Tempio Pausania, I soldi delle donazioni sono sufficienti, Antonio potrà avere la sua moto nuovamente perfetta.

Tempio Pausania, 28 set. 2018-

L’ho incontrato ieri sera, il sorriso gli era stato restituito assieme alla sua inseparabile moto con cui evade di tanto in tanto dalla sua Pala di Monti per venire a Tempio o dovunque c’è qualche evento, o si balla. Si, perché Antonio mi ha confessato una sua passione sfrenata per il ballo, del quale si considera anche un buon interprete. Non riusciva a star fermo, si dimenava continuamente, saltava dalla sedia del bar di Riccardo perché a tutti doveva spiegare cosa era accaduto e a tutti doveva dire quanto la gente di Tempio e di tutto il circondario sia stata generosa con lui. Incontra Anna che si avvicina, lo conosce e lo saluta. Lei è al corrente del suo amore per il ballo. Gli dice sagge parole, lo invita qualora servisse, a portare la moto nel suo giardino, al sicuro, poco lontano dalla fonte dove lui ama passare il tempo. Si salutano con un sorriso, lui ama sorridere e chiedere, chiedere, chiedere sempre qualcosa. Insaziabile la voglia di conoscere.  Gli occhi, però,  non si spostano  dalla sua moto, ancora coi segni del vandalismo subito ma finalmente marciante grazie alla generosità di due amici che l’hanno rimessa in strada rifacendogli per intero l’impianto elettrico e aggiustando in parte i danni causati dall’ennesimo gesto dei soliti annoiati bulletti.

“Sono proprio contento – mi ha detto – ci sono i soldi per una nuova carena e per la forcella, e così la faccio tornare nuova. Devo dirti grazie per quello che hai scritto, anche a nome della mia famiglia, e devo dire grazie a quanti mi hanno aiutato con le loro donazioni”.

Gli ho solo suggerito di stare alla larga dalle negatività, di non essere così ingenuo con tutti, di evitare, infine, di lasciare la moto incustodita come ha fatto lo scorso fine settimana quando l’ha parcheggiata in una zona poco trafficata. E’ il minimo che potessi dirgli, perché un’anima buona come lui non sa distinguere il buono dal cattivo, fa fatica a comprenderne le differenze, dà forse eccessiva confidenza a chiunque gli si avvicini, conosciuto o meno che sia. Non ci sarebbe nulla di male, ma a lui che ha difficoltà a difendersi con le piccole astuzie, basta un nulla per caderci e subirne, com’è stato, le conseguenze. In questo caso, non sa chi possa avergli fatto questo furto e la successiva azione di distruzione del mezzo, non ha nemici, non si aspetta vendette, non ha mai fatto nulla di male, nemmeno quando fu coinvolto diversi anni fa in un pasticcio da cui fu successivamente scagionato. Gliene ho chiesto ragione e lui mi ha raccontato la verità, non ne sono certo ma sicuro.

Aldilà di questo chiarimento, Antonio ha sorriso nuovamente dopo alcuni giorni di sofferenza. Si è preso il mio dono fiorentino, che non si aspettava perché non glielo avevo garantito né promesso. L’ho visto ancor più felice, ha capito che non era stato lasciato solo, la mobilitazione che in città e nel circondario si è attivata per lui è stata enorme, e ha capito che il mondo, per quanto ne abbia visto in una serata la parte peggiore, riserva sempre generosità e umanità con  chiunque si sia sempre comportato correttamente, come ha fatto lui.

Le storie hanno sempre un finale, questo è stato forse scritto o forse manca  qualcosa. Una cosa però è stata narrata, una pagina di bella umanità per un giovane uomo a cui è ritornato il sorriso.

Antonio Masoni

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