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Tempio Pausania, Un uomo solo al comando? Non basta, occorre un esercito per vincere una battaglia.

Tempio Pausania, 16 mag. 2016-

Bisogna dare atto all’attuale amministrazione che, aldilà del consenso o dissenso, delle azioni che sta intraprendendo, in città si discute parecchio. Ciò è un bene per la vivacità e per le dinamiche del vivere sociale, il silenzio non paga mai. Dopo la questione rotatoria, taglio di alberi eccetera, oggi è il turno dell’acqua. Un bene primario di cui ci si vantava avere un primato in Sardegna. La città di pietra era anche la città dell’acqua. Acque buone, oligominerali, qualcuna diuretica, insomma stavamo bene. Dal 2005, fatta eccezione per i 27 comuni che non aderirono, siamo entrati nella spirale Abbanoa, una società per azioni che ha la gestione dell’acqua nella sua totalità, erogazione, manutenzione e pagamenti.

Non è il caso oggi di parlare delle deficenze di questo Ente, che sarebbe come  sparare sulla Croce Rossa, ma di valutare una recentissima questione che riguarda l’utilizzo di una sorgente antica di “Lu Salpenti” che dal 1934 ricade nella cura e nalla gestione dei comuni di Luras e Calangianus. Non sono dati a caso, è verità. Quest’acqua rientra nella rete degli acquedotti dei due comuni limitrofi e alimenta le fontanelle pubbliche dei due centri.

Qualche giorno fa, Forestas, agenzia che ha preso il posto della Forestale, ha provveduto a ripulire le sorgenti su ordine del Comune di Tempio, seppure sino a oggi la stessa acqua e le sorgenti, erano sempre state curate dai due comuni di Luras e Calangianus.

Il sindaco Loddo di Calangianus e Careddu di Luras, hanno inibito il Comune di Tempio a metterci le mani sopra, non essendo di competenza del Comune tempiese. In qualche modo la giunta locale ha agito senza forse valutare le carte e la proprietà delle sorgenti, che comunque ricadono nel territorio di Tempio. La sete d’acqua, alla luce dei problemi accaduti negli ultimi anni, è forte ma pensare adesso ad azioni di forza avrebbe anche poco senso. Già si sono viste le cose quando con un solo colpo di mano, siamo stati privati del servizio veterinario ed anche dell’appoggio del comune di Aggius dalla programmazione territoriale che resta la sola cosa opportuna su cui poggiare al momento le speranze di miglioramenti su più fronti. La vertenza Aggius, dopo l’annunciato ricorso al Tar sembra lontana dall’essere risolta.

Occorre unire le forze caro Sindaco Biancareddu e promuovere un’azione sinergica con tutti gli altri comuni se si vuole migliorare qualcosa. Le forze in campo dovrebbero pensare alle acque del Rio Pagghjolu che attende ancora di essere canalizzata e messa nelle reti dei vari comuni, così come si si attende per evitare di riaccendere la miccia mai spenta del malcontento generale sulla rete idrica cittadina e territoriale.

Si lascino perdere le azioni populiste che alla fine tendono all’isolamento. Si evitino titoli di stampa ad effetto che hanno, in questo caso ultimo, avuto solo il risultato di inasprire il dialogo che deve volgere al bene comune, in questo caso quello dell’acqua.

Non sono al corrente se qualcosa stia scricchiolando nella giunta comunale, ma mi appare strano che il sindaco stia perseguendo di mantenere un ruolo guida e lo voglia fare a suo modo. Nessuno credo mette in discussione Tempio e la sua leadership di numeri e servizi ma se si ragiona come sta facendo Olbia, allora non ci si lamenti se oltre al Paolo Dettori si possa perdere ancora altro.

Per vincere una battaglia non basta un solo uomo ma occorre un esercito e questo esercito ha il nome di 17 comuni che hanno aderito al Piano territoriale 2014-2019, l’unica battaglia da condurre in porto e vincere.

Antonio Masoni

 

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