Golfo Aranci, Giuseppe Fasolino all’attacco contro le slot machines, Una sua ordinanza ne vieta l’uso in tutto il territorio (Un. Sarda).

Golfo Aranci, 24 nov. 2017-

Una scelta forse impopolare ma decisamente forte quella di Giuseppe Fasolino, sindaco di Golfo Aranci. Una ordinanza vieta l’uso delle slot machines in tutto il territorio comunale. Il quotidiano sardo Unione Sarda da oggi spazio a questa importante notizia che, speriamo, serva da esempio anche per altre amministrazioni.

fonte unione sarda on line

Il Comune di Golfo Aranci dice no al gioco d’azzardo: il sindaco Giuseppe Fasolino ha firmato un’ordinanza che vieta l’uso di slot machine in tutto il territorio

Le “macchinette” non potranno essere installate in locali che si trovano a meno di 500 metri dai luoghi considerati “sensibili” – quali scuole, chiese, impianti sportivi, centri socio-ricreativi, parchi gioco e spiagge – e data la conformazione geografica del paese, tutto il territorio comunale risulta interamente coinvolto.

 “Si tratta di una scelta forte ma è tesa a salvaguardare la salute e gli equilibri delle persone che vivono in paese. Di fronte ad una piaga in grado di compromettere la condizione sociale del singolo individuo e della sua famiglia, ma anche di creare situazioni di allarme sociale e in alcuni casi di generare fenomeni criminosi, non si può più rimanere inermi”, ha detto il primo cittadino.

“Purtroppo, negli ultimi anni il gioco d’azzardo e la dipendenza patologica ha interessato anche il nostro territorio comunale”, aggiunto il sindaco Fasolino, “un fenomeno che colpisce indistintamente tutta la popolazione, compresi giovani, donne e anziani e per questo bisogna avere il coraggio di compiere scelte drastiche ma utili a contrastare questa piaga sociale”.

(Redazione Online/F)

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L’articolo manifesta la grande preoccupazione che l’escalation dei giochi d’azzardo ha avuto in Italia, dove rappresenta una sostanziosa parte del fatturato dello stato. Basti pensare che per le slot machines (fonte wired) siamo il nono paese al mondo per perdite di denaro da parte dei giocatori. Tutti paesi più popolosi di noi, tra l’altro. Per restare ai dati, in Italia nel 2016 il gioco d’azzardo ha raggiunto la quota monstre di 95 miliardi di euro (di cui 10 finiti nelle casse dello stato). Ma quello che stupisce è soprattutto “come” spendiamo i soldi in giochi d’azzardo. Dalla classifica, si intuisce facilmente che siamo il paese delle macchinette mangiasoldi: la maggior parte delle perdite di denaro si deve a loro, un po’ dalle lotterie e un altro po’ da gioco online e scommesse. Ma rispetto alle slot non c’è paragone: in media è lì che ogni italiano perde 200 dollari all’anno. Del resto, avverte Libera, «in Italia sono installate 400.000 slot-machine, pari a una macchinetta ‘mangiasoldi’ ogni 150 abitanti». E la brutta notizia è che a tenerci “solo” al nono posto della classifica non è tanto la nostra oculatezza, ma il fatto che sul suolo italico ci sono solo 4 casinò. Se ne avessimo di più, ce la batteremmo con Australia, Usa e Singapore. E poi giochiamo poco online, rispetto ad altri paesi europei: in paesi come Irlanda, Norvegia e Gran Bretagna nell’online gambling si perdono più soldi che altrove. Paese che vai, azzardo che trovi, insomma.

Il rischio, che è una vera patologia chiamata ludopatia, rappresenta anche una drammatica voce di moltissimi casi di malattie psichiche che spesso sfociano in drammi personali e familiari di chi pensa che possano essere una soluzione alla mancanza di lavoro o alla povertà.

L’esempio del comune di Golfo Aranci è assolutamente degno di essere seguito. La pensiamo così per aver anche assistito a situazioni molto delicate  a Tempio con persone che dalle prime ore del mattino, stanno su una di queste infernali macchinette mangiasoldi per tentare la buona sorte che arriva per uno quando magari chi lo ha preceduto ci ha rimesso decine o centinaia  di euro.

Antonio Masoni

 

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