Tempio pausania, 3 luglio 2014-
Un racconto incalzante, che inizia dalle prime ore del mattino di un lunedì in una Sassari post moderna, una storia della imminente fine dell’umanità vissuta in sette giorni. Un vento di scirocco incessante che spazza via qualsiasi cosa e fa da sfondo ad una trama che pian piano prende corpo e mischia storie con altre storie, intrecciate tutte da un filo comune conduttore, il male oscuro, quel subdolo groviglio di malattie reali e ossessioni che accomuna i veri personaggi. Dal protagonista Zanon, uno scienziato veneto trapiantato a Sassari che appare come l’unico apparentemente normale e totalmente preso dalla frenesia del lavoro maniacalmente svolto mentre tutto attorno a lui si dipanano storie surreali e a tratti molto divertenti dei tanti personaggi e di molti animali che diventano anch’essi protagonisti e partecipi della catastrofe che verrà.
Scrittore minimalista, essenziale e capace di catturare l’attenzione del lettore in questo vero e proprio Bolero, che nasce silente e diventa impetuoso, a tratti noir ma sempre nel paradosso di una storia inventata. Bravo e simpatico Tetti ha saputo cogliere nel libro il male del nostro tempo, la minaccia continua delle ossessioni raccontate sempre con decisione ma con estrema leggerezza, dote quest’ultima che invita alla lettura del romanzo. Esperienze nella scrittura per la televisione e occhio rivolto a ciò che lo circonda, osservatore come pochi del quotidiano, del cinema e dei cartoons che lo influenzano moltissimo nella descrizione dei suoi personaggi del romanzo. Dialoghi e spunti comici della sua Sassari che incorniciano un bel libro, paradigma di un paese, di una città e di una nazione qualsiasi del mondo.
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