Tempio Pausania, Biancareddu sulla riforma della rete ospedaliera sarda. “Ho paura ma credo alla parola datami da Arru sul Paolo Dettori”.

Tempio Pausania, 12 set. 2017-

“Io sono di vecchio stampo e credo ancora nella parola e nella stretta di mano. Arru non può rimangiarsi quanto ha detto a me in presenza anche dell’assessore Quargnenti, del Presidente dell’Unione dei Comuni e del Presidente ANCI Sardegna Emiliano Deiana. Lui garantì il mantenimento delle strutture esistenti nel nostro ospedale. Il Dettori sarebbe stato considerato DEA di !° livello di completamento con la speranza, dunque, che a quanto esistente si sarebbe aggiunto anche qualcosa in più, compresi i posti di terapia semi intensiva”

Andrea Biancareddu, da me intervistato subito dopo la conferenza stampa inerente l’attività amministrativa della sua giunta e i continui attacchi sull’operato della stessa, ha voluto dire la sua anche sull’attesa del voto del Consiglio Regionale che, a giorni, esprimerà il suo insindacabile parere sulla riforma della rete ospedaliera sarda. Ha ragione ad avere  paura, mai fidarsi di personaggi oscuri che questo governo regionale ha espresso in questi anni. Uomini e donne che hanno fatto passerelle, in questo tutti sono stati uguali, e che poi hanno disdetto le promesse e le belle parole spese quando sono venuti in visita al Paolo Dettori. Emblematico il caso di Anedda, rappresentante della Commissione Sanità, ex rifondazione comunista e oggi Comunisti Italiani, che venne a visitare tutto compresa la residenza sanitaria assistita di Mantelli, allora ancora chiusa, e che garantì il suo impegno nella trsite vicenda di questi anni e nella perdita continua dei servizi del Paolo Dettori. Certo, vedere un comunista, che prima rispondeva al popolo della sua azione politica, rinunciare al suo servizio per tenere quella poltrona attaccata al sedere, fa tanto riflettere su quanto la politica sia sempre di più inservibile ed incoerente. 

Biancareddu, nell’intervista, ha dichiarato che sarà presente alla votazione anche perché i suoi politici di riferimento hanno garantito emendamenti sulla riforma. Emendamenti che riguarderanno, ovviamente, non solo il Paolo Dettori ma anche diversi altri nosocomi che, alla pari di quello gallurese, stanno per raccontare di “quando….avevano un ospedale” e di quanto non piaccia questa schifezza proposta solo per rispondere ai diktat che arrivano dall’alto in virtù di un risparmio che poi non esiste affatto. Basti pensare all’elisoccorso sul quale argomento sta divampando una feroce polemica tra fautori e oppositori.

Antonio Masoni

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