro. Questo significa che se prima di questa data in un certo senso la moneta era una merce perché convertibile in oro e poteva trovare un riscontro con la realtà.

Adesso questo vincolo è decaduto la moneta non è una merce, non ha un valore intrinseco e soltanto un qualcosa che viene emesso come puro numero. Questo che cosa comporta? Che tutta questa serie di misure o di direzioni economiche nelle quali siamo immersi, il cui ritornello è il seguente; non ci sono i soldi per la sanità, non ci sono i soldi per la scuola, non ci sono i soldi per garantire delle indennità di disoccupazione, non ci sono i soldi per aiutare i lavoratori che perdono il posto di lavoro, non ci sono i soldi per detrarre dall’imposizione fiscale forme di pressione eccessiva. Dovremmo chiederci da dove viene tutto questo, se abbiamo compreso che la moneta non è una merce, non è scarsa e può essere creata da chi la emette. Il punto è che se noi chiudiamo il rubinetto e in qualche modo decidiamo di farlo, e il rubinetto è stato chiuso nella zona dove in cui abitiamo noi  cioè nell’eurozona, attraverso la creazione della moneta euro, in una maniera interessante che si sviluppa e che parte dal 1992 con il trattato di Maastricht con il quale per la prima volta nella storia si separa il potere degli stati dal potere di emettere moneta.

Le ragioni sono diverse per cui si fa questo, e sempre per rientrare nel discorso e nella visione neoliberista dell’economia si è detto ad un certo punto: ma se noi chiudiamo il rubinetto e costringiamo i contadini a cercare di essere talmente bravi da riuscire a risparmiare tanta acqua il giorno prima per sapere esattamente quanta ne devono irrigare il giorno dopo …. noi stiamo creando un’economia di persone più efficienti più produttive. Se noi togliamo a tutto il mondo del lavoro tutta quella serie di tutele che impediscono il licenziamento, che rendono più facile la precarizzazione del lavoro, noi  non  abbiamo bisogno di essere così presenti come stato all’interno dell’economia…., ci penseranno le forze del mercato  perché esse sapranno da sole come riuscire ad accontentare in qualche modo tutti nel senso che riusciranno a raggiungere dei grandissimi livelli di occupazione. Per quello che dicevamo all’inizio, senza occupazione non c’è libertà, nessuno idealizza il lavoro, nel senso che il lavoro deve essere considerato come l’aspirazione massima dell’uomo, ma noi viviamo in un sistema che se ci togli il lavoro ci toglie la libertà. Di conseguenza un sistema come quello dell’euro zona che ha tolto agli stati il potere di intervenire, non solo dal lato monetario che è il più importante ma vietando agli stati di intervenire in molti altri aspetti come ad esempio considerando che un paese debba essere considerato competitivo soltanto nella misura in cui taglia il proprio stato sociale, nella misura in cui riduce la partecipazione pubblica nella sanità nella istruzione nella previdenza e via dicendo. Noi abbiamo creato un sistema in cui stiamo lasciando al settore privato delle imprese il monopolio sulla decisione della creazione del lavoro. Questa crea un problema non solo economico evidente, in quanto ci troviamo in una condizione dove appunto i tassi di disoccupazione schizzano alle stelle, la famosa ripresa non si vede mai, anche se tutti gli anni viene annunciata per l’anno successivo, crea anche un forte problema democratico perché, se viene meno il ruolo dello stato ci stiamo privando della stragrande maggioranza dei nostri diritti a livello democratico perché noi non partecipiamo più alla decisione su cosa, quanto, e come si produce. Di conseguenza la crisi economica non è soltanto un qual cosa che ci compromette a livello di efficienza economica, ma ci sta letteralmente togliendo la democrazia in tutto e per tutto. Dunque come uscirne da questo inferno? Dobbiamo comprendere innanzitutto che la moneta è uno strumento che può essere utilizzato stato non solo nella funzione che ha avuto all’inizio della sua storia ,quindi una funzione pro capitalistica. La moneta può essere utilizzata per la garanzia ultima dei diritti della piena occupazione di tutti e non esistono vincoli finanziari di nessun tipo tranne quelli che vengono autoimposti , come quello dell’eurozona. Dunque qual è la soluzione in realtà? Tornare a capire che il modello alternativo e credibile di politica economica è un modello in cui lo stato deve essere il garante della piena occupazione dei cittadini, e quando si parla di piena occupazione dei cittadini non si deve intendere che lo stato deve creare la migliori condizioni affinché le imprese poi si trovino a dover assumere. Perché questo è quello che ci stanno raccontando nel dibattito Renzi e l’UE che le imprese tornino ad assumere e dunque bisogna mettersi al servizio di questo sistema affinché tornino ad assumere, ovviamente ignorando il fatto che tutto ciò dipende anche da un contesto di mercati finanziari che sta sopra le nostre teste e che non ha alcun interesse affinché questo avvenga. Al contrario lo stato deve intervenire creando direttamente posti di lavoro e lo può fare se riprende il possesso di questo suo strumento che è la moneta. Perché solo in questo modo lo stato può tornare ad essere un vero stato sociale e smettere di essere lo stato predatore che tutti conosciamo e che sta svelando il suo vero volto in maniera sempre piu’ crudele. Perché questo  ?Perché il lavoro umano deve iniziare ad essere non il luogo dove si estrae l’energia l’umana, per tornare a Matrix. Il lavoro deve essere il riconoscimento della dignità umana ed è per questo che lo stato deve essere in grado di poterlo garantire a tutti. Deve esserci per il singolo cittadino l’idea che il tuo lavoro è degno di esistere perché tu come essere umano sei degno di esistere e titolare di diritti inalienabili. Se noi ci arrendiamo su questo punto facendoci illudere da mille spiegazioni economiche senza fondamento, stiamo in realtà arrendendoci che il lavoro deve essere soltanto il luogo dove si estrae valore dall’essere umano. Concludendo lo stato deve tornare ad essere la garanzia ultima della dignità umana attraverso la garanzia dell’occupazione per tutti, solo a quel punto sarà possibile conciliare ed immaginare un modello di società diversa dove si può pensare ad una forma di socializzazione dell’investimento, della produzione, dell’istruzione ma attraverso la garanzia della libertà dell’individuo. Questi  due elementi possono essere riconciliati solo se noi riprendiamo in mano le leve del potere pubblico.

Antonello Loriga

Fonte Giacomo Bracci;  cofondatore  Epic,   economia per i cittadini

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