Tempio Pausania, 22 giu. 2017-
Domenica 2 luglio, con inizio alle 21.00, si terrà, presso la Piazzetta Maya di Costa Paradiso, la presentazione dell’album del cantautore tempiese Roberto Acciaro,“Il Patrimonio di un clochard”.
Roberto Acciaro è un pianista/cantautore tempiese. Vive di musica da quando ha 16 anni. E’ autore della musica e dei testi delle sue canzoni.
Roberto Acciaro è anche il frontman dei “Nero su bianco” (maggiori info sul gruppo sono reperibili sulla pagina fb del trio:https://www.facebook.com/nsbtrio/)
Dall’ottobre 2016 sono in rotazione radiofonica e tv, oltre che disponibili su tutte le maggiori piattaforme di distribuzione on line, i singoli “Ho perso le scarpe” e “Come non ho fatto mai” del cantautore Roberto Acciaro, all’esordio come solista; i singoli sono promossi e distribuiti dall’etichetta discografica “La Stanza Nascosta Records”, con sede ad Alghero (SS) ma operativa su tutto il territorio nazionale. Entrambi i singoli sono inclusi ne “Il patrimonio di un clochard”, di prossima uscita.
In quella che parafrasando Zygmunt Bauman potremmo definire era della musica liquida, che ha visto la polverizzazione dell’ascolto fino all’atomo del singolo Mp3, l’uscita del doppio singolo vuole omaggiare, con un po’ di nostalgia, il “vecchio” 45 giri con la tradizionale distinzione tra Lato A e Lato B.
In “Ho perso le scarpe” Acciaro esplora con eleganza e sensibilità i paesaggi dell’anima e le infinite declinazioni dell’emozione, tracciando, sulla scia delle pascaliane ragioni del cuore, la sua personale poetica del quotidiano, introspettiva ed emozionale. “Siamo come anime scolpite dal vento, scritte su una nuvola che cammina lentamente, siamo come briciole vicine per sbaglio, con storie diverse che gridano verso il cielo”).
Quello di Roberto Acciaro è un cantautorato ideologico avec légèreté, un felice connubio di godibile easy listening e storytelling esistenzialista, acuta volontà critica e melodico romanticismo. “Giri dentro di me coi colori tuoi”, “ Ma dimmi come fai a raggiungermi quando solo io so i miei limiti”, scrive Acciaro in “Come non ho fatto mai”).
In occasione della Festa della Musica 2017 è stato pubblicato su “La Stanza Nascosta Channel”, il videoclip di “Crema solare” (https://www.youtube.com/watch?v=j2IaAeIWvWg&t=7s) del cantautore tempiese Roberto Acciaro, per la regia di Irene Franchi e Roberta Morelli (Stacco12). (http://stacco12.it)
Crema solare” anticipa l’uscita dell’album “Il patrimonio di un clochard”, promosso da V(ERBA)volant ufficio stampa e distribuito da “La Stanza Nascosta Records”.
Parti di video-selfie si alternano ad altre realizzate con la tecnica del timelapse e del video-freeze, in un fresco e brioso richiamo alla condizione di assoluta libertà esistenziale del protagonista.
“Crema solare”-un inno giocoso all’anticonformismo dall’immediato appeal radiofonico- sarà disponibile su tutti i maggiori digital stores per l’acquisto e l’ascolto da giovedì 22 giugno e in rotazione radio e tv da sabato.
GLI OSPITI DELLA SERATA
Ospiti d’eccezione: Mario Garrucciu e i Riptiders
BIOGRAFIA DI MARIO GARRUCCIU
Mario Garrucciu nasce a Tempio Pausania, inizia il suo percorso nel mondo della musica nel 1994 con diversi gruppi del luogo, suonando nelle più diverse manifestazioni e in moltissimi locali del nord Sardegna e seguendo, con ottimi risultati, i corsi di canto. Partecipa a due concorsi di canto nazionali importanti, il Tour Music Fest e il Cantagiro, nella veste di cantautore, arrivando alle fasi finali di Fiuggi.
Nel 2014 si presenta ai casting di Xfactor Italia entrando a far parte della squadra degli over 25 capitanata da MIKA, riuscendo ad arrivare fino alla finale al Forum di Assago e piazzandosi al 4° Posto. Durante il programma ha collaborato con numerosi artisti di calibro nazionale e internazionale come Alessandro Raina, Rossana Casale, Paola Folli e Nicolò Fragile, con il quale produce, subito dopo, il suo primo singolo da Cantautore, dal titolo “All’orizzonte”.
Inizia così la collaborazione tra Nicolò Fragile, produttore e musicista di fama internazionale e Mario, che condividono il progetto di lavorare alla realizzazione di un disco con l’etichetta CAMA RECORDS. A questo singolo, dal titolo “ I Signori di questa Città “ ha fatto seguito, a completamento del progetto, un video girato a Pavia in collaborazione con la Rivertale Production di Paolo Pagetti e ancora oggi presente sulle piattaforme web.
Contatti:
Mario Gavino Garrucciu (Cantautore)
Via Lentini n°3
07029 Tempio Pausania (OT)
Telefono:
3920173753
E-Mail: mariointour@hotmail.com
Link utili:
pagina facebook: https://www.facebook.com/mariogavinogarrucciu/?fref=ts
youtube video: https://www.youtube.com/watch?v=nvysvgU5bBQ
canale youtube: https://www.youtube.com/user/garrmario80
twitter: https://twitter.com/search?q=mario%20garrucciu&src=typd&lang=it
instagram: https://twitter.com/search?q=mario%20garrucciu&src=typd&lang=itPer informazioni e aggiornamenti in tempo reale è possibile consultare la pagina facebook ufficiale dell’Artista: https://www.facebook.com/R.Acciaro/about/?entry_point=page_nav_about_item
https://mail.google.com/mail/u/0/#inbox/15ccca30d0b84645?projector=1 (L’inedito di Mario Garrucciu)
Biografia Riptiders
I Riptiders nascono nel 2012 a Tempio Pausania, in provincia di Sassari, dall’incontro di sei musicisti e dalla voglia di esibire dal vivo un repertorio totalmente di genere reggae.
In questi anni il gruppo si è esibito nei principali club e festival sardi tra cui Sardinia Reggae Festival e Seleni Summer Splash e ha partecipato a numerose rassegne e contest nell’isola e non solo. Inoltre nel dicembre 2015 vengono scelti da Telethon, prendendo così parte alla tappa cagliaritana dell’importante maratona a scopo benefico.
Durante i loro concerti i Riptiders hanno proposto in anteprima alcuni dei brani che andranno a comporre il loro primo EP di prossima uscita, tra cui il primo singolo Fall and Rise prodotto da Antonio PapaN’tó Leardi (Train To Roots) e pubblicato a maggio 2017.
I Riptiders sono:
Marco Serra alla voce; Thomas Gordon al basso; Andrea Brandano alle tastiere; Mauro Mudadu alla chitarra; Fabio Casula alle percussioni; Antonio Leone alla batteria.
LE DICHIARAZIONI DI ROBERTO ACCIARO
L’album contiene brani che sono stati composti in periodi diversi della mia carriera, come si evince dalle sonorità, ed hanno subìto l’influenza sia delle collaborazioni maturate nel corso degli anni sia dell’evoluzione dei miei gusti musicali e dei miei ascolti, che hanno sicuramente contribuito alla mia crescita… o decrescita professionale, questo lo deciderà il pubblico (ride, N.d.R). La gestazione dell’album è stata lunga; registrazione, mixaggio e mastering hanno richiesto circa un anno di lavoro, effettuato principalmente durante le ore notturne. Spesso abbiamo “fatto” anche le quattro, le cinque del mattino! Essendo “Il Patrimonio di un clochard” un album autoprodotto (della distribuzione e promozione si sono occupate invece-rispettivamente- “La Stanza Nascosta Records” di Salvatore Papotto e “v(ERBA)volant ufficio stampa” di Claudia Erba) ho dovuto, parallelamente, continuare a lavorare nelle ore diurne per finanziare il progetto.
Per quanto riguarda le influenze citerei -con la massima umiltà e con il profondo rispetto che nutro verso questi autentici giganti della canzone- cantautori storici come De Andrè e De Gregori. L’album però strizza anche l’occhio al cantautorato moderno: Cristicchi, Gazzè, Fabi…che ho interiorizzato, pur consapevole che si tratta di personalità inimitabili.
A proposito delle sonorità-che riflettono i differenti momenti della composizione e le conseguenti evoluzioni- “Funambolo sul carillon” è maggiormente orientato verso un ascolto fusion o jazz moderno; “Dante” invece è un pezzo di musica leggera, seppur riarrangiato con l’apporto di Daniele Ricciu e Manuel Mussu; “John” è un jazz -valzer suonato dal pianista pescarese Edoardo Romano. Quando ho ascoltato “John” nell’esecuzione di Romano ho deciso che doveva essere assolutamente quella la versione contenuta nel disco, di assoluta perfezione stilistica.
Il Cantagiro, una delle esperienze più brutte, a livello artistico, della mia vita, mi ha fatto però un regalo inaspettato: la conoscenza con il Maestro Enrico Riccardi. Qualche mese dopo ci siamo reincontrati a Porto Bello e, prima di iniziare la serata, lui mi chiese- con mia enorme gioia e anche incredulità- se fossi interessato ad ascoltare un suo brano (Alìbabà, che poi è stato incluso ne “Il patrimonio di un clochard”). Riccardi ha anche ascoltato con attenzione tutti i miei brani, dandomi suggerimenti preziosi; quello con il Maestro è stato uno degli incontri più fortunati della mia vita e mi ha lasciato tantissimo a livello sia umano che artistico. Il percorso che ha portato al disco è nato dalle sue intuizioni. Una piccola curiosità: Riccardi ha rivoluzionato tutti i titoli dei miei pezzi (eccetto “Ho perso le scarpe); l’incapacità di scegliere un titolo pregnante è uno dei miei limiti.
(Per maggiori info su Riccardi, autore-tra gli altri-per Mina,”Fiume azzurro”: https://it.wikipedia.org/wiki/Enrico_Riccardi l)
Durante la serata mi accompagneranno i musicisti che mi hanno visto crescere musicalmente, influenzandomi con le loro produzioni, e che mi hanno affiancato nella registrazione dell’album. Alcuni di loro-come il bassista Manuel Muzzu- sono stati per me degli autentici miti. Nonostante la sua menomazione-un problema alla mano destra- Manuel è un bassista pazzesco, che ha fatto cose davvero “devastanti!” Per me è stato un privilegio conoscerlo e poter collaborare con lui; oltre tutto, dopo aver ascoltato i miei pezzi, ha accettato immediatamente di suonare nel disco. Tra gli altri Massimo Debidda, un musicista fantastico, Lorenzo Sole (eccellente basso in Alìbabà), Gabriele Careddu (il mio bassista ufficiale e di riferimento, gran professionista), il batterista Antonio Argiolas (che ha magistralmente suonato in “John”), Gianvito Carbini (un talento eccezionale, vulcanico ed eclettico), Daniele Ricciu (con il quale collaboro da una vita), il percussionista e amico fraterno Enrico Sotgiu (con il quale ho calcato i palchi di tutta la Sardegna, nell’ambito del trio “Nero su Bianco”), Edoardo Romano, pianista eccellente oltre che mio cognato. Gian Marco Pasella ha curato con perizia mixaggio e mastering e- insieme al sottoscritto-gli arrangiamenti. Un plauso per la fotografia va a Matteo Aisoni.
Presentazione Stacco12
Stacco12 nasce a maggio del 2014 da un’idea di Irene Franchi e Roberta Morelli, che decidono di unire le loro competenze tecniche e artistiche in un’unica realtà commerciale. Irene e Roberta si sono entrambe formate all’Accademia di Belle Arti di Carrara, indirizzo Arti multimediali, conseguendo la laurea triennale e specialistica con il massimo dei voti. Per oltre 10 anni hanno lavorato e studiato con professionisti del settore e si sono specializzate nella ripresa, montaggio e post-produzione video. Accomunate dalla grande passione per il video hanno creato dapprima una società culturale “-Timeline Group”- che ha dato alla luce diversi lavori artistici e culturali;con la nascita di Stacco12 il progetto ha acquisito una connotazione professionale e commerciale. La contaminazione di differenti linguaggi espressivi (arte, musica, natura) e la multidisciplinarietà sono caratteristiche peculiari del loro modus operandi.
Stacco 12 è su Facebook: https://www.facebook.com/stacco12/
Sito internet:
http://stacco12.it/stacco12/home.html
Video Crema solare
https://www.youtube.com/watch?v=j2IaAeIWvWg&feature=share
Il video “Crema solare” è un fresco e divertente richiamo alla condizione che vive il protagonista nella quotidianità. Metafora dell’assoluta libertà esistenziale del protagonista è il pinguino Moriz, che galleggia placidamente nel suo mare ignorando i rituali conformistici del modo che lo circonda. Il pinguino, il cantante ed un bizzarro ballerino sono gli emblemi di una condizione di vita immune da condizionamenti e improntata ad una giocosa anarchia. A livello tecnico sono stati usati differenti procedimenti. Vi sono parti di video-selfie, in cui il cantautore è stato dotato di una telecamera di nuova generazione di nome Osmo, che permette di fare riprese stabilizzate in movimento in modalità selfie. Questa tecnica è funzionale al rafforzamento della consapevole autonomia del protagonista. Altre parti sono state realizzate con la tecnica del timelapse, scattando a intervalli di tempo vari fotogrammi che- montati- hanno reso possibile una visualizzazione video “veloce” di scene che, in natura, si protraggono con tempi più lunghi.
Nella realtà il soggetto era immobile o faceva piccolissimi movimenti e le altre persone si muovevano a velocità normale. In un mondo dai ritmi sempre più frenetici il protagonista vive il suo personale tempo, più lento e genuino, immune da doveri preconfezionati e appuntamenti fissi con ingombranti convenzioni sociali. Altra tecnica impiegata è quella del video-freeze. “In post- produzione- dichiarano Irene Franchi e Roberta Morelli- abbiamo lavorato a questo compositing per rendere visivamente e in prospettiva dinamica il concetto di un Io in movimento, che si sovrappone, scuotendolo, ad un Io statico, quasi congelato in particolari situazioni di vita.”