Tempio Pausania, Biancareddu:«  Otorino resta a Tempio, ortopedia numeri da record, il Paolo Dettori non verrà ancora depotenziato ».

Tempio Pausania, 16 ott. 2018-

« La legge ci ha garantito il mantenimento dei servizi presenti,  l’Otorino resterà al Paolo Dettori come unica struttura complessa dell’Assl e ci verrà data anche la terapia semi-intensiva, come ha detto la legge approvata a dicembre. Queste sono le basi dalle quali non permetteremo che si prescinda ».

Il P.S. del Paolo Dettori – foto galluranews

Sono queste alcune delle frasi  che il sindaco Biancareddu, di ritorno da Olbia dopo il secondo incontro previsto per discutere di sanità all’interno del distretto sanitario gallurese, ha voluto esprimerci davanti alle telecamere di galluranews. Ovvio che in questo periodo di promesse da ogni dove, in vista delle prossime elezioni regionali del 2019, le parole rappresentano solo quel che sono e la città e il territorio tutto avrebbero bisogno di certezze e di punti fermi. Le prime sembrano essere in contrasto con quanto il sindaco ci ha detto, considerando lo stato di salute pessimo della sanità del Dettori, i secondi, da tempo, sono crollati miseramente sotto i colpi d’ascia dell’assessorato e del manager piemontese Moriano.

In tempi di elezioni, tutti sono bravi a discutere e parlare ma, come dice il mio amico Mario ” a nessuno permetterò di farsi la sua campagna elettorale sulla mia pelle”. Il riferimento non è sul sindaco di Tempio, che sta cercando in tutti i modi di richiamare l’attenzione sul Paolo  Dettori, ma sulle traversie che bisogna attraversare per vedere rispettato un diritto sacrosanto alla salute mentre c’è chi pensa a cavalcare oggi il problema mentre taceva in precedenza. Il compito della politica, di qualunque schieramento, è stare sempre coi cittadini, nel bisogno e nel profondo disagio, anche quando questa azione sconvolge le proprie abitudini alla diplomatica soluzione delle criticità. Abbiamo visto in questi 4 anni quanto sia servita la diplomazia e a quali rischi si siano esposti i nostri politici, praticamente nessuno. E tutto mentre smantellavano, pezzo a pezzo, il nostro ospedale.

La gente tocca ogni giorno la mancanza di medici, di farmaci, di presidi di base, di spostamenti ovunque per avere una visita o un esame specifico. Questo avviene a Tempio come in qualsiasi centro ospedaliero sardo, un viavai di anime che vagano alla ricerca di un posto per avere il diritto ad essere curati, ricoverati, con esborsi economici non indifferenti, con disagi dovuti a strade fatiscenti, a mezzi di collegamento a volte inesistenti, a spese per il soggiorno dei familiari quando la sede da raggiungere dista centinaia di chilometri dalla città.

La città come detto, sta valutando iniziative dure di lotta, si sta prendendo coscienza che se ci si attiene alle parole, non si va da nessuna parte. Non serviranno, così come tutte le altre, ma serve dare un segnale diverso e efficace, perché un diritto alla salute non è demandabile al padreterno ma a chi se ne è sempre occupato. Lottare è  la sola strada che darebbe sostanza alla rabbia contro chi tutto questo piano scellerato ha messo in piedi.

“Staremo in trincea “, ha detto Biancareddu. Direi che non basta più difendere il poco e nulla che sta restando ma che occorra andare al muro contro muro in modo energico e sempre pacifico. Nessuno vuole fare la guerra ma la pace si sancisce quando entrambi gli schieramenti escono soddisfatti dalla contesa, non prima. E qui, a Tempio, di soddisfazione non ne abbiamo più.

Ecco l’intervista al sindaco Andrea Biancareddu.

Antonio Masoni

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