Calangianus, 17 mag. 2016-
COMUNE DI CALANGIANUS
PROVINCIA DI OLBIA – TEMPIO
Egr. Signor Sindaco Del Comune di
TEMPIO PAUSANIA
OGGETTO: Diga di Lu Salpenti.
Faccio riferimento all’articolo apparso sul giornale “La Nuova Sardegna” del 16 c.m., per chiarire alcune imprecisioni nello stesso contenute. Per maggiore comprensibilità sulla titolarità e la legittimità dell’utilizzo della diga Lu Salpenti, occorre procedere ad un piccolo excursus storico. I comuni di Calangianus e Luras fin dal lontano 19 giugno 1915 con Decreto Prefettizio n° 10219 costituirono un consorzio per la costruzione di un acquedotto destinato ad approvvigionare di acqua potabile la popolazione di entrambi i comuni. In data 13 settembre 1924 con rep. 239 a rogito del Segretario del Comune di Tempio, il Consorzio acquistò le sorgenti di “Vaddi Niedda- Lu Piru – Conca Intro – Dui Licci – Ea Bedda – Cucinatoggia” al prezzo di £ 14.956 comprese servitù di acquedotto e occupazione temporanea per l’esecuzione delle opere.
Successivamente con atto Rep n° 837 del 14 gennaio 1952 venne concordata con il comune di Tempio Pausania la cessione in permuta delle sorgenti precedentemente acquistate denominate “ Ea Bedda e Cucinatoggia” e l’acquisto da parte del Consorzio delle sorgenti “ Conca di Brinchia – Vena Li di Multoggi – Li Trai” con il pagamento della somma di £ 300.000, quale indennizzo al comune di Tempio per le maggiori quantità di acqua che il Consorzio veniva ad usufruire con la permuta succitata. Il progetto di ampliamento dell’acquedotto Consortile, approvato dall’Assessorato Regionale ai Lavori Pubblici, prevedeva tra le altre opere la costruzione della dighetta sul rio Li Trai e la captazione delle nuove sorgenti. La diga costruita dal Consorzio acquedottistico Calangianus e Luras è alimentata dallo sbarramento del rio Li Trai con una paratia muraria in granito, pozzette e condotte per il convogliamento delle acque alla camera di riunione.
La captazione dell’acqua dalle sorgenti acquistate dal Comune di Tempio ed il loro convogliamento mediante acquedotto consortile sono disciplinate dalle concessioni trentennali rilasciate dal Genio Civile a favore del Consorzio acquedottistico Calangianus-Luras.
Alla luce di quanto sopra esposto, appaiono oltremodo inesatte le affermazioni contenute nel succitato articolo, infatti i comuni di Calangianus e Luras non “chiesero ed ottennero” il terreno su cui realizzare la diga bensì lo comprarono, e non godono dell’usufrutto delle acque (le acque infatti sono beni demaniali e come tali vengono dati in concessione), ma sono utilizzatori in virtù delle concessioni rilasciate.
Pertanto, pur concordando con Lei sull’importanza della struttura sia dal punto di vista storico-ambientalistico che dall’apporto idrico che la stessa può fornire, la invito a rivedere gli intendimenti volti alla riattivazione di una diga che non appartiene al comune di Tempio, bensì come ampiamente illustrato, al Consorzio Acquedottistico Calangianus-Luras, l’unico Ente ampiamente deputato a riscrivere l’eventuale nuova storia della “Diga di Lu Salpenti”.
Nel rinnovare la mia stima La saluto cordialmente
Il Sindaco
Dott. Giò Martino Loddo