Tempio Pausania, “L’inutile polemica sui vaccini ancora una volta distrae le masse. Il problema della salute si chiama neoliberismo”. di Marco Mori. A cura di Antonello Loriga.

Tempio Pausania, 24 lug. 2017-

fonte studiolegalemarcomori

L’inutile polemica sui vaccini ancora una volta è servita a distrarre e dividere le masse. Il problema infatti, anche nella salute, si chiama neoliberismo.

Sul DL Lorenzin Riscossa Italia, partito di cui sono segretario, si è espressa in Senato. È un provvedimento nato male, lesivo della libertà di cura e dunque in odore d’incostituzionalità (anche se le modifiche in Senato che hanno oggettivamente migliorato il testo potrebbero permettergli di superare il vaglio della Consulta), ma ovviamente non è questo il dibattito che mi appassiona.

Forse il decreto sarà anche un “marchetta” alle lobby finanziarie come qualcuno pensa e dice, ma la sua funzione prevalente è e resta appunto quella di distrarci da ciò che davvero conta. Anche il vaccino contro l’epatite B fu reso obbligatorio con una tangente, ma questo non implica che tale obbligatorietà sia stata automaticamente inutile per la salute pubblica. Dobbiamo sempre ricordarci che i media non danno mai straordinario risalto ad un argomento senza motivo e men che meno hanno l’abitudine di dare spazio alle critiche fondate al sistema neoliberista che ci domina e ci travolge.

L’utilità dei vaccini non può certo essere messa in discussione da qualche tuttologo di internet e mi rammarico fortemente per chi, anche nel mio partito, contro il mio parere ed in violazione di direttive chiare, ha espresso questa posizione.

Sul tema infatti mi sono personalmente limitato a dire che incidere sulla libertà di cura con decreto senza una vera emergenza, è in forte odore d’incostituzionalità, fermo restando che l’art. 32 Cost. consente i trattamenti sanitari obbligatori qualora necessari. Qui comincia (ma deve anche finire) la critica al DL per chi non ha competenze mediche, non pensando di poter sopperire a questa mancanza leggendo qualche link in rete…

Ma visto che parliamo di sanità è bene ribadire in questo post quale sarebbe il tema da affrontare davvero e per il quale scendere in piazza. Il punto centrale per cui il sistema sanitario non può più avere una credibilità sufficiente è il fatto che anch’esso è completamente sotto il controllo del potere economico.

Non si tratta appunto di sponsorizzare le deliranti teorie complottiste in voga in rete, ma di ricordare quanto è scritto in Costituzione, ovvero che l’iniziativa privata è libera ma non può svolgersi in contrasto con l’interesse pubblico (art. 41). In ambito sanitario il conflitto tra profitto ed interesse pubblico è immediato e inaccettabile. Se il profitto domina la ricerca medica, banalmente, tale ricerca non prenderà mai in considerazione ciò che non da guadagni a prescindere dai benefici che potrebbe avere per la salute. Inoltre essa tenderà sempre più a curare i sintomi, per avere maggiori guadagni, piuttosto che la patologia o comunque a spingere quei protocolli medici che ovviamente garantiscono ricavi faraonici. Questa azione rimane purtroppo all’interno della legalità ed è determinata unicamente dal modello economico-sociale liberista. Tale problematica è aumentata ovviamente man mano che il pubblico è sparito dal settore.

È la legge del mercato. Sarebbe ingenuo credere che una multinazionale perda miliardi per mettere in commercio un farmaco che gli renderà meno di quello che già vende e la concorrenza da sola non è in grado di rappresentare il giusto correttivo a questo problema.

Solo uno Stato, che tornasse a spendere massicciamente in ambito di ricerca medica, potrebbe garantire un’evoluzione scientifica che mira solo al pubblico interesse. I farmaci poi non andrebbero brevettati, ma messi a disposizione di tutto il mondo, anche qui senza alcuna logica di profitto. Farlo sarebbe semplice se ci fosse la volontà politica. L’assenza di profitto metterebbe anche fine ai dubbi aprioristici sull’uso dei medicinali.

Solo il pubblico poi potrebbe investire per studiare e debellare patologie gravi, ma troppo rare per rendere economicamente. Ai privati in sanità interessa curare le masse non i casi sporadici di qualche terribile malattia che non consentono una resa che faccia rientrare dell’investimento.

Ma su questi temi non avete mai visto grandi manifestazioni perché nessun media fa riflettere davvero la gente, e tantomeno lo fanno gli ordini professionali che sul punto sono giustamente criticabili. I vaccini dunque hanno certamente effetti collaterali come ogni farmaco, nessuno lo nega (tranne forse la Lorenzin), ma non sono il problema della sanità italiana e ad oggi sconsigliarne la somministrazione a prescindere meriterebbe sanzioni penali, esattamente come se si sconsigliasse a prescindere, ad esempio, l’uso degli antibiotici. 

La ricerca mossa dal profitto è il vero e solo problema e se oggi posso nutrire qualche dubbio sul rendere obbligatori alcuni vaccini, contro patologie che a prima vista agli occhi di un profano spaventano meno, è solo per questa ragione e non certo perché reputo inutili i vaccini in quanto tali. E’ ovvio, salvo appunto non ricadere nella categoria dei complottisti, che la risposta ad una sanità “denarocentrica” non possa essere quella di non assumere farmaci quando necessario perché questo peggiorerebbe la nostra salute anziché migliorarla. Tale affermazione porta solo a brutte figure, visto che è smentita categoricamente dalla realtà. Solo con la crisi economica si è infatti vista una riduzione della vita media della popolazione, proprio perché c’è meno accesso a farmaci ed analisi.

La protesta sarebbe stata utile quindi se fosse stata indirizzata verso la richiesta di un massiccio ritorno del pubblico nella salute e dunque in definitiva contro quelle cessioni di sovranità economica e monetaria che hanno disattivato lo Stato svendendoci ai potentati finanziari. Vorrei vedere gente in piazza parlare di questo e non perdersi nei dibattiti secondari che i media, di volta in volta, propongono.

Il DL Lorenzin era l’occasione per elevare il dibattito, ma a quanto vedo è un’occasione che è andata completamente sprecata, specialmente nelle Istituzioni dove si poteva e si doveva fare di più.

Anzi la protesta a dirla tutta è riuscita addirittura a causare l’effetto opposto, quello di ridicolizzare chi contesta la gestione della sanità del Paese nel senso che vi ho appena descritto.

In sostanza i vaccini stanno al problema salute come il “signoraggio” al tema monetario. Sciocchezze diffuse da fenomeni da tastiera che sfiorano solo il tema centrale, finendo per screditarlo davanti all’opinione pubblica…

Ancora una volta il vero potere ha lavorato bene…

Italia sveglia!

Avv. Marco Mori – autore de “Il tramonto della democrazia, analisi giuridica della genesi di una dittatura europea” disponibile on line su ibs

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