Tempio Pausania, 30 gen. 2017-
La vita delle carceri è certamente poco piacevole e di sicuro anche poco “vita” se qualche volta la vedessimo come privazione di quegli elementi sostanziali che la vita riserva a chi in carcere non c’è mai stato. I duri dicono che i detenuti abbiano sin troppi privilegi, ricordando le colpe, gli omicidi, le rapine, le associazioni a delinquere e via dicendo. In carcere, seppure di riabilitazione, qual’è il penitenziario di Nuchis-Tempio, si cerca di dare un senso a questa vita che poco altro concede. I detenuti sono impegnati in attività ricreative, scrivono, leggono tanto, fanno attività teatrali, eseguono lavori artistici, e tengono vive quelle attività che a noi, uomini liberi, sono permesse senza vincoli.
Tra la tante attività, quella di scrivere e studiare, resta una bella realtà. Diversi si sono laureati, in tanti compongono poesie e scrivono libri, racconti, storie di vita con l’orizzonte sempre offuscato da una gabbia ma che in tanti tra loro riescono a ripulire e schiarire con capacità non banali. Le poesie prendono spunto da un’idea della infaticabile Paola Scano che ha svolto un lavoro incredibile coi carcerati insegnando loro i rudimenti della poesia. Conoscendola bene, posso affermare che lei ha ricevuto molto di più di quanto ha dato. Brava, come sempre, Paola!
Tu chiamale se vuoi…evasioni, è stata una raccolta di poesie che fu presentata qualche tempo fa, poesie amare, qualcuna di malinconia, pentimento e speranza di farcela un giorno ad uscire per abbracciare quel mondo che per loro è fatto di rare occasioni di felicità. Pensiamo anche a questo quando ci pregiamo di puntare l’indice verso quelle vite in cerca di riscatto, ai quali sembriamo attribuire colpe ben oltre quelle commesse.
Domani martedì 31 gennaio, a cura della UTE, Università della Terza Età, alle 16.30 le poesie verranno lette e cantate nella sala degli Scolopi, il palazzo che è sede da qualche anno della Biblioteca comunale. Alcune saranno lette da Maria Antonietta Pirrigheddu ed altre cantate da Vincenzo Murino che ho avuto il piacere di vedere stasera, alla vigilia di questa attesa serata.
“Sono poesie meravigliose – ci dice mentre ne canta qualcuna per galluranews – testi che meriterebbero attenzione perché pieni di pathos, sofferenze e voglia anche di raccontare e raccontarsi. Non ti nascondo che alcune mi hanno commosso e sono orgoglioso di essere stato scelto, ancora una volta, per dare anche una voce diversa a questi testi. La mia ambizione, e lo dico a te affinché magari qualcuno che legge può darmi una mano, è quella di ricavarci un CD, dopo avere avuto speriamo le autorizzazioni da parte della direzione del carcere e il benestare anche degli autori, tutti detenuti.”
Noi ci proviamo a lanciare questa idea al mondo del web confidando nella notorietà di Vincenzo che davvero è conosciuto e stimato da tutti. Da parte mia, posso solo sperare che questo progetto vada in porto perché quelle poesie nascono dalla sofferenza che, lo diciamo come auspicio, è spesso un male necessario per apprezzare ancor di più la nostra vita.
Antonio Masoni