Tempio Pausania, 29 nov. 2017-
Presentato oggi allo Spazio Faber di Tempio il progetto di Marco Lutzu, etnomusicologo, sulle origini e sulla storia del brano celeberrimo Non Potho reposare, A Diosa, A Diosu, scritto da Barore Sini e musicato da Peppino Rachel.

Una presentazione, a cura dell’autore, coadiuvato da Ottavio Nieddu, volto e voce storica della cultura sarda, autore e presentatore di programmi cult regionali come Sardegna Canta.

La storia di come nacque il brano, di quante versioni ha avuto (oltre 140 da quando la melodia è quella nota) e della sua fama che ha varcato i confini regionali per diventare un vero inno della sardità nel mondo. Unitamente al libro, anche un CD con ben 19 versioni della canzone, sia note che mai ascoltate, che è letteralmente andato a ruba per il grosso interesse che ha suscitato la presentazione, davvero interessante e precisa, e l’intera serata alla quale hanno dato sostegno l’amministrazione comunale e alla quale hanno partecipato il cantante Vincenzo Murino, la Banda Musicale Città di Tempio e il coro Schola Cantorum sempre di Tempio.

Il video mostra alcuni momenti della ricerca storica dell’autore Marco Lutzu, pure valente musicista, e le performances della Banda e del Coro. Una serata che conferma quanto la città abbia gradito l’evento e quanto importante sia avere sempre una conoscenza approfondita della nostra storia e cultura.

Molto interesse il racconto storico dell’autore del brano, Salvatore Sini (Sarule, 2 maggio 1873 – Nuoro, 1954 avvocato, scrittore, poeta e del legame con Giuseppe (Peppino) Rachel, (Cagliari, 1858 – Nuoro, 1937) è stato un compositore, direttore di banda (fu anche a Tempio ne primi anni del ‘900) e flautista italiano. Fu uno dei primi musicisti sardi provenienti da ambienti colti a volersi interessare delle tradizioni musicali della sua terra.

Importanti anche l’intreccio anche col nostro Gavino Gabriel (presente in sala Giuseppe Sotgiu, che possiede l’archivio storico del famoso musicista) così le tante variazioni sul tema che il brano ha avuto nella storia della musica sarda e che sono state cantate da grandi artisti, esiste anche una versione arrangiate da Paolo Fresu.
Un bagno eccellente nella nostra cultura sarda, un modo di spaziare tra le tante sfumature di questa terra che, anche grazie a questi inni, sono diventate un marchio di fabbrica della nostra identità e del patrimonio musicale e culturale in genere..
Antonio Masoni