Tempio Pausania, Sarà celebrato il 23 novembre prossimo il processo contro una donna accusata di sottrazione di minori.

Tempio Pausania, 12 set. 2017-

Tanti ricorderanno sicuramente il caso di cui ci siamo occupati qualche tempo fa, esattamente il 13 maggio dello scorso anno (LINK), che faceva riferimento ad una sottrazione di minori. In quella circostanza, raccontammo il dramma di un padre e della sua famiglia che si erano visti letteralmente rapite le piccole con una azione congiunta con diversi attori. Il fatto risale al giugno del 2013, quattro anni fa. Quattro anni interminabili con strascichi giudiziari continui e con avvocati e giudici chiamati a dirimere questa spinosa vicenda che definimmo surreale. Già, perché surreale lo era e lo è ancora. Siamo però all’epilogo, almeno per quanto attiene al reato gravissimo di sottrazione di minori. Il relativo processo, infatti, sarà celebrato il prossimo 23 novembre davanti al giudice Pastori presso il tribunale di Tempio Pausania.

Una storia come tante, una separazione improvvisa e la scelta della madre di portar via con se le due bambine con la complicità di altre persone che dovranno, a loro volta, rispondere dell’accusa di concorso di colpa.

Breve excursus dei fatti:

Gianni Deperu, origini luresi ma residente a Tempio, è sposato con Giovanna Mudadu, 44 anni sassarese, che lavorava all’epoca dei fatti a Tempio. Dalla loro unione nascono due gemelle che oggi sono temporaneamente in affido alla madre col padre che le può tenere  per due giorni e mezzo alla settimana, dal venerdì dopo la scuola e sino alle 20.00 della domenica. Inizia il via vai di queste bambine, del padre e del nonno che ogni settimana devono andare a Sassari a prenderle poi riportarle dalla madre la domenica. Uno strazio, soprattutto perché le bambine non sono mai state consenzienti e si sono sempre opposte a lasciare l’alveo familiare tempiese. Come spesso accade in queste tristissime vicende, a piangere sono sempre gli indifesi, i bambini, condizionati da scelte che non sono le loro e sradicate dai loro affetti più forti.

Nel link trovate le dichiarazioni a galluranews del padre e del nonno Piero, ex agente di custodia conosciutissimo a Tempio e in Gallura.

Gianni Deperu e le bambine sono tutelate nella parte civile di questo caso dall’avvocato Monica Liguori mentre nella parte penale è l’avvocato Mario Perticarà che difende Gianni Deperu.

La tristezza che avvolge queste storie, purtroppo sempre più presenti nelle cronache di questi anni, riguarda lo stato di sofferenza marcata delle due bambine che vorrebbero, per loro scelta, stare serene col padre e i nonni paterni, vorrebbero restare a Tempio e non sentirsi pacchi postali che vanno e vengono da una stazione ad un’altra, come se questa fosse la vita che le tocca vivere. Ma è possibile che chi è deputato a giudicare questi casi non valuti con estrema sensibilità quanto dicono, anzi spesso urlano piangenti, le due bimbe? Aver visto alcune immagini di questa vicenda mi ha riportato alla mente un altro caso simile di un uomo di Olbia, con cui oggi siamo amici, che sta vivendo un dramma analogo.

In entrami i casi, tutti si augurano che la pena dei familiari, quella drammaticamente più importate da un punto di vista psicologico dei bambini, si risolva quanto prima e che la giustizia possa davvero trionfare.

« Ho fiducia nella giustizia e nei giudici – ha dichiarato il padre Gianni Deperumi batterò ovunque e contro chiunque ostacoli la già compromessa stabilità interiore delle mie figlie. A me interessa solo la serenità e il sorriso delle bambine, prima che sopraggiungano dei possibili traumi psicologici».

Buona fortuna Gianni e aspettiamo tutti serenamente che questa dolorosa e lunga vicenda abbia finalmente fine.

Antonio Masoni

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