Tempio 5 apr. 2018-
La storia che abbiamo raccontato il 19 marzo della signora che non ha mai ricevuto la raccomandata con cui veniva chiamata a visita di revisione del grado di invalidità, a quanto pare non è il solo caso di mancato ricevimento della corrispondenza.
Per evitare di essere vaghi e non documentati, vi sottopongo un caso personale, spiegabile, si fa per dire, solo da un ritardo nel ricevimento della posta. Da tempo ricevevo per mail, e persino per SMS, solleciti al pagamento di una bolletta del gas. Nulla di strano (se fossi un incallito cattivo pagatore), se non fosse che io la bolletta non l’avevo ancora ricevuta. Il sollecito mi indicava una scadenza più che mensile mentre io non avevo proprio visto nemmeno in sogno quella relativa fattura. Pensate, tanto per essere sintetici, che la data di scadenza della compagnia del gas era per fine febbraio ed io alla fine l’ho avuta quella fattura ma alla fine di marzo. Chiaro che il pagamento di qualcosa che spetta pagare lo si esegue solo quando hai in mano la bolletta, mica prima che non sai nulla. Così, anche in considerazione di quest’altra personale esperienza, e sulla scia della notizia di cui mi ero occupato della signora Farina, ho semplicemente fatto un breve sondaggio tra amici e conoscenti. In tanti mi hanno confermato di ritardi che anche a loro erano capitati. Cosa succede?
Posto che l’affidabilità del servizio non è mai stata posta in discussione, né dal sottoscritto né, per quanto è dato sapere, da altri e che le poste, oggi totalmente automatizzate e informatizzate con gli sportelli dove oggi sono scomparse le file interminabili e tutto si svolge con estrema rapidità e, cosa che non guasta mai, anche con piacevole cortesia del personale agli sportelli, bisognerà individuare dove si manifestano questi spiacevoli disguidi, certo non imputabili ai postini che eseguono e consegnano non appena hanno la corrispondenza nelle mani.
Qualcosa succede allo smistamento? Si, ma cosa? Perché oggi il servizio postale, che da un lato esprime velocità e modernità agli sportelli, commette questi errori che poi, come nel caso che il marito della signora Farina ci ha raccontato, riguardano anche atti giudiziari che non vengono consegnati affatto e tornano indietro senza che il malcapitato ricevente ne sappia nulla?
Intanto che cerchiamo di scoprire cosa succede, ricevo anche la telefonata del signor Alias, il marito della signora dell’intervista, che mi dice sconsolato che non è ancora successo nulla, la loro situazione non si è sbloccata e tutto è per il momento avvolto da una impenetrabile nuvola di silenzio. Vorremmo che qualcuno degli addetti ai lavori leggesse e potesse informare la cittadinanza di cosa stia succedendo.
E’ una contraddizione che un servizio che oggi usa la velocità della tecnologia più avanzata debba essere offuscato da questi disdicevoli ritardi.
Antonio Masoni