Tempio Pausania: lu papanzolu e lu sparau. Le tante proprietà di due prodotti della natura.

Tempio Pausania, 19 aprile 2014-

Noti dall’antichità,  tarassaco ed l’asparago selvatico hanno innumerevoli proprietà terapeutiche.

TARASSACO (Papanzolu)- Noto in gallurese come papanzolu, (soffione quando il fiore si secca e diventa un soffice batuffolo) è ricco di inulina contiene olio essenziale, tannino, flavonoidi, vitamina A e C, sali minerali, acido caffeico e cumarico. 

Tarassaco_soffione

Proprietà Curative e Benefici del Tarassaco

 Il tarassaco presenta varie proprietà farmacologiche, grazie soprattutto alle sostanze amare che caratterizzano anche il suo gusto: tarassicina e inulina. Molto note le sue proprietà diuretiche tanto da essere chiamato con nome piscialetto nella tradizione contadina.
 
Oltre alle sue proprietà diuretiche il tarassaco è in grado di favorire l’aumento di bile e il suo passaggio dal fegato all’intestino, ma non solo, ha anche proprietà antinfiammatorie, purificanti, e disintossicanti nei confronti del fegato. Gli effetti diuretici e l’abbondanza di potassio possono contribuire a regolare la pressione arteriosa e la quantità di fluidi corporei.
 
Recente è la scoperta riguardante i calcoli biliari; il tarassaco è in grado di influire, non sul calcolo già esistente, ma bensì sulla predisposizione che l’organismo ha alla formazione di calcoli. Da ragazzi siamo stati tutti grandi consumatori dei giovani gambi di questa pianta. In erboristeria si utilizzano le radici ed i boccioli non ancora fioriti e le foglie buone, tra le altre cose, ad essere mangiate come insalata.  La terapia a base di foglie o radici di tarassaco è chiamata “tarassacoterapia”.
L’ASPARAGO SELVATICO (Sparau): L’asparago, (Sparau) sia quello coltivato ma ancora di più quello selvatico, è riconosciuto da secoli come pianta officinale, cioè una pianta che cura le malattie. Tanto è vero che l’asparago coltivato si chiama asparagus officinalis.
grüner spargel
Nel corso dei secoli si è creata una letteratura molto ricca intorno alle potenzialità dell’asparago. Ma ciò che è scientificamente provato è che l’asparago, coltivato ma ancor di più quello selvatico, favorendo la filtrazione del sangue ad opera dei reni ha un forte potere diuretico, ma soprattutto contiene – cosa caratteristica solo dell’asparago – due saponine, composti chimici la cui famiglia è molto complessa. Quelle che si trovano nell’asparago sono conosciute scientificamente per avere un forte potere inibente nella proliferazione nelle cellule tumorali del colon. C’è una vasta letteratura sviluppata sull’argomento all’Università del New Jersey negli Stati Uniti, dove si dimostra che queste due saponine, la protodioscina e la protodiogenina, hanno questo potere. Nell’asparago selvatico la concentrazione di queste molecole benefiche è molto più elevata rispetto all’asparago coltivato, superiore fino a dieci volte. Ne contengono tre o quattro grammi per ogni chilo. Questi composti hanno una riconosciuta attività nutraceutica. Per avere un effetto benefico costantemente protettivo bisognerebbe mangiarli non in modo saltuario come facciamo noi, ma durante tutto l’anno. L’asparago, anche inscatolato o surgelato mantiene le sue caratteristiche. Per consumarli mantenendo le proprietà meglio saltarli in padella con una cottura veloce piuttosto che sottoporli a bollitura in acqua.

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