Tempio P. (ot): l’atto di denuncia-querela contro Vittorio Zanini, reo di aver ingiuriato i sardi all’indomani dell’alluvione.

Tempio P. 20 febbraio 2014-

La storia nasce all’indomani dell’alluvione del 18 novembre scorso, quando i sardi facevano i conti con una tragedia immane che aveva devastato il nostro territorio e che aveva anche lasciato su una bara ben 16 vittime, tra cui due bambini.

Era il giorno dei funerali, 22 novembre 2013, sommessa ritualità per una tragedia che questa volta era senza senso, evitabile quanto la malaria o la peste. Una catastrofe che ha responsabilità al vaglio della magistratura e che ha fatto aprire alla procura di Tempio tre fascicoli d’inchiesta e ben 6 indagati con l’accusa di omicidio colposo.

Un tale, Vittorio Zanini da Treviso, ginecologo,  già impegnato in politica, ex assessore del Popolo della Libertà alla cultura e viabilità, scriveva sul suo blog (Viaggio nel mondo) una vergognosa e violenta lettera contro i sardi che venivano apostrofati come ipocriti, avidi, cialtroni, nulla facenti, parassiti, individui senza dignità, sanguisughe, incendiari, dediti alla ricerca del sussidio statale, della cassa integrazione. Gente che chiede soldi senza far niente e che piange i suoi morti perché nella vita non ha fatto altro che piangere. La lettera chiudeva con “...da soli non sapete radere neanche una pecora e fare il formaggio. L’Italia senza il vostro peso si risolleverebbe un po’”.

 A seguito di questa lettera la Sardegna tutta (ricordiamo che fu pubblicata oltre che sul blog anche sul profilo facebook del Zanini) ebbe un sussulto di rabbia e di feroce reazione, limitata per fortuna solo a risposte su quel blog “Viaggio nel Mondo” e su facebook.

A Tempio, così come in altri centri della Gallura non si perse del tempo e in data 5 dicembre  fu depositata una denuncia querela contro Zanini con queste motivazioni:

a) offese dei sardi e della regione sardegna; b) odio razziale c) sardi etichettati come “non italiani” d) accuse di parassitismo dei sardi nei confronti dell’Italia a discapito dell’economia nazionale e) la diffusione in un blog che parla di viaggi lede l’immagine di una terra dove, da sempre, la voce “turismo” è fonte notevole dell’economia f) aver messo su un blog e su facebook questa lettera amplifica a dismisura la portata delle parole usate generando danni incalcolabili.

La querela chiude con le richieste e le conclusioni dei 20 firmatari, costituitisi parte civile con domicilio eletto presso l’avvocato Nino Vargiu associato presso lo studio legale di Domenico Putzolu, del foro di Tempio Pausania, in via Roma 106.

Ora tocca al magistrato che ha preso visione dell’incartamento depositato in Procura e di tutte le prove documentali ad esso associato e che speriamo in breve tempo arrivi al risultato di condanna.

Questi i fatti. La settimana prossima questo sito web fornirà l’intervista all’avvocato Vargiu che, gentilmente, ci farà il resoconto dettagliato della vicenda e dei tempi che occorrerano affinche la stessa giunga ad una soluzione.

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