Tempio Pausania, 1 ott. 2017-
Tutti assolti da tutte le contestazioni, con la formula più ampia.
È questa la decisione del Tribunale di Tempio nel processo per il presunto mancato allarme del Ciclone Cleopatra.
La lettura del dispositivo ha provocato la reazione di alcuni dei parenti delle dieci vittime dell’alluvione del 18 novembre 2013, che hanno gridato “vergogna!”, contestando pesantemente i giudici e il contenuto della sentenza.
L’ex sindaco di Olbia è stato scortato dalle forze dell’ordine fuori dall’aula.
Durissimo Domenico Putzolu, avvocato di Parte Civile
“Lo Stato si è assolto, dopo le sue negligenze. Dunque è un’auto assoluzione che deresponsabilizza gli amministratori pubblici e chi ha il compito di proteggere le persone in caso di calamità. È una pericolosa china che si sta prendendo in Sardegna, ricordiamo anche la sentenza per i fatti di Capoterra”.
A 24 ore dalla sentenza di assoluzione di tutti gli imputati del processo sull’alluvione del 2013 in Gallura, il commento dell’avvocato di parte civile, Domenico Putzolu, è durissimo. Putzolu annuncia: “Abbiamo incontrato i parenti delle vittime e ci siamo confrontati tra legali. Presto chiederemo un incontro con i pm della Procura generale e porteremo il caso agli organi di giustizia dell’Unione europea”. Putzolu assiste la famiglia di Patrizia Corona, annegata insieme alla figlioletta di pochi anni, Morgana Giagoni, in un canale cittadino di Olbia. Anche l’avvocato Giampaolo Murrighile, rappresenta i parenti di Patrizia Corona, dice: “A Genova, la ex sindaca Marta Vincenzi, per due ore e sette minuti di ritardo nella diramazione degli avvisi alla popolazione, alluvione del novembre 2011, è stata condannata a cinque anni di reclusione. La Procura generale ha impugnato la sentenza, ritenendo la pena troppo bassa. A Olbia il ritardo è stato di 24 ore”.
Il ricorso in appello contro la sentenza, non è scontato. I pm della Procura di Tempio attendono di conoscere le motivazioni della sentenza.