Tempio Pausania, 1 set. 2018-
Tempi grami su Millantar, anni di attese e indolenze si stavano perpetuando tra i residenti del pianeta della fuffa galattica. Dagli esodati dal salottificio Clen Clen, alle mancate iscrizioni all’Università di Fake City, era tutto un germinare di rivolte e di sussulti. Nessuno appariva soddisfatto e il mancato arrivo della manna, era diventato il vero e solo problema. La card goldrake tardava, l’evidenza dell’evidente era solo una scusante per tenere ancora in piedi la nave degli ammutinati, un numero sempre più corposo di dissidenti che non glielo mandavano a dire dalla serva di turno. La prolificità delle coppie rimaste, aveva però ricomposto il numero finto pseudo vero degli iscritti, tramutatisi alcuni in spregiudicati fuori rotta che navigavano in direzione ostinata e contraria, quasi si sentissero presi in giro. Ma dai! Presi in giro? No certo, era stato solo un piccolissimo inganno e ci si metta una pietra sopra, suvvia, ostrega!
“Ma manco per stokaz” , urlavano i dissidenti neo patentati alla scuola guida del mondo meno peggiore, rinsaviti dopo anni di oblio cosmico e dopo aver ripulito il lunotto degli occhiali a doppia scartavetrata scrotale appena acquistati al mercato delle chincaglierie di corte. Le quidchat ribollivano di veleni quantici, altri si tenevano tutti per mano e si contavano per non disperdere le energie imbottite di credulina e minchionina, due degli aminoacidi del loro DNA. Che meraviglia questa cuorimania che si esaltava nei commenti dolci come l’acqua cristallina di montagna.
Su Detra si osservava, ci si chiedeva perché ancora su Millantar imperversasse la Quidmania, dopo le falle colossali documentate dal testo Sacro La Bubbola e dai documentati documenti che documentavano la documentazione di sta cippa che Tarlok continuava ad ostentare dal Forum Legal and Illegal del palazzo.
“Evidenziami stokaz “, urlò come un grido liberatorio Fraccus, tiranneggiato per anni e considerato lo zimbello del potentato, mostrando una proboscide mica da poco che ogni tanto andava a sfoggiare da Sora Ninfa, la pompista del pianeta.
Curioso come anche gli animali del pianeta fossero state attratti anch’essi dal progetto della Fuffa Vergine, non te lo aspetteresti mai da chi non parla e di solito ubbidisce, proprio come gli iscritti che di parlare parlavano eccome, ma solo per emettere minchiate poniche epocali e anti paradigmatiche senza sapere un chiodo di nulla.
Si sa, è cosa nota, si ha bisogno di spiriti guida nella vita da schiavi, l’importante è che sparino cazzate da far eruttare Ruttor e far tremare la terra. I cani e i gatti e persino le galline che, al contrario di come si è soliti pensare, sono intelligenti, da tempo avevano dissociato i loro abbai, miagolii e coccodè, diventando alleati dei dissidenti.
Un cane, noto in tutto il pianeta era Quiddy, che amichevolmente era anche chiamato Bauquid, di razza bassotta, un curioso incrocio tra un dobermann calabrese e un alsaziano della Bassa Padana, decisamente il cane più saggio mai visto. Posato e amorevole con tutti, aveva aperto un Network di consulenza canina alla quale si rivolgevano pure gli umani. A botte di 10 bauquid all’ora, Quiddy dispensava consigli sempre allineati sino a che non capì anche lui che era tutto un inganno e il suo sogno di impalmare la cagnolina più bella del pianeta, Pasquidda, di origini sicule, sfumò perché a lui non sarebbe mai toccata la sorte di quel mondo migliore che agli altri invece era stato promesso. I cani, si sa, non sono dei missionari e quando non gli dai da vivere o li tratti male, fuggono. E Quiddy fuggì, solo come “un cane” ma felice di lasciare Millantar, direzione Detrax.
Il gatto più bello di Millantar era uno splendido esemplare di Soriano, con venature galattiche infovisive sul dorso, a tinte giallo verdi, chiamato amichevolmente Maoquid ma all’anagrafe gattina censito come Justino, caparbio, leale, onesto e simpatico che provò anche ad intraprendere la sua bella iniziativa Multilevel Cating, senza però riuscirci. Le piramidi non facevano per lui che presto capì come stavano e cose e si coalizzò con gli altri gatti del pianeta per miagolare dalla sera alla mattina sotto il palazzo. A 7 anni uscì dal pianeta e si arruolò nella Vigilanza Regionale Planetaria (VRP) per difendere la sua dignità e quella dei suoi amici gatti. Un eroe, che anche nel testo Sacro viene ricordato come “fulgido esempio di eroismo e di dignità”.
A galline erano messi bene su Millantar, alcune ovaiole e altre da esposizione, ma sempre arruolate e fedelissime alla causa, sforavano le 10.000 unità. Un esercito di baldanzose e petulanti chiacchierine che facevano uova ogni giorno. Le uova? Mica quelle che si mangiano, no…quelle che si cagano sotto forma di sdolcinate e fantastiche slinguate verso il Re. Anche nel mondo gallico, pollico e coccodoico, capirono che era stata solo una perdita di tempo e tante dipanate di culo per sfornare le uova buone ad ingrassare le panze di corte. E anche loro uscirono in massa, sfogando la loro amarezza nei social della specie, Facecock e Chicchiwitter, dove si scatenarono finalmente mandando a fare uova le umane rimaste.
Il Re ci restò malissimo, i suoi animali, amati e adulati, persino i suoi serpentelli in vasetto, tutti gli si stavano rivoltando contro. Per tamponare anche questa inattesa emorragia, emise anche l’ordinanza specifica per gli animali, nota su La Bubbola come : ” De animalibus domesticis hostibus” ovvero sugli animali traditori che recitava più o meno così.
“A partire da oggi, è in vigore l’ordinanza che ordina e disciplina anche il regolamento di mantenimento degli animali di Millantar. Se sorpresi ad ordire trame occulte contro il progetto, saranno catturati e uccisi senza pietà. I cani verranno deportati in Cina dal finanziatore misterioso ed inesistente e faranno parte del cibo di quella nazione. I gatti subiranno la medesima sorte mentre le galline saranno tutte uccise e faranno parte del nostro cibo di corte. Non avremo più uova fresche ma brodo e carne buona. L’ordinanza non terrà conto dei fedelissimi animali rimasti che verranno anche premiati e adorati nelle prossime ed imminenti cerimonie di corte tra cui, lo ricordo, l’epocale Festa del cocomero e dell’aria fritta di cui daremo presto evidenza. Il Re”
Carestie e terremoti s susseguivano in quel pianeta che non aveva più una bussola di orientamento e che anche gli animali stavano odiando. Quiddy, il saggio, per orgoglio e ritrovata dignità, alzò la sua zampetta e pisciò la gamba del Re. Fu l’ultimo suo gesto, poi su di lui cadde la terribile ira del tiranno che lo imbarcò su un cargo diretto a Pechino. Che vita da cani, caz!
Antonio Masoni