Tempio Pausania, 10 feb. 2017-

A tutti è capitato di avere a che fare coi “posteggiatori” del Paolo Dettori, persone di colore che cercano di darti una mano per farti trovare un posticino per la tua macchina quando l’utenza all’ospedale cittadino è particolarmente alta e recuperare un posto auto non è impresa facile. Tutti, chi più o chi meno, cerchiamo anche di riconoscere quell’atto di gentilezza che contraccambiamo con una moneta o con l’acquisto di merce dei suddetti posteggiatori. Nulla di male, nulla di così clamoroso sin qui. Leggete però questa lettera di una signora che ha avuto a che fare stamani con uno di questi attenti osservatori degli spazi vuoti nel parcheggio del Paolo Dettori.
” Gentilissimo Antonio le scrivo per comunicarle un disservizio avvenuto stamattina: mi recavo in ospedale assieme a mia figlia, in dolce attesa, la quale doveva effettuare esami. Arrivate in loco e girando a vuoto in attesa che si liberasse un parcheggio, finalmente ne abbiamo visto uno che si liberava e per di più “parcheggio rosa”, riservato a donne in dolce attesa o mamme con figli. Mentre ci avviciniamo all’area di sosta libera, veniamo bloccate da uno dei parcheggiatori “abusivi” di colore il cui nome è Fabio. Fabio si mette letteralmente davanti alla macchina bloccando noi per favorire l’entrata in parcheggio di un’altra macchina con a bordo una coppia di persone di una certa età. Gentilmente, mia figlia fa presente a Fabio il parcheggiatore abusivo, che quello è un parcheggio rosa riservato e che lei avrebbe avuto il diritto di parcheggiare li non essendocene altri liberi. A quel punto Fabio inizia a inveire e a sbraitare a male parole verso di lei sostenendo che non aveva alcun diritto nonostante la differenza di colore palese delle strisce e facendo in modo che a parcheggiare fossero i due signori Scendendo dalla macchina, mia figlia fa notare al signore che quello è un parcheggio rosa e che lei è in dolce attesa. Il signore, gentilmente, chiede scusa ed immediatamente sposta la macchina lasciando il parcheggio e tutto questo nonostante Fabio continuasse a inveire e sbraitare contro di lei e invitando il signore a restare parcheggiato. Ti chiedo scusa per questo sfogo, ma non essendo la prima volta che accade e che quei 2 miseri parcheggi sono perennemente occupati da tutti e nonostante questa sia piccola cosa a confronto del decadere del nostro povero misero ma eccellente ospedale che ci vogliono rubare, ció crea veramente una grande rabbia e un infinito fastidio. Grazie (lettera firmata)
Come non essere d’accordo con Lei signora e come non opinare sulla manifesta azione abusiva di queste persone che, aldilà del colore della loro pelle, spesso sono particolarmente rognose da allontanare. Fossero bianchi o gialli, sarebbe lo stesso. Esercitare una qualsiasi pressione verso chicchessia, tale da generare disturbo, è sempre da biasimare e “Fabio” questo ha fatto. Con questa lettera, che narra di un episodio non insolito al parcheggio del Dettori, mi riallaccio ad altre analoghe situazioni di disagio che sono frutto anche di liti e scontri verbali accesi tra insistenti persone che chiedono soldi e tutte le altre che non tollerano questi disturbi. Per questo, e lo ribadisco, non occorre avere una pelle di colore diversa, perché all’ordine del giorno ci stanno decine di casi di persone fermate mentre sono in auto o a piedi per chiedere denaro. Conosco e comprendo il disagio di questi anni, sono accanto a chi soffre di disturbi psichici, ma chiedo anche che alcuni siano controllati meglio dalle famiglie di appartenenza prima che qualcuno, magari leggermente alterato o poco incline alla tolleranza, decida di fare da se.
Antonio Masoni