Cagliari, Piccoli passi avanti, secondo l’opposizione, dalla decisione della consulta regionale per i presidi per il monitoraggio del diabete.

Cagliari, 17 apr. 2018-

Si tratta di piccoli risultati, aver raggiunto almeno la conferma che saranno nuovamente disponibili alcuni presidi per il monitoraggio del diabete, malattia che ha la più alta incidenza in Italia in rapporto agli abitanti. Ben 700 nuovi casi ogni anno di diabete di Tipo 1, quello per capirci che prevede la somministrazione di insulina più volte durante il corso della giornata.

fonte ASSL CAGLIARI: La Sardegna paga un prezzo altissimo al diabete mellito: infatti è la regione che presenta il più alto numero annuale di nuovi casi di diabete di tipo 1, poiché l’incidenza del diabete infanto-giovanile è di oltre 50 casi per 100.000 abitanti (nella fascia d’età 0-30 anni), mentre nel resto d’Italia i nuovi casi annuali registrati si aggirano intorno a 6-7 per 100.000 abitanti. Nel resto del mondo questi numeri vengono raggiunti solo dalla Finlandia. Attualmente in Sardegna il numero dei diabetici (tipo 1 e tipo 2) è di oltre 50.000. Se a questi si aggiunge il cosiddetto diabete ignoto si raggiunge facilmente un numero, approssimato per difetto, di oltre 80.000 persone interessate. Questo significa altrettanti nuclei familiari, con circa 250-300.000 persone in totale, quasi il 20 per cento della popolazione sarda, che hanno a che fare con problemi legati alla gestione della malattia diabetica. In effetti il diabete mellito è da ritenersi una vera e propria emergenza sociosanitaria, non solo in Sardegna ma in tutto il mondo.

Di oggi la nota di un esponente della opposizione in consiglio regionale, il vice presidente del consiglio Peru che scrive:

”  Un plauso alla Consulta regionale della diabetologia per aver deliberato il via libera alla fornitura gratuita del free style – rimarca l’esponente degli azzurri – alternativo alle strisce per controllare la glicemia” Manca un tassello, dunque: “Perché la mozione del consiglio regionale è stata parzialmente disattesa dall’assessore Arru in quanto non si sta consentendo la fornitura gratuita  dei sensori per imonitoraggio glicemico continuo sottocutaneo – conclude Peru – Auspichiamo, quindi, un’ulteriore decisione relativa all’impegno preso in aula  per un sostegno all’acquisto di questi apparecchi”.

I dispositivi free style sono la moderna alternativa alle lancette pungidito e alle striscette su cui si applica la goccia di sangue. l test tramite puntura del dito con un misuratore della glicemia è necessario quando i livelli di glucosio variano rapidamente, laddove i livelli di glucosio possono non riflettere accuratamente i livelli glicemici, oppure se il sistema rileva un’ipoglicemia o un’ imminente ipoglicemia, o quando i sintomi non corrispondono alle letture del Sistema. E’ evidente, anche considerando la nota del vice presidente Peru, che i due sistemi di rilevamento della glicemia devono essere entrambi disponibili proprio perché spesso il livello del glucosio nel sangue ha andamenti altalenanti. Così come conclude la nota, sarebbe opportuno disporre delle macchinette tradizionali per il rilevamento del valore glicemico per avere dati esatti da cui dipende il successivo dosaggio dell’insulina.

Anche questa nota politica sta a confermare quanta difficoltà esista nella spesa sanitaria, sottoposta a un fuoco di fila di tagli e mancanza dei presidi essenziali di cui tutti ci stiamo rendendo conto quando abbiamo a che fare con il nostro ospedale. Mancano presidi,  farmaci, strumenti di misurazione e, la nota dolente, manca anche il personale sufficiente a garantire una qualità del servizio. Leggiamo spesso di appuntamenti per visite specialistiche a 3/4/5/6 mesi e oltre dalla data di prenotazione, la conseguente sfiducia verso l’ospedale pubblico e la necessità, quando i casi sono urgenti, di recarsi presso studi medici privati con l’aggravio, sovente, di costi ben oltre le possibilità economiche degli utenti.

Non lo so se questi sono gli ultimi colpi di coda della sanità pubblica, è certo che da una spallata all’altra, stiamo andando incontro alla perdita di qualsiasi diritto alla salute, alla faccia della nostra carta costituzionale che sta diventando praticamente inutile.

E tutto questo ha nomi e cognomi ben precisi, così come ha una sola matrice che, come spesso ripetiamo, si chiama politica, del tutto inservibile ai reali bisogni della gente.

Antonio Masoni

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