Olbia, Su Carrasegare Olbiesu 2018, la città si appresta a vivere la 18^ edizione del Carnevale Olbiese.

Olbia, 28 gen. 2018-

Sono stato invitato da un amico di Olbia a documentare anche il carnevale di Olbia, sino all’altro ieri quasi un’offesa per il Carnevale di Tempio, da sempre cugina più odiata che amata dai galluresi della nostra città. A Marcello, un amico che da qualche anno si è messo a disposizione di questa sagra, per certi versi simile all’allegorico Carrasciali Timpiesu, non potevo dire di no. Intanto, perché la mia posizione sul campanilismo è distante da molti tempiesi, e come seconda ragione, ho sempre ragionato di territorio e, anche questo sinché non verrò smentito, è il proposito di chi cerca unione e non separazione tra i due centri maggiori della Gallura.

Vengo accolto da una simpatica organizzazione dove tutti, nessuno escluso, manifestano entusiasmo per questa opportunità e ricevo calore e sorrisi, cosa che non ha mai rovinato nessuno, basterebbe pensarci un tantinello di più e anche gli ostacoli che agiscono come fattori inutili di divisione, vengono rimossi. Lo spirito dell’organizzazione è “casereccio” come mi dice il Presidente dell’Associazione Amici del Carnevale Olbiese, Ciro Amendola,  improntato a collaborazione reciproca e teso a superare anche le difficoltà economiche di questo gruppo di amici che agiscono in totale autofinanziamento. Le cifre del carnevale, da qualche anno, dicono che si cresce sempre di più e lo scopo principe è sempre e solo il divertimento. La domenica è anche momento di riunirsi per mangiare assieme, una pausa tra chiacchiere w buon cibo, e poi lavorare sino a tarda notte, vista l’imminenza dell’evento.  Per i “maestri dei carri” tutto è iniziato dal 1 gennaio, nemmeno un mese.

Prima – di dice il Presidente Amendolaabbiamo cercato, come gli scorsi anni, un capannone che ci fosse messo a disposizione gratuitamente. Il Comune, a cui va il nostro grazie per il sostegno, non ha potuto sostenere le spese di affitto e quindi ci siamo arrangiati da soli, a nostre spese, fatta eccezione per qualche sponsor che ci ha dato una mano“. Tempi di crisi, bisogna farsene una ragione. Le vacche sono sempre più magre da tutte le parti e, alla pari di quel che succede altrove, ci si unisce e si tolgono fuori soldi per dare una prova della passione e della buona volontà per riuscire a fare un Carnevale dignitoso. Succede ovunque, Olbia non fa eccezione.

Il breve tour tra i capi carro mi da modo anche di raccogliere le impressioni degli organizzatori, e di conoscerne anche le finalità. Nel video, che accompagna questo  resoconto, ne sentiamo diversi. Da tutti, nessuno escluso, ho ricevuto il conforto che da sempre sostengo, e ne resto colpito. Qui non ci sono rivalità, non esiste la volontà di primeggiare a tutti i costi o peggio di scalzare Tempio dalla leadership del Carnevale della Gallura. Si è consapevoli che il Carnevale è una festa e basta, e le controversie non sono  certo  costoro che le alimentano, anzi se ne tengono a distanza perché forse hanno compreso che la politica ha separato i due centri e non certo la gente che abita nei due centri della ex provincia.

Sono tutti gentilissimi e cortesi, lavorano in concordia, alla fine ci sarà, come logico che sia, qualche malumore per il vincitore del carro migliore, ma tutto finisce lì, cosa buona e giusta.

Grazie a Marcello per l’invito e grazie a tutti gli organizzatori che mi hanno raccontato qualcosa di più sull’edizione n. 18 di Su Carrasegare Olbiesu 2018.

Antonio Masoni

 

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