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Tempio Pausania, Stanno mancando presidi sanitari, farmaci, flebo, anche medicine di uso frequente. Ancora non vi è chiaro?

Tempio Pausania, 20 mag. 2017-

In questi giorni alcune lettere giunte al blog confermano quanto da tempo sto scrivendo sulla sorte del Paolo Dettori. Alla carenza cronica di personale medico e paramedico, alle turnazioni stressanti, all’impegno indefesso dei sanitari tutti per garantire comunque una dignitosa assistenza, oggi fa eco la mancanza dei farmaci, da quelli per patologie non comuni ad altri che invece rientrano in uso frequente ed essenziale. Leggete questa prima, sono testimonianze vere e, per garantire la privacy di chi mi ha inviato la lettera, tengo riservato il nome.

” Ciao Antonio , sono xxxxx , scusa se ti disturbo , ma volevo chiederti una cosa , io sono assistente di un malato SLA , da un periodo a questa parte tutto il materiale sanitario vacilla , ora per la nutrizione , da due sacche vogliono passarla ad una e addirittura non ne hanno per niente, vorremo fare una protesta , per caso sai a chi posso rivolgermi?

Senza contare che non hanno medicine , i familiari sono costretti a comprarli!”
Oppure leggete quest’altra:
Pensa, Antonio, che mia moglie attende un bambino e siamo dovuti scendere ad Olbia per fare un’ecografia morfologica. Tu mi dirai: magari a Tempo manca il macchinario oppure non funziona!. No, il macchinario c’è e funziona anche ma viene usato dal primario solo per le sue pazienti (già questa cosa ci appare strana! ndr). Inoltre, mia moglie dovrebbe fare un esame che prevede il glucosio e ci hanno detto che il glucosio non c’è. Soluzione? Acquistarlo noi in farmacia e poi portarlo in ospedale per l’esame. Assurdo!“.
Potrei elencarvi decine di casi in cui, per necessità, anche gli stessi sanitari si fanno il giro dei reparti per cercare altrove un farmaco o anche un semplice presidio per supplire alla mancanza dello stesso nel proprio reparto. Cose che prima non accadevano, oggi sono quotidianità al Paolo Dettori.
Il disegno è chiaro, lampante oserei dire ma qui nessuno si rende conto di cosa voglia dire essere coscienziosi sanitari, scrupolosi e anche capaci e dover dire ad un paziente, “mi dispiace ma non abbiamo questo farmaco” oppure “non possiamo farti questo esame“.
Il vaso è colmo e non da oggi e la gente sta forse oggi iniziando a prendere coscienza che l’ospedale fra poco non ci sarà più e, se sopravviverà a questa strage, avrà solo poche cose e pochissimi servizi.
Informo la cittadinanza di Tempio e di tutto il territorio che la prossima settimana sarà organizzata una manifestazione popolare per gridare il nostro dissenso a questo omicidio della sanità pubblica. Altrove, parlo di Alghero e Lanusei, la gente ha fermato la morte del proprio presidio sanitario anche con questa lotta popolare. Dobbiamo riuscirci anche noi prima che tutto finisca e non resti che l’involucro di uno dei più attrezzati ed efficienti ospedali sardi.
Nei prossimi giorni avrete i dettagli della manifestazione che sarà probabilmente sabato 27 maggio, nel tardo pomeriggio. La manifestazione, del tutto apartitica e senza alcun connotato di bandiera, dovrà essere partecipata il più possibile e dovrà avere il concorso delle istituzioni, del mondo della scuola, del mondo sindacale, dell’associazionismo, delle classi che sappiamo essere sempre solidali e del mondo della sanità a tutti i livelli. Nessuno è escluso, Tutti insieme facciamo tanto. A presto galluresi!
Antonio Masoni

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